Il “Gruppo Jump LGBT – Oltre tutte le barriere” ha lanciato in questi giorni una nuova campagna informativa per sensibilizzare al tema dell’omo-disabilità. Un breve filmato affronta la questione in modo intelligente e garbatamente ironico.
Se pensiamo ai Gay pride, quelle manifestazioni organizzate l’ultimo sabato di giugno nelle principali città di tutto il mondo, nelle quali le persone omosessuali festeggiano ed esprimono apertamente il sentimento di orgoglio per le proprie scelte e il proprio orientamento sessuale, ci sembra che i toni prevalenti siano quelli dell’eccentricità, e facciamo fatica a staccarci da questa impressione. Eppure esistono anche altri registri comunicativi veramente interessanti per raccontare quell’orgoglio che ha tutto il diritto di essere espresso. Ed interessante, intelligente e garbatamente ironica è la campagna comunicativa realizzata dal “Gruppo Jump LGBT – Oltre tutte le barriere” (dove LGBT è l’acronimo di Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender), un gruppo che si è costituito a Bologna, nell’aprile del 2015, per volontà di alcune persone LGBT con disabilità, ed è aperto a tutte le persone con disabilità (fisica, sensoriale o intellettiva).
La campagna informativa per sensibilizzare al tema dell’omo-disabilità, nata da un’idea di Giuseppe Varchetta (un componente del Gruppo Jump LGBT), consiste in un filmato (di 4.40 minuti) realizzato dal comico Daniele Gattano e dell’associazione culturale Nahia, con la partnership di tante realtà associative, e Pride Online come media partner. Non c’è molto da dire sul filmato, ognuno e ognuna può farsi un’idea semplicemente guardandolo.
Qui in Italia il tema dell’omo-disabilità non è molto frequentato, anche se non è del tutto sconosciuto. Nel 2007 venne pubblicato il rapporto di ricerca «Abili di cuore. Omo-disabilità: quale rapporto tra omosessualità e disabilità?», di Priscilla Berardi, con la collaborazione di Cristina Chiari e Ilaria Grasso, il supporto del Centro Bolognese di Terapia della Famiglia, del Centro Documentazione Handicap di Bologna e di Handygay di Roma, la supervisione e il coordinamento di Raffaele Lelleri. Nel 2015 – come accennato – si è costituito il Gruppo Jump LGBT. Il massaggio che ne viene fuori va ben al di là del diritto delle persone con disabilità ad essere riconosciuti e trattati come soggetti sessuati: se avere una disabilità non può essere motivo di discriminazione sessuale, anche poter scegliere il proprio orientamento sessuale è un’espressione di quella stessa libertà. Ancora oggi questo implicito non è così scontato. Se la sessualità delle persone con disabilità disturba, l’omosessualità (non solo quella delle persone disabili) spaventa. Pertanto, ben vengano le iniziative volte a far comprendere – magari ridendoci sopra – che non c’è alcun motivo di avere paura. (Simona Lancioni)
Per approfondire:
Pagina Facebook del Gruppo Jump LGBT – Oltre tutte le barriere
Filmato realizzato dal Gruppo Jump LGBT per sensibilizzare al tema dell’omo-disabilità, durata 4.40 minuti, pubblicato il 15 febbraio 2017.
Ultimo aggiornamento: 23 febbraio 2017