dell’Associazione Diritti alla Follia
Marta Garofalo Spagnolo è stata una giovane donna pugliese rinchiusa, contro la sua volontà, per oltre undici anni, in varie “Case famiglia”, su indicazione della sua amministratrice di sostegno, e deceduta all’interno di una di esse, all’età di soli 31 anni. Il 29 maggio 2024 si terrà presso la Corte di Appello di Lecce la prima udienza del processo a carico dell’avvocata Gabriella Cassano, del suo compagno Fabio Degli Angeli e di altri due imputati accusati di reati penali pesantissimi per aver accolto Garofalo Spagnolo, nel 2018, in occasione di una delle sue tante fughe dalle “Case famiglia” in cui non voleva stare. L’Associazione Diritti alla Follia, che segue la vicenda, sarà presente all’udienza con una propria delegazione (a partire dalle ore 15).
Il prossimo 29 maggio, si svolgerà presso la Corte di Appello di Lecce la prima udienza del processo contro l’avvocata Gabriella Cassano, il suo compagno Fabio Degli Angeli, Cosimo Visconti e Cosimo Filieri accusati di sequestro, circonvenzione, abbandono e sottrazione di Marta Garofalo Spagnolo, ventisettenne all’epoca dei fatti, dal 14 al 24 gennaio 2018 [l’intera storia di Marta Garofalo Spagnolo è pubblicata a questo link, N.d.R.].
La verità che emerge da numerosi audio e video, che gli imputati hanno portato nel processo unitamente ad altri documenti, è che Marta, rinchiusa in varie “Case famiglia” all’età di vent’anni, dal 3 ottobre 2011, è sempre fuggita da queste, chiedendo incessantemente aiuto agli imputati Cassano e Degli Angeli, i quali hanno scelto l’ascolto, rispetto all’indifferenza dei troppi, nei confronti delle drammatiche richieste di aiuto di Marta, vittima anch’essa dell’applicazione della tristemente famosa Legge 6/2004 sull’amministrazione di sostegno.
Detti audio e video, che gli imputati hanno chiesto che venissero ascoltati e visionati in aula nel primo grado di giudizio, non sono stati vagliati né nelle udienze dibattimentali del processo di primo grado, né nella sentenza del Giudice Roberto Tanisi, che infatti non ne ha fatto oggetto di valutazione ed esame, così come non ha tenuto conto della piena capacità di intendere e di volere della ragazza, che è emersa dalle consulenze psichiatriche.
La vicenda personale di Marta Garofalo Spagnolo si conclude il 3 novembre 2022, quando aveva poco più di 31 anni, allorché, esasperata da anni di internamento non più tollerabile, compiva un gesto dimostrativo di ribellione assumendo massicce dosi di psicofarmaci, ai quali il suo cuore non ha retto. Un gesto compiuto sebbene il 25 gennaio 2018 (giorno in cui Marta veniva accompagnata dall’avvocata Cassano) avesse dichiarato a chiare lettere al Giudice Tutelare sostituto di «non voler assumere psicofarmaci perché modificano il suo modo di essere».
Marta Garofalo Spagnolo è stata una “detenuta sanitaria” in quanto privata della propria libertà per oltre undici anni (dal 3 ottobre 2011 al 3 novembre 2022).
Ritenendo l’avvenimento di pubblico interesse, l’Associazione Diritti alla Follia invita la Stampa locale ad intervenire per dare conto di un caso giudiziario divenuto emblematico. L’Associazione sarà presente all’udienza del 29 maggio con una prioria delegazione (a partire dalle ore 15).
Per informazioni: dirittiallafollia@gmail.com
Nota: segnaliamo che il 18 aprile 2024 l’Associazione Diritti alla Follia ha depositato presso la Cancelleria della Corte Suprema di Cassazione una Proposta di Legge di iniziativa popolare per l’abolizione dell’interdizione e dell’inabilitazione e per la riforma dell’amministrazione di sostegno (il cui testo è disponibile a questo link). Al fine di raccogliere le 50mila firme necessarie affinché la Proposta in questione venga discussa in Parlamento, la medesima Associazione ha lanciato anche la Campagna “Fragile a Chi?!”, ed ha predisposto un’apposita sezione con tutte le informazioni sull’iniziativa (essa è raggiungibile al seguente link).
Vedi anche:
Associazione Diritti alla Follia.
Amministrazione di sostegno, ancora un processo ai danni di chi ha cercato di aiutare una beneficiaria, «Informare un’h», 15 marzo 2024.
Storia di Marta, l’ennesima vittima dell’amministrazione di sostegno, «Informare un’h», 20 ottobre 2023.
Entra nel vivo la Campagna di raccolta firme per la riforma dell’amministrazione di sostegno, «Informare un’h», 23 maggio 2024.
Riforma dell’amministrazione di sostegno, al via la Campagna “Fragile a Chi?!”, «Informare un’h», 19 maggio 2024.
Amministrazione di sostegno, doveva essere un abito su misura… invece, «Informare un’h», 18 febbraio 2022.
Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema della “Tutela giuridica”.
Ultimo aggiornamento il 25 Maggio 2024 da Simona