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Un Manifesto Appello e una petizione per dare ai caregiver una Legge inclusiva ed equa

È stato presentato nei giorni scorsi il Manifesto-Appello “Caregiver: per una Legge inclusiva e di equità sociale” elaborato dalle Associazioni Cittadinanzattiva e CARER. Quattro i criteri che dovrebbero informare la Proposta di Legge nazionale sul/la caregiver familiare (attualmente in discussione): una definizione di caregiver ampia; l’inclusione dei bisogni del/la caregiver nei progetti personalizzati delle persone assistite; tutele crescenti rapportate al carico assistenziale; risorse congrue per garantire una effettiva esigibilità delle tutele introdotte. Al Manifesto-Appello è abbinata anche una petizione a cui può aderire chiunque. Esso è già stato sottoscritto da numerosi Enti pubblici e privati.

Elaborazione grafica con la scritta “Vogliamo una legge inclusiva ed equa per i caregiver familiari!” predisposta per promuovere il Manifesto-Appello elaborato da Cittadinanzattiva e dall’Associazione CARER.

Come abbiamo avuto modo di preannunciare, lo scorso 15 ottobre Cittadinanzattiva CARER (Associazione Caregiver Familiari) hanno presentato ufficialmente il Manifesto-Appello “Caregiver: per una Legge inclusiva e di equità sociale” rivolto a tutti i soggetti istituzionali a vario titolo coinvolti nel processo di definizione della Proposta di Legge volta a garantire diritti e tutele alla figura del caregiver familiare, nonché ai singoli cittadini e cittadine e alle altre organizzazioni civiche e di pazienti, affinché i contenuti della norma siano ispirati a princìpi di inclusività e di equità sociale. Il testo del Manifesto-Appello è disponibile a questo link.

Il sintetico documento, presentato a Roma, nella sala stampa della Camera dei Deputati del Palazzo Montecitorio, chiede che nella stesura della Proposta di Legge sulla figura del caregiver familiare, attualmente in discussione presso l’apposito Tavolo tecnico istituito dai Ministeri competenti, vengano rispettati quattro criteri: una definizione ampia della figura, che riconosca diritti e tutele anche se il caregiver non convive o non è un familiare della persona assistita; che il/la caregiver sia coinvolto/a attivamente nella stesura del cosiddetto Progetto di vita o Progetto Assistenziale Individualizzato della persona assistita e che questi siano espressione anche dei suoi bisogni come caregiver; che venga prevista l’attivazione di tutele crescenti rapportate al carico assistenziale e agli impatti/bisogni del/la caregiver; che abbia risorse congrue per garantire una effettiva esigibilità delle tutele ed essere così una concreta base di partenza per il disegno e l’attuazione di servizi e sostegni dedicati a chi si prende cura.

Il Manifesto è stato già sottoscritto da 16 Comuni e da 88 fra Associazioni, organizzazioni professionali e organizzazioni sindacali. Ma anche altri soggetti e i singoli cittadini e cittadine possono sottoscriverlo attraverso l’apposita petizione lanciata sulla piattaforma Change.

Sempre nel corso della conferenza stampa sono stati presentati anche i risultati di un’indagine online promossa da Cittadinanzattiva, che si è svolta tra agosto e settembre 2024, ed ha coinvolto circa 600 caregiver familiari (il cui rapporto conclusivo è disponibile a questo link). Questi alcuni dei dati divulgati in occasione della presentazione del Manifesto-Appello: «Oltre il 29% è caregiver da più di 5 anni, un ulteriore 25% da più di dieci anni. Emerge dunque chiaramente che il lavoro di caregiver è svolto per lunghi o lunghissimi periodi di tempo, spesso da una stessa e unica persona. Le conseguenze? Quasi il 45% si sente poco realizzato personalmente e più della metà (55,8%) dichiara di aver poco tempo per la sua sfera personale, anche se pensa di essere molto utile (55,8%) per la persona di cui ha cura. Inoltre il 73,4% afferma di aver dovuto rinunciare al lavoro o allo studio per alcuni periodi della propria vita.
La gran parte (52%) non sa se nella sua Regione vi sia una Legge dedicata ai caregiver e questa inconsapevolezza è diffusa anche tra chi vive in regioni che hanno attivato normative a loro tutela.
Rispetto alla previsione di una legge nazionale, i soggetti rispondenti vorrebbero una normativa che riconosca il ruolo a tutti i caregiver familiari, siano essi conviventi o meno (78,8%) e a prescindere dal vincolo di parentela (71,4%). La quasi totalità (92%) ritiene che la legge debba garantire nuove tutele e diritti di tipo “crescente”, cioè ad una maggiore intensità di cura e impegno dovrebbero corrispondere maggiori tutele. Inoltre il 91% vorrebbe avere un ruolo “attivo” nella stesura del progetto di vita individuale». (S.L.)

 

Per ulteriori informazioni: caregiver@cittadinanzattiva.it e info@associazionecarer.it

 

Vedi anche:

Testo del Manifesto-Appello “Caregiver: per una Legge inclusiva e di equità sociale”.

Rapporto conclusivo dell’indagine promossa da Cittadinanzattiva “Indagine sui caregiver familiari 2024” (20 pagine, formato PDF).

Sito di Cittadinanzattiva.

Sito di CARER – Associazione Caregiver Familiari.

Un Manifesto-Appello per una legge inclusiva ed equa sul caregiver familiare, «Informare un’h», 9 ottobre 2024.

Cittadinanzattiva raccoglie le esperienze dei caregiver per contribuire alla definizione della Legge nazionale, «Informare un’h», 13 settembre 2024.

 

Ultimo aggiornamento il 17 Ottobre 2024 da Simona