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AVI Toscana: le richieste sulla Vita Indipendente e un presidio di protesta

Le persone con disabilità si sentono danneggiate dalla nuova disciplina di accesso ai contributi individuali per la Vita Indipendente della Regione Toscana. Lo dichiara l’Associazione AVI Toscana osservando, tra le altre cose, come l’aumento del massimale dei contributi non sia sufficiente a coprire il reale incremento dei costi dell’assistenza personale, nonché le difficoltà conseguenti a dover anticipare l’importo dei contributi e la burocratizzazione del servizio. Per tali ragioni la medesima Associazione ha indetto un presidio di protesta che si terrà a Firenze, il prossimo lunedì 5 maggio, data in cui ricorre la Giornata Europea della Vita Indipendente.

Un giovane in sedia a rotelle affronta una rampa di scale con l’aiuto del suo assistente personale.

Per le persone con disabilità che hanno necessità di supporti intensivi, «“Vita Indipendente” significa la concreta possibilità di vivere con un grado di libertà comparabile con quello delle altre persone. Ciò è possibile solo attraverso l’assistenza personale», lo afferma l’AVI Toscana (Associazione Vita Indipendente della Toscana), tornando ad esprimersi sulla nuova disciplina di accesso ai contributi individuali per la Vita Indipendente della Regione Toscana, concretamente attuata a partire dal 1° marzo 2025 (se ne legga nei testi segnalati in calce). Le persone con disabilità vogliono e pretendono «di vivere come tutte le altre persone», argomentano dall’Associazione, ed «è ampiamente dimostrato che, con adeguata assistenza personale, questo è possibile».

Le persone con disabilità si sentono danneggiate dalle nuove diposizioni introdotte dalla Regione allo scopo di cofinanziare il servizio regionale attraverso le risorse del Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+), ed in particolare dalla Delibera di Giunta 753/2024 (con la quale sono state approvate le nuove “Linee di indirizzo” regionali per la presentazione dei progetti in questione, contenute nell’Allegato A, e gli “Elementi essenziali” per l’adozione di un avviso pubblico per la presentazione dei progetti stessi, contenuti nell’Allegato B), e tutti gli atti attuativi che ne sono conseguiti. Con la pubblicazione delle graduatorie dei bandi per la Vita Indipendente FSE+, e l’avvio dei nuovi progetti che, come accennato, è avvenuta il 1° marzo scorso, le persone con disabilità che già avevano un progetto di Vita Indipendente in essere hanno riscontrato come la nuova procedura sia più complessa e penalizzante.

Dall’Associazione evidenziano come il massimale del contributo per la Vita Indipendente (corrispondente a 1800 euro mensili) venne fissato nel 2012 e sia rimasto in vigore fino a febbraio 2025 ma, nonostante in questo arco di tempo i costi per l’assistenza personale siano aumentati di oltre il 20%, il nuovo massimale – innalzato a 2000 euro mensili – non copre l’aumento dei costi, ed oltretutto moltissime persone disabili non hanno avuto nessun aumento dell’importo del contributo, oppure hanno avuto aumenti minimi (dell’1 o 2%). Dunque le persone con disabilità lamentano che nella definizione di questi importi non sono state considerate le reali necessità di assistenza personale delle persone.

Un altro elemento di criticità risiede nel fatto che «il nuovo sistema di regole tratta le persone disabili come se ognuna di loro fosse una “azienda”». Nella sostanza, mentre con la precedente disciplina i contributi regionali erano erogati in anticipo, adesso questi vengono erogati “a rimborso”. Cosa che in concreto obbliga la persona con disabilità a pagare in anticipo tutte le spese per l’assistenza personale che le verranno rimborsate solo in seguito, a fronte della presentazione dei giustificativi, e senza che sia fissato un temine temporale certo per il rimborso. Per le persone con necessità di supporti intensivi è molto facile sforare il tetto dei 2500 mensili per l’assistenza personale, osservano ancora dall’Associazione, soprattutto se queste vivono sole. L’assistenza personale è utilizzata per rispondere a esigenze primarie – come andare in bagno, o potersi alzare dal letto –, e l’Associazione ha avuto notizia di persone con disabilità che hanno dovuto provare a chiedere prestiti alla banca per coprire queste spese. Invece di una semplificazione delle procedure, viene dunque riscontrata un’eccessiva burocratizzazione del servizio che penalizza le persone con maggiori necessità di assistenza personale. Tale burocratizzazione si concretizza anche nella richiesta di una rendicontazione eccessivamente dettagliata, che obbliga le persone a rivolgersi a un commercialista o a un centro di assistenza fiscale, sebbene non sia previsto che questi costi siano rimborsati. A ciò si aggiunga che è stata stabilita un’incompatibilità tra la fruizione dei contributi per la Vita Indipendente ed altri contributi erogati sempre in relazione alla condizione di disabilità (come l’assistenza socialistica), una cosa che penalizza in particolare le persone con necessità di sostegno intensivo molto elevato.

Per tali ragioni l’AVI Toscana torna a rivolgere alla Regione le seguenti richieste:

1) Adeguamento dell’importo dei contributi per la Vita Indipendente alle necessità di assistenza personale della persona con disabilità e all’aumento, avvenuto in questi anni, del costo dell’assistenza personale.
2) Anticipo del contributo entro il giorno 25 del mese di riferimento.
3) Inclusione degli accantonamenti della tredicesima e del trattamento di fine rapporto (TFR) nella rendicontazione.
4) Conguaglio della rendicontazione a fine anno.
5) Rendicontazione mensile entro tempi  più lunghi dei 5 giorni richiesti, ad esempio, da Firenze.

La stessa AVI Toscana ha indetto un presidio di protesta che si terrà a Firenze il prossimo lunedì 5 maggio, data in cui ricorre la Giornata Europea della Vita Indipendente. L’appuntamento è dunque in Piazza del Duomo, davanti al palazzo della Presidenza della Regione, a partire dalle ore 10.30, per denunciare le criticità riscontrate e chiedere un incontro con il Presidente della Regione Eugenio Giani. (S.L.)

 

Per maggiori informazioni: avitoscana@avitoscana.org e sito dell’AVI Toscana – Associazione Vita Indipendente della Toscana.

 

Vedi anche:

Toscana, la Giunta Regionale sottopone al Consiglio una Proposta di Legge sulla Vita Indipendente, «Informare un’h», 10 aprile 2025.

Toscana, persone con disabilità ancora in piazza per problemi con i progetti di Vita Indipendente, «Informare un’h», 19 marzo 2025.
Toscana, un’indagine per monitorare l’andamento della nuova disciplina dei progetti per la Vita Indipendente, «Informare un’h», 11 febbraio 2025.
Toscana: la Regione integra le risorse per la Vita Indipendente, «Informare un’h», 30 gennaio 2025.
Toscana, le persone con disabilità ancora in piazza per chiedere garanzie sulla Vita Indipendente, «Informare un’h», 30 gennaio 2025.
Toscana, nessun esito per il presidio di protesta per la Vita Indipendente, «Informare un’h», 9 dicembre 2024.
Toscana: un presidio per chiedere che i contributi per la Vita Indipendente vengano erogati in anticipo, «Informare un’h», 4 dicembre 2024.
Toscana, la questione degli anticipi dei contributi per la Vita Indipendente, «Informare un’h», 4 novembre 2024.
Toscana: aperti i nuovi bandi per la Vita Indipendente, «Informare un’h», 14 ottobre 2024.
Toscana, uscirà a metà ottobre il bando per la Vita Indipendente, «Informare un’h», 7 ottobre 2024.
Toscana: prosegue la modifica della disciplina dei progetti di Vita Indipendente, «Informare un’h», 7 agosto 2024.
Toscana, nuova disciplina per i progetti di Vita Indipendente delle persone con disabilità, «Informare un’h», 3 luglio 2024.

 

Ultimo aggiornamento il 22 Aprile 2025 da Simona