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Vita Indipendente in Toscana: quella posta dalle persone con disabilità è una questione politica

Per celebrare la Giornata Europea della Vita Indipendente, che ricorre il 5 maggio, in Toscana si sono svolte due importanti iniziative finalizzate a fare emergere le difficoltà che le persone con disabilità stanno riscontrando in questa fase di transizione alla nuova disciplina di accesso ai contributi individuali per i progetti di Vita Indipendente. La Regione Toscana sta inquadrando le problematiche sollevate nel novero delle “questioni tecniche”, ma in realtà quella posta dalle persone con disabilità è una questione prettamente politica. Vediamo perché.

Alcune delle persone, disabili e non, che hanno partecipato al presidio di protesta promosso dall’AVI Toscana (Associazione Vita Indipendente della Toscana) sotto la pioggia, davanti al palazzo della Presidenza della Regione, a Firenze, il 5 maggio 2025.

Per celebrare la Giornata Europea della Vita Indipendente, che ricorre il 5 maggio, in Toscana si sono svolte due importanti iniziative. Un incontro pubblico realizzato a Cecina (Livorno) dall’AVI della Bassa Val di Cecina (Associazione Vita Indipendente della Bassa Val di Cecina, del quale abbiamo dato conto a questo link), e un presidio di protesta, realizzato a Firenze, su iniziativa dell’AVI Toscana (Associazione Vita Indipendente della Toscana, del cui esito abbiamo riferito a questo link).

Al di là delle differenti modalità, i due eventi convergono nella finalità politica: fare emergere le difficoltà che le persone con disabilità stanno riscontrando in questa fase di transizione alla nuova disciplina di accesso ai contributi individuali per i progetti di Vita Indipendente. Una disciplina che, lo ricordiamo, è stata introdotta dalla Regione Toscana per consentire che lo stanziamento regionale dedicato al servizio fosse integrato con risorse del Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+). Questa scelta politica ha portato degli elementi positivi, per i quali esprimiamo apprezzamento, ma anche degli “effetti collaterali”, ci si passi l’espressione colloquiale, che non possono essere derubricati come mere “questioni tecniche”, perché, banalmente, non può essere considerato tale ciò che ha un impatto significativo sulla vita, la libertà e l’uguaglianza dei cittadini e delle cittadine.

Gli aspetti positivi della scelta di cofinanziare il servizio attraverso il Fondo FSE+ sono i seguenti: la programmazione del servizio che prima era annuale, ora è divenuta triennale (relativa alle annualità 2025-2027); la Regione, apprezzabilmente, sta lavorando perché vi sia una copertura economica anche per il biennio 2028-2029; lo stanziamento è stato ampiamente incrementato, passando dai 12,8 milioni di euro del 2024, agli attuali 23.9 milioni annuali, pari a 71,7 milioni di euro per il triennio 2025-2027; i progetti finanziati sono passati da 1128 del 2024, agli attuali 1807 (con un incremento di 689 unità); gli importi erogabili che prima potevano variare da 800 a 1800 euro mensili, ora possono variare da 800 a 2000 euro mensili.

Sin qui tutto bene, non possiamo che rallegrarci. Ma la vita delle persone con disabilità fruitrici dei contributi per i progetti di Vita Indipendente è realmente migliorata? Ecco, qui iniziano i distinguo.

Possiamo ipotizzare che sia migliorata per le 689 persone che prima erano fuori dal servizio e ora, grazie all’incremento del fondo, vi sono rientrate. Sappiamo però che le richieste di accesso al servizio dell’ultimo bando (quello del 14 ottobre 2024) sono state complessivamente 2082, il che vuol dire che ci sono ancora 275 persone con disabilità che non ricevono questi contributi. Non lo segnaliamo per sminuire il lavoro fatto, ma perché se ragioniamo sui numeri, per onestà intellettuale dobbiamo considerarli tutti. Va peraltro dato atto alla Regione che ha mantenuto l’impegno di garantire che tutti i 1128 progetti già in essere venissero rifinanziati. E tuttavia quella che in apparenza si configura come una condizione di continuità assistenziale non tiene in considerazione che gli importi dei singoli progetti in realtà non sono variati dal 2012, e l’AVI Toscana fa notare che anche con i nuovi bandi si sono avuti prevalentemente aumenti minimi (dell’1 o 2%), mentre il costo dell’assistenza personale è aumentato di oltre il 20%. Il che significa che col medesimo importo le persone possono pagarsi un numero minore di ore di assistenza. A ciò si deve aggiungere che prima i contributi venivano dati in anticipo, ora i vincoli europei impongono che le persone disabili debbano anticipare lo stipendio mensile di tasca propria per vederselo rimborsare solo in seguito, a fronte della presentazione della rendicontazione. E le difficoltà non finiscono qui, perché anche la rendicontazione è diventata più complessa (più dettagliata) e più frequente (prima era trimestrale ora è divenuta mensile), e anche chi prima riusciva a fare da sé, ora deve rivolgersi a un centro di assistenza fiscale o ad un commercialista, ma la nuova disciplina non prevede che queste spese, che sono direttamente connesse ai progetti di Vita Indipendente, siano rimborsate. A creare ulteriori problemi c’è il fatto che in Toscana ci sono 28 àmbiti territoriali (16 Società della Salute e 12 Zone Distretto) che stanno applicando la nuova disciplina in modi differenti. Cosa che crea significative disuguaglianze all’interno dello stesso territorio regionale. Ad esempio: mentre nell’empolese hanno già iniziato a erogare gli anticipi dei rimborsi di marzo, nella Val di Cecina e nella Zona Pisana i contributi di marzo 2025 vengono erogati a maggio 2025, e dunque le persone con disabilità dovranno anticipare ben due mesi di stipendio ai propri assistenti personali. Ci sarebbero poi ulteriori elementi critici, ma per brevità ci fermiamo qui.

Torniamo quindi alla nostra domanda: la vita delle persone con disabilità fruitrici dei contributi per i progetti di Vita Indipendente è realmente migliorata? Chi era già dentro i progetti ritiene che sia peggiorata principalmente perché non è stato compensato il rincaro dei costi dell’assistenza, per la difficoltà di dover anticipare gli stipendi ai propri assistenti personali, per la burocratizzazione del servizio, per i ritardi nei rimborsi, per la disomogeneità applicativa riscontrata nei diversi ambiti territoriali.

Quelle citate possono considerarsi “questioni tecniche”? Lo chiediamo perché è in questo modo sono state definite dall’assessora regionale alle Politiche Sociali, Serena Spinelli, nelle dichiarazioni rilasciate alla stampa nei giorni scorsi. Si veda, ad esempio, l’articolo Regione: “In Toscana 1800 disabili in piani vita indipendente” di Nicolò Gramigni («La Nazione», 6 maggio 2025), dove, in riferimento alle persone disabili intervenute al presidio di protesta di Firenze, Spinelli ha detto di aver «rinnovato la disponibilità al confronto, anche se gli aspetti sollevati in questa fase attengono più a questioni tecnico operative che normative e di programmazione». Si veda anche l’articolo a firma di Renato La Cara, dal titolo Firenze, presidio di persone con disabilità davanti alla Regione: “Per tre ore sotto la pioggia, accerchiati dalla polizia” («Il Fatto Quotidiano», 6 maggio 2025). Anche in questo caso, interpellata riguardo al presidio di Firenze, Spinelli ha dichiarato: «Abbiamo incontrato i manifestanti ed è emerso che le questioni sollevate riguardano soprattutto aspetti tecnici, che saranno affrontati in un incontro con gli ambiti territoriali».

Noi crediamo invece che quelle sollevate dalle persone con disabilità siano questioni politiche e che vadano trattate come tali. Le tratta come questioni politiche anche la FISH (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie, già Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che con una propria nota diramata in data odierna ha espresso «pieno sostegno alle azioni promosse dalle persone con disabilità e dalle associazioni toscane, riconoscendone la piena legittimità e condividendo le ragioni alla base della mobilitazione». Le tratta come questioni politiche anche Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune, che in un comunicato del 5 maggio 2025 (pubblicato sul sito della Città di Firenze) esprime «sostegno alla manifestazione», e annuncia che nei prossimi giorni verrà presentata un’interrogazione per «chiarire il ruolo dei Comuni e delle Società della Salute» nella gestione di questo servizio.

Infine, la considerano una questione politica le persone con disabilità, perché se non riescono ad adeguarsi verranno escluse dal servizio, ma anche perché se con lo stesso contributo puoi permetterti meno ore di assistenza, non è vero che la continuità assistenziale è garantita, giacché la libertà delle singole persone ne esce ridotta. E questa – deve essere chiaro – è una faccenda decisamente politica.

Simona Lancioni
Responsabile di Informare un’h – Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa)

 

Vedi anche:

Firenze, presidio di protesta sotto la pioggia per le persone con disabilità, «Informare un’h», 6 maggio 2025.
Cecina: promuovere la Vita Indipendente attraverso la partecipazione e la condivisione, «Informare un’h», 6 maggio 2025.
Persone con gravi disabilità e Vita Indipendente: un paradosso?, «Informare un’h», 30 aprile 2025.
Toscana, i (lunghi) tempi dei rimborsi dei contributi per la Vita Indipendente, «Informare un’h», 30 aprile 2025.
Vita Indipendente: l’AVI Toscana commenta la Proposta di Legge regionale, «Informare un’h», 29 aprile 2025.
AVI Toscana: le richieste sulla Vita Indipendente e un presidio di protesta, «Informare un’h», 22 aprile 2025.
Toscana, la Giunta Regionale sottopone al Consiglio una Proposta di Legge sulla Vita Indipendente, «Informare un’h», 10 aprile 2025.
Toscana, persone con disabilità ancora in piazza per problemi con i progetti di Vita Indipendente, «Informare un’h», 19 marzo 2025.
Toscana, un’indagine per monitorare l’andamento della nuova disciplina dei progetti per la Vita Indipendente, «Informare un’h», 11 febbraio 2025.
Toscana: la Regione integra le risorse per la Vita Indipendente, «Informare un’h», 30 gennaio 2025.
Toscana, le persone con disabilità ancora in piazza per chiedere garanzie sulla Vita Indipendente, «Informare un’h», 30 gennaio 2025.
Toscana, nessun esito per il presidio di protesta per la Vita Indipendente, «Informare un’h», 9 dicembre 2024.
Toscana: un presidio per chiedere che i contributi per la Vita Indipendente vengano erogati in anticipo, «Informare un’h», 4 dicembre 2024.
Toscana, la questione degli anticipi dei contributi per la Vita Indipendente, «Informare un’h», 4 novembre 2024.
Toscana: aperti i nuovi bandi per la Vita Indipendente, «Informare un’h», 14 ottobre 2024.
Toscana, uscirà a metà ottobre il bando per la Vita Indipendente, «Informare un’h», 7 ottobre 2024.
Toscana: prosegue la modifica della disciplina dei progetti di Vita Indipendente, «Informare un’h», 7 agosto 2024.
Toscana, nuova disciplina per i progetti di Vita Indipendente delle persone con disabilità, «Informare un’h», 3 luglio 2024.

 

Data di creazione: 7 Maggio 2025

Ultimo aggiornamento il 8 Maggio 2025 da Simona