Il prossimo 9 dicembre si terrà a Firenze, davanti al Palazzo della Regione, un presidio di protesta indetto dall’AVI Toscana, in collaborazione con altre Associazioni di persone con disabilità del territorio, riguardo alle modalità di finanziamento dei progetti di Vita Indipendente destinati alle persone con grave disabilità. Quattro le richieste avanzate: che i contributi per i progetti di Vita Indipendente vengano erogati in anticipo, e non “a rimborso”; che la periodicità della rendicontazione diventi almeno trimestrale; che la valutazione delle necessità assistenziali venga effettuata esclusivamente sulla base delle cose che la persona non riesce a fare in autonomia; un incontro col Presidente della Regione per parlare della Proposta di Legge regionale in tema di Vita Indipendente che la stessa Regione sta elaborando.
Come in più occasioni segnalato (se ne legga in calce), la Regione Toscana ha modificato la disciplina di erogazione dei contributi per il finanziamento dei progetti di Vita Indipendente destinati alle persone con grave disabilità. Le modifiche sono conseguenti alla scelta di cofinanziare il servizio attraverso il Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+). In questa fase di transizione, nonostante le rassicurazioni della Regione, sono ancora diverse le criticità che le persone con disabilità stanno rilevando. Di fatto diversi àmbiti territoriali della Regione (le Società della Salute e le Zone Distretto) stanno fornendo alle persone con disabilità informazioni allarmistiche ed in contrasto con l’orientamento espresso dalla Dirigenza della Regione nei tavoli di confronto con le Associazioni.
Per tale ragione l’AVI Toscana (Associazione Vita Indipendente della Toscana), in collaborazione con altre Associazioni di persone con disabilità del territorio, ha indetto per prossimo lunedì 9 dicembre un presidio di protesta, che si terrà a Firenze, alle ore 10.30, davanti alla sede della Presidenza Regionale Toscana (in Piazza Duomo n. 10).
In particolare le persone con disabilità toscane avanzano quattro richieste:
- che i contributi per i progetti di Vita Indipendente vengano erogati in anticipo, e non “a rimborso”;
- che la periodicità della rendicontazione diventi almeno trimestrale, e non mensile;
- che la valutazione delle necessità assistenziali venga effettuata esclusivamente sulla base delle attività che la persona non riesce a compiere da sola, e dunque che vengano eliminati i criteri di reddito e congruità;
- un incontro con Eugenio Giani, Presidente della Regione, per parlare della Proposta di Legge regionale in tema di Vita Indipendente che la stessa Regione sta elaborando.
Rispetto alla modalità di erogazione dei contributi “a rimborso”, va considerato che gli importi dei contributi individuali possono variare da 800 a 2000 euro al mese, e poiché le persone con una maggiore necessità di assistenza dovrebbero essere (giustamente) destinatarie dei contributi maggiori, costoro sarebbero le più penalizzate dal fatto di dover anticipare somme significative. Di fatto, spiegano dall’AVI Toscana, le Società della Salute e le Zone Distretto stanno applicando alla lettera il Decreto Dirigenziale n. 17020 del 22 luglio 2024 (si veda in particolare l’Allegato A) «che appunto prevede l’erogazione “a rimborso” del contributo per la Vita Indipendente. Cioè, ogni persona disabile grave deve prima pagare i/le propri/e assistenti personali per complessive varie migliaia di euro mensili, e solo dopo – ma non si sa quando – riceverà il rimborso. Come se non si sapesse che in tutta la Regione solo due o tre persone disabili possono permettersi di anticipare somme di tale importanza senza cadere nella miseria più nera». Se si considera che la pensione di invalidità civile ammonta a 333,33 euro mensili e l’indennità di accompagnamento a 531,76 euro mensili, diventa evidente come la scelta di erogare i contributi “a rimborso” non sia sostenibile ed esponga le persone con disabilità al rischio di interruzione di un servizio vitale.
In merito alla rendicontazione mensile, le persone con disabilità hanno ribadito nelle diverse occasioni di scambio con la Regione Toscana come essa sia eccessivamente onerosa soprattutto, ma non solo, per chi ha disabilità più gravi, pertanto hanno più volte chiesto che la rendicontazione diventi almeno trimestrale.
Riguardo alla terza richiesta, le persone con disabilità ritengono che i fondi per la Vita Indipendente debbano essere gestiti esclusivamente sulla base delle attività che la persona non può compiere da sola, ciò affinché non si verifichi che chi ha minore autonomia individuale possa ricevere contributi minori rispetto a chi, ad esempio, ha maggiore autonomia individuale ma una situazione reddituale più svantaggiata.
Infine, riguardo alla Proposta di Legge regionale in tema di Vita Indipendente che la Regione sta elaborando l’AVI Toscana contesta che in realtà essa sia in contrasto con i princìpi della Vita Indipendente propriamente detta, che la Regione non abbia tenuto in alcun conto la Proposta di Legge sullo stesso tema elaborata dalla stessa Associazione, né delle osservazioni mosse dall’AVI Toscana. Per tale ragione è richiesto un incontro con il Presidente della Regione. (S.L.)
Per maggiori informazioni: avitoscana@avitoscana.org
Vedi anche:
AVI Toscana – Associazione Vita Indipendente della Toscana.
Toscana, la questione degli anticipi dei contributi per la Vita Indipendente, «Informare un’h», 4 novembre 2024.
Toscana: aperti i nuovi bandi per la Vita Indipendente, «Informare un’h», 14 ottobre 2024.
Toscana, uscirà a metà ottobre il bando per la Vita Indipendente, «Informare un’h», 7 ottobre 2024.
Toscana: prosegue la modifica della disciplina dei progetti di Vita Indipendente, «Informare un’h», 7 agosto 2024.
Toscana, nuova disciplina per i progetti di Vita Indipendente delle persone con disabilità, «Informare un’h», 3 luglio 2024.
Ultimo aggiornamento il 4 Dicembre 2024 da Simona