Ieri, 5 maggio, in occasione della Giornata Europea della Vita Indipendente, si è svolto a Cecina (Livorno) un incontro pubblico sui temi della Vita Indipendente delle persone con disabilità promosso dall’Associazione Vita Indipendente della Bassa Val di Cecina. Vi hanno preso parte esponenti dell’associazionismo, delle istituzioni e dei servizi. Segnaliamo alcune delle questioni affrontate.

Ieri, 5 maggio, in occasione della Giornata Europea della Vita Indipendente, si è svolto a Cecina (Livorno) Persone con gravi disabilità e Vita Indipendente: un paradosso?, un incontro pubblico promosso dall’AVI della Bassa Val di Cecina (Associazione Vita Indipendente della Bassa Val di Cecina, se ne legga anche a quest’altro link). Vi hanno preso parte esponenti dell’associazionismo, delle istituzioni e dei servizi. L’evento ha inteso affrontare le criticità che si stanno verificando in questa fase di transizione alla nuova disciplina di accesso ai contributi individuali per i progetti di Vita Indipendente, recentemente modificata dalla Regione Toscana per consentire che lo stanziamento regionale dedicato al servizio fosse integrato con risorse del Fondo Sociale Europeo Plus – FSE+ (se ne legga ampiamente nei testi segnalati in calce).
Introdotto e coordinato da Vincenza Zagaria – psicologa, psicoterapeuta e presidente dell’Associazione AVI della Bassa Val di Cecina –, l’incontro ha voluto mettere in rilevo l’importanza di mantenere un dialogo aperto con le istituzioni e i soggetti gestori dei servizi che sia improntato alla partecipazione e alla condivisione con le Associazioni rappresentative delle persone con disabilità.
Segnaliamo di seguito alcune delle questioni di interesse generale affrontate.
In rappresentanza della Regione Toscana all’incontro erano presenti Serena Spinelli, assessora regionale alle Politiche Sociali, e Alberto Zanobini, responsabile regionale del Settore Investimenti per l’inclusione e l’accessibilità. Essi hanno argomentato che la scelta di cofinanziare il servizio attraverso il Fondo Sociale Europeo Plus si è resa necessaria perché, attraverso essa, è stato possibile: dare stabilità al servizio stesso, che è passato da una programmazione annuale a una programmazione triennale; aumentare il numero delle persone beneficiarie del servizio (nel 2024 esse erano 1128, nel 2025 sono 1807); incrementare lo stanziamento complessivo dedicato al servizio: siamo passati dai 12,8 milioni di euro delle annualità precedenti, a 71,7 milioni di euro per il triennio 2025-2027. La stabilizzazione dovrebbe proseguire anche oltre il triennio in questione, nel senso che, hanno spiegato gli esponenti della Regione Toscana intervenuti, in realtà la Regione sta lavorando per fare in modo che ci sia già una copertura economica del servizio anche per il biennio 2028-2029. Sia a livello regionale, che a livello locale, i/le rappresentanti delle amministrazioni e i gestori dei servizi hanno sottolineato che il passaggio alla nuova disciplina ha richiesto un grande sforzo di adeguamento che non ha riguardato solo le persone con disabilità, ma anche le Società della Salute/Zone Distretto che concretamente devono rapportarsi con l’utenza dei servizi stessi. Tra le criticità riconosciute da istituzioni/gestori vi è una disomogeneità territoriale dell’applicazione della nuova disciplina, e che le Zone periferiche – quelle distanti dalle grandi città, tra cui la Val di Cecina – sovente faticano maggiormente a garantire uguali servizi anche a chi abita in luoghi decentrati. Per sopperire a questa disomogeneità la Regione ha in cantiere un progetto di formazione rivolto a tutti i 28 àmbiti territoriali (16 Società della Salute e 12 Zone Distretto) che si volgerà nel 2026.
Queste, che riportiamo in modo schematico, sono invece alcune delle questioni poste dall’associazionismo sulla materia della Vita Indipendente.
– Il passaggio alla nuova disciplina di accesso ai contributi individuali per i progetti di Vita Indipendente si è nei fatti concretizzato in una eccessiva burocratizzazione dei servizi che penalizza persone che, a causa della loro condizione di disabilità, incontrano oggettive difficoltà ad adeguarsi, difficoltà che non sono tenute in considerazione dagli àmbiti territoriali.
– La disomogeneità applicativa all’interno del territorio regionale sta comportando una disparità di trattamento tra persone con situazioni simili, ma anche che persone con situazioni oggettivamente differenti ricevano il medesimo trattamento: in sostanza il sistema non distingue in modo adeguato tra chi ha più necessità di assistenza e chi meno.
– Se l’adeguamento alla disciplina del Fondo Sociale Europeo Plus ha comportato che i contributi non vengano più erogati in anticipo (come negli anni scorsi), ma a rimborso (a seguito della presentazione della rendicontazione), è pur vero che chi abita nella Val di Cecina ha già ricevuto un anticipo di rimborso del mese di marzo 2025, mentre la Società della Salute della Zona Pisana sta comunicando alle persone con disabilità che i contributi di marzo 2025 verranno erogati a maggio 2025, cosa che obbliga le persone residenti in questa Zona ad anticipare ben due mesi di stipendio ai propri assistenti personali, tanto che alcune di esse hanno dovuto chiedere un prestito in banca (se ne legga a questo link). Su questo aspetto gli esponenti della Regione presenti hanno dichiarato illegittimo il comportamento della Società della Salute della Zona Pisana, che nei prossimi giorni verrà richiamata. Ciò anche in considerazione del fatto che è i fondi destinati al servizio sono stati trasferiti dalla Regione ai differenti àmbiti territoriali con largo anticipo.
– È stato evidenziato che i contributi sono largamente sufficienti al reale fabbisogno delle persone con disabilità.
– Una donna con disabilità assegnataria del contributo ha detto che la rendicontazione da lei presentata è stata respinta senza che le venissero specificati i motivi del rigetto, e di non essere riuscita a trovare qualcuno che le desse spiegazioni e la aiutasse in tali adempimenti.
– È emerso che le nuove procedure di rendicontazione sono molto più complesse di quelle precedenti e obbligano anche le persone che prima svolgevano tali attività in autonomina a rivolgersi a terzi (centri di assistenza fiscale o commercialisti), con costi addizionali per i quali non è previsto un rimborso.
– È stato osservato che l’Osservatorio regionale – l’organo di cui dovrebbero far parte anche esponenti delle Associazioni di persone con disabilità, che avrebbe dovuto divenire operativo con l’avvio dei nuovi progetti (dunque dal 1° marzo 2025) – non è stato ancora istituito e che, pertanto, le persone con disabilità non sanno a chi rivolgersi per segnalare le difficoltà che stanno incontrando sui territori. Su questo aspetto gli esponenti della Regione presenti hanno reso noto che è emerso che l’istituzione dell’Osservatorio regionale non poteva essere fatta con una semplice Delibera, pertanto detta istituzione è stata prevista in una Proposta di Legge regionale avente ad oggetto Disposizioni per la promozione ed il riconoscimento del diritto alla vita indipendente delle persone con disabilità, che è stata già approvata dalla Giunta Regionale Toscana il 31 marzo 2025, e che attualmente è all’esame del Consiglio Regionale (se ne legga a questo link). Gli esponenti della Regione confidano che essa verrà approvata entro il prossimo giugno.
– Un’altra difficoltà sperimentata da alcune persone con disabilità è quella di riuscire a trovare persone disponibili a svolgere il lavoro di assistente personale, ma anche il fatto che nella nuova disciplina non è previsto che ci si possa servire di prestazioni di assistenza personale occasionali (erogate, ad esempio, da operatori con partita IVA), ma si debba sempre ricorrere all’assunzione dell’assistente personale, la qual cosa rende difficile la gestione delle emergenze e la copertura delle ferie dell’assistente regolarmente assunto.
– Alcune persone hanno trovato difficoltà ad utilizzare la posta elettronica certificata (PEC), ed hanno chiesto che la rendicontazione venga eliminata. In merito a quest’ultimo tema una rappresentante della Società della Salute ha fatto notare che la digitalizzazione e la burocratizzazione dei servizi sono processi irreversibili con i quali tutti e tutte sono chiamati a fare i conti. E tuttavia ci viene da controbattere che una persona con necessità di supporti molto intensivi potrebbe non essere in grado di adeguarsi a questi processi, e ciò la escluderebbe da un servizio vitale come l’assistenza personale autogestita. Nella sostanza, se non verranno introdotti dei correttivi, questo meccanismo rischia di tagliare fuori proprio chi ha più bisogno del servizio. In merito a questo aspetto è importante tenere ben presente il concetto di discriminazione indiretta, come definito dal comma 3 dell’articolo 2 della Legge 67/2006 (Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni): «Si ha discriminazione indiretta quando una disposizione, un criterio, una prassi, un atto, un patto o un comportamento apparentemente neutri mettono una persona con disabilità in una posizione di svantaggio rispetto ad altre persone». La digitalizzazione e la burocratizzazione non penalizzano tutte le persone allo stesso modo, e sottovalutare questo aspetto espone le persone con disabilità a discriminazione ed esclusione.
Come si può notare le questioni emerse sono tante, auspichiamo pertanto che l’Osservatorio regionale venga istituito e divenga operativo quanto prima affinché possa predisporre risposte adeguate alle difficoltà riscontrate dalle persone con disabilità in questa fase di transizione. (Simona Lancioni)
Per maggiori informazioni: avicecina@gmail.com
Nota: l’incontro è stato registrato, se nei prossimi giorni il filmato verrà messo online, sarà nostra premura segnalare il link da cui sarà fruibile.
Vedi anche:
Pagina Facebook dell’Associazione Vita Indipendente della Bassa Val di Cecina.
Persone con gravi disabilità e Vita Indipendente: un paradosso?, «Informare un’h», 30 aprile 2025.
Toscana, i (lunghi) tempi dei rimborsi dei contributi per la Vita Indipendente, «Informare un’h», 30 aprile 2025.
Vita Indipendente: l’AVI Toscana commenta la Proposta di Legge regionale, «Informare un’h», 29 aprile 2025.
AVI Toscana: le richieste sulla Vita Indipendente e un presidio di protesta, «Informare un’h», 22 aprile 2025.
Toscana, la Giunta Regionale sottopone al Consiglio una Proposta di Legge sulla Vita Indipendente, «Informare un’h», 10 aprile 2025.
Toscana, persone con disabilità ancora in piazza per problemi con i progetti di Vita Indipendente, «Informare un’h», 19 marzo 2025.
Toscana, un’indagine per monitorare l’andamento della nuova disciplina dei progetti per la Vita Indipendente, «Informare un’h», 11 febbraio 2025.
Toscana: la Regione integra le risorse per la Vita Indipendente, «Informare un’h», 30 gennaio 2025.
Toscana, le persone con disabilità ancora in piazza per chiedere garanzie sulla Vita Indipendente, «Informare un’h», 30 gennaio 2025.
Toscana, nessun esito per il presidio di protesta per la Vita Indipendente, «Informare un’h», 9 dicembre 2024.
Toscana: un presidio per chiedere che i contributi per la Vita Indipendente vengano erogati in anticipo, «Informare un’h», 4 dicembre 2024.
Toscana, la questione degli anticipi dei contributi per la Vita Indipendente, «Informare un’h», 4 novembre 2024.
Toscana: aperti i nuovi bandi per la Vita Indipendente, «Informare un’h», 14 ottobre 2024.
Toscana, uscirà a metà ottobre il bando per la Vita Indipendente, «Informare un’h», 7 ottobre 2024.
Toscana: prosegue la modifica della disciplina dei progetti di Vita Indipendente, «Informare un’h», 7 agosto 2024.
Toscana, nuova disciplina per i progetti di Vita Indipendente delle persone con disabilità, «Informare un’h», 3 luglio 2024.
Ultimo aggiornamento il 6 Maggio 2025 da Simona