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Toscana: drammatica situazione delle cure odontoiatriche per persone disabili non collaborative, appello al Presidente Giani

Le persone con autismo, sindrome di Down e altre disabilità cognitive in genere non possono usufruire delle cure odontoiatriche in studi privati perché questi non sono preparati a gestire situazioni così complesse, ma i tempi di attesa nell’Azienda USL Nord Ovest della Toscana vanno da un mese in su per le urgenze, ai molti mesi, spesso anni, per gli altri casi. Col risultato che spesso i denti devono essere estratti, mentre il periodo di attesa è vissuto in una situazione di sofferenza perenne, perdita della regolazione e regressione. Pubblichiamo l’appello che diverse Associazioni e Gruppi di persone con disabilità del territorio sta rivolgendo al Presidente della Regione Eugenio Giani affinché intervenga con la massima urgenza a sanare questa drammatica situazione che si protrae da anni.

Una dentista visita una paziente (foto di Nadezhda Moryak su Pexels).

In queste ore stanno arrivando in Regione Toscana decine di e-mail indirizzate al Presidente Eugenio Giani. Sono i genitori e i caregiver delle persone con disabilità cognitiva che chiedono aiuto per risolvere il problema della mancanza di sale operatorie e personale per gli interventi di odontoiatria in sedazione totale necessari per i pazienti “non collaborativi”.

Il diritto alle cure mediche per le persone disabili è sancito dall’articolo 25 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata dall’Italia con la Legge 18/2009, e quindi legge dello stato da più di 15 anni. Nonostante questo, l’accesso a cure mediche adeguate e dignitose da parte delle persone “non collaborative” è a tutt’oggi complesso e frammentato. In particolare, per le cure odontoiatriche.

Persone con autismo, sindrome di Down e altre disabilità cognitive non possono, in generale, essere curate da un dentista privato in quanto per interventi invasivi come una devitalizzazione hanno bisogno di anestesia totale, anestesia che è fornita raramente negli studi privati. Quindi le persone con disabilità cognitiva devono affidarsi agli ospedali pubblici e aspettare che ci sia una sala operatoria e un team che le possa operare. I tempi di attesa nell’Azienda USL Nord Ovest per le urgenze conclamate vanno da un mese in su, mentre per chi non ha dolore e può aspettare sono molti mesi, spesso anni.

Il risultato è drammatico. Quando si arriva ad intervenire i denti vengono spesso tolti perché oramai è tardi e gli impianti non si possono fare perché è troppo complicato, servirebbero diversi interventi in anestesia.

Se avete mai provato un forte mal di denti, che vi impedisce spesso di mangiare e dormire, potete capire quanto sia devastante questa situazione per il paziente e per la sua famiglia. Nel tempo di attesa c’è una sofferenza perenne, abuso di antidolorifici ovviamente dannoso per la salute, spesso assenza di antidolorifici “potenti” incompatibili con i farmaci assunti per la propria condizione. I pazienti perdono la regolazione e regrediscono insieme alle famiglie e ai caregiver, che vivono situazioni di stress estremo. Dopo l’intervento spesso servono mesi per ritrovare la regolazione e non di rado si perdono definitivamente abilità acquisite. La situazione va avanti da anni, in continuo costante peggioramento. Per questo le famiglie e i caregiver si sono rivolti direttamente al Presidente Giani, appellandosi alla sua sensibilità. La richiesta è che intervenga con la massima urgenza mettendo a disposizione le risorse necessarie in termini di sale e di personale perché le persone “non collaborative” vengano curate con un livello di dignità che sia in linea con il diritto alla salute sancito dalla Convenzione ONU dei Diritti delle Persone con Disabilità.

L’appello è sottoscritto dalle seguenti Associazioni e Gruppi: TARTA Blu della Valdera e Valdicecina, Autismo Apuania di Massa e Carrara, Autismo Pisa, Eppursimuove di Pisa, Talenti Autistici di Pisa, Gruppo Facebook Autismo è Futuro della Versilia, Autismo Livorno e AIPD Pisa (Associazione Italiana Persone con Sindrome di Down).

 

Ultimo aggiornamento il 26 Giugno 2025 da Simona