di Tatiana Battaglia
I Comuni di Peccioli e Lajatico, in provincia di Pisa, hanno organizzato un percorso formativo volto a promuovere l’ospitalità accessibile nei propri territori. Lo scorso 20 marzo, in conclusione di uno degli incontri, Tatiana Battaglia, docente di yoga dell’Associazione Yoga e Terapie Naturali, ha coinvolto un gruppo di persone disabili e non in una seduta volta a offrire una dimostrazione pratica di quanto questa disciplina sia inclusiva. Nello scritto che segue ci racconta l’origine leggendaria della pratica stessa, i benefici che può arrecare, e gli elementi su cui si basa. (S.L.)
La leggenda narra che un pesciolino curioso origliò Shiva, il Signore dello Yoga, mentre illustrava alla moglie Paravati i segreti della meditazione e delle Asanas [posizioni o posture utilizzate in alcune forme di Yoga, in particolare nello Hatha Yoga, N.d.R.], quindi nuotò per le acque del mondo, testando su di sé gli insegnamenti della divinità. Dopo aver girato in lungo e in largo la Terra, grazie al percorso evolutivo della disciplina, si trasformò in uomo e diventò il primo yogin (colui che pratica lo Yoga) in assoluto. Questa favola antica, è la dimostrazione di quanto le origini della pratica siano notevoli.
Con il termine “Yoga” s’intende quell’insieme di tecniche meditative e di posture che vanno ad esplorare la natura di ogni animo, per raggiungere una maggior consapevolezza di sé ed essere in grado di gestire il corpo e le emozioni.
Oggi lo yoga è diffusissimo!
Alla base della disciplina ci sono delle posizioni, che da fuori, potrebbero risultare contorte. Questo aspetto potrebbe far pensare allo Yoga come una pratica non inclusiva, specialmente per le persone con disabilità. Ma dobbiamo tenere presente che la disabilità è qualcosa di culturale, il frutto di una “cultura” ci vorrebbe tutti uguali. Lo Yoga insegna invece che è sbagliato farsi ‘definire’ da qualcosa che è esterno a noi.
Tutto ciò di cui noi abbiamo bisogno per sentirci bene è dentro di noi, è in noi, siamo noi, con tutte le nostre differenze che sono ricchezza.
In presenza di una disabilità, la pratica dello Yoga può trovare applicazioni sorprendenti: la disciplina insegna proprio l’unione – significato della radice “Yuj” – come strumento inclusivo che valorizza le differenze di ognuno nel suo insieme, assecondando ogni limite, per trarne un determinato valore aggiunto, unione tra opposti, accettazione di ciò che non ci piace o che ci sembra un limite.
Lo Yoga induce a superare l’omologazione e sprona chiunque a dare il meglio di sé, fino a dove può, senza competere con altri ma soprattutto con sé stessi.
È la disciplina del rispetto e della non violenza, verso sé stessi innanzitutto e verso gli altri!!!
Scopo dello Yoga è quello di migliorare la qualità della vita. La sua pratica aiuta a trovare il benessere fisico e mentale e lo possono fare tutti e tutte!
Questi sono alcuni dei principali benefici fisici e mentali dello Yoga: aumenta la consapevolezza del corpo e del movimento; aumenta le difese immunitarie; equilibra il metabolismo favorendo il controllo del peso; equilibra il sistema nervoso, riducendo lo stress a favore di un senso di calma ed armonia; favorisce l’ossigenazione di tutti gli organi; migliora il sistema cardio-respiratorio; migliora la circolazione sanguigna; migliora la digestione; migliora la flessibilità muscolare; migliora la postura favorendo un corretto allineamento; nutre le articolazioni donando maggiore possibilità di movimento; tonifica e rafforza i muscoli.
La pratica continua dello Yoga fornisce anche alle persone con disabilità un equilibrio generale del sistema nervoso, migliorando la postura, la circolazione sanguigna, la digestione e la respirazione.
Uno degli elementi cardine dello Yoga è una particolare respirazione detta in Pranayama, vale a dire un tipo di respirazione non toracica ma diaframmatica, infatti essa si sviluppa maggiormente al di sotto del diaframma, dando quasi l’impressione di respirare con lo stomaco, cosa fisiologicamente impossibile. Ciò accade perché si vanno ad utilizzare i lobi inferiori dei polmoni e così facendo si stimola l’eliminazione delle tossine accumulate nel fondo degli stessi. Inspirando, i muscoli addominali anteriori e laterali si contraggono e dal momento che questi muscoli sono attaccati alla gabbia toracica ed al pube, la loro azione abbassa il diaframma e aumenta la capacità toracica. Espirando il diaframma si innalza di nuovo e, a causa del ritorno elastico, i lobi inferiori si svuotano dell’aria residua.
La respirazione in Pranayama avviene solo con il naso, in quattro tempi: inspirazione, apnea a pieno, espirazione, apnea a vuoto. I tempi da tenere hanno la stessa durata e viene chiesto allo yogi di contare mentalmente, soprattutto all’inizio della pratica per educare la mente a concentrarsi. I tempi possono variare da un minimo di 3 ad un massimo di 7 secondi. La regola vuole che se si aumentano i tempi di inspirazione bisogna di conseguenza aumentare anche i restanti. Per contare viene consigliato di regolarsi sul ritmo cardiaco, ritrovabile contando 1001-1002-1003-1004-1005…
La necessità di aprirsi al mondo interiore è fondamentale per percepire al meglio la propria essenza con la posizione sdraiata (in sanscrito Savasana), ma anche seduta, ogni persona può scegliere la posizione in cui sta meglio!
La finalità è quella di conseguire un rilassamento, ossia un progressivo allentamento muscolare al fine di evitare l’accumulo di acido lattico e per alternare attività fisica e riposo. Conseguenza della pratica regolare di questa asana è l’abbassamento del ritmo del respiro, del battito del cuore, l’istaurarsi di un’azione equilibratrice sulla pressione arteriosa e sul sistema nervoso. La condizione di pace e benessere che viene raggiunta durante la pratica indica che il corpo viene riportato in equilibrio con ripercussioni positive anche sullo stato mentale.
Per informazioni: sancolombanopeccioli@gmail.com
L’Associazione Yoga e Terapie Naturali ha due sedi accessibili a chi utilizza la sedia a rotelle: in Via Boccioni, 2 a Peccioli, ed in Via Fornace Braccini, 74 a Pontedera.
Ultimo aggiornamento il 8 Aprile 2023 da Simona