Lo hanno chiesto in Spagna oltre cinquecento persone, manifestando davanti alla Corte Costituzionale di Madrid, dopo che a una giovane donna con disabilità intellettiva tale diritto era stato negato. Si tratta di un’iniziativa sostenuta anche da organizzazioni del nostro Paese come l’AIPD e l’ANFFAS, impegnate da anni – tramite iniziative nazionali e internazionali – a promuovere la partecipazione attiva e consapevole alla vita politica e alle consultazioni elettorali, da parte delle persone con sindrome di Down o altre disabilità intellettive. *
La vicenda di Mara, giovane donna spagnola con disabilità intellettiva alla quale la Corte Costituzionale iberica aveva negato il diritto di voto, sottoponendola altresì a un test per valutarne la conoscenza della politica o del valore del denaro, aveva fornito nei giorni scorsi l’opportunità di presentare un’ampia ricognizione sulla situazione europea e italiana in questo àmbito, curata da Giampiero Griffo.
A dare sin dall’inizio visibilità a quella vicenda e a tornare ora ancora una volta sulla questione, è l’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), che in una nota ribadisce innanzitutto il fatto che «il test a cui è stata sottoposta Mara non ha mai dovuto farlo alcun altro cittadino spagnolo per poter votare».
«In Spagna – viene sottolineato sempre dall’AIPD – sono circa 100.000 le persone con disabilità intellettiva che, secondo la normativa vigente, non hanno accesso al voto politico e leggi simili esistono in molti Paesi d’Europa. L’Italia, infatti, è uno dei pochi Stati che ammette il diritto di voto per chiunque e in tal senso la nostra Associazione promuove da anni, tramite iniziative nazionali (la campagna Il mio voto conta!, il falshmob del 3 dicembre 2015) e internazionali (il progetto Tu cittadino come me) la partecipazione attiva e consapevole delle persone con sindrome di Down».
Da ricordare senz’altro, a questo proposito, anche il progetto Diritto ai diritti e la realizzazione dell’omonimo docufilm, iniziative di cui di volta in volta ci siamo occupati anche nel nostro giornale, così come, su un altro versante, Io Cittadino, Strumenti per la piena partecipazione, cittadinanza attiva e Self Advocacy delle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, importante progetto dell’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale).
«Lo scorso 8 febbraio – ricorda quindi l’AIPD – si è svolta una manifestazione di protesta a Madrid, di fronte alla sede della Corte Costituzionale, organizzata da Plena Inclusión, organizzazione spagnola di difesa dei diritti delle persone con disabilità cui aderiscono circa 900 Associazioni, per rivendicare appunto il diritto di voto delle persone con disabilità intellettiva e per richiedere, insieme al Comitato Spagnolo dei rappresentanti delle persone con disabilità e all’Associazione Down España, la modifica della legge e la realizzazione di adeguati supporti per consentire alle persone con disabilità intellettiva di essere informate e di poter così votare consapevolmente».
Così come l’ANFFAS, dunque, l’AIPD ha deciso di sostenere con forza la campagna di Plena Inclusión, tramite i canali del web e diffondendo in rete l’hashtag #MiVotoCuenta. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampaaipd@gmail.com (Marta Rovagna).
* l presente testo è già stato pubblicato su Superando.it, il portale promosso dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), e viene qui ripreso, con lievi adattamenti al diverso contesto, per gentile concessione.
Vedi anche:
Giampiero Griffo, Quel che va fatto per garantire a tutti il diritto di voto, «Superando.it», 9 febbraio 2017 (ultimo aggiornamento: 13 febbraio 2017).
Due guide con linguaggio semplificato per votare al referendum, «Informare un’h», 24 novembre 2016.
Guida al referendum del 17 aprile 2016 per le persone con sindrome di Down, «Informare un’h», 5 aprile 2016.
Ultimo aggiornamento: 22 febbraio 2017
Ultimo aggiornamento il 26 Settembre 2019 da Pino