È stata istituita, in Toscana, la figura dell’Infermiere di Famiglia e di Comunità, un professionista responsabile della gestione dei processi infermieristici in ambito familiare per aiutare le persone e le famiglie a trovare le soluzioni ai loro bisogni di salute, e a gestire le malattie croniche e la non autosufficienza.
Una recente Delibera della Giunta Regionale Toscana (DGRT n. 597 del 4 giungo 2018, e relativo Allegato A) ha istituito e displicato la figura dell’Infermiere di Famiglia e di Comunità. Nello specifico, il documento denominato “Indirizzi per lo sviluppo del modello assistenziale Infermiere di Famiglia e di Comunità” indica il quadro di riferimento e definisce le caratteristiche del modello, le responsabilità, le funzioni, le competenze ed il relativo percorso formativo.
«L’Infermiere di Famiglia e di Comunità (IFC) è il professionista responsabile della gestione dei processi infermieristici in ambito familiare. Promuove un’assistenza di natura preventiva, curativa e riabilitativa differenziata per bisogno e per fascia d’età, attraverso interventi domiciliari e/o ambulatoriali risposte ai bisogni di salute della popolazione di uno specifico ambito territoriale di riferimento», si legge nel testo.
Egli opera in collaborazione con il medico di medicina generale, il pediatra di libera scelta, il medico di comunità e l’équipe multiprofessionale per aiutare le persone e le famiglie a trovare le soluzioni ai loro bisogni di salute, e a gestire le malattie croniche e la non autosufficienza.
L’IFC è chiamato a svolgere le seguenti funzioni: valutare lo stato di salute e i bisogni della persona nelle diverse fasi della vita (adulta, infanzia, adolescenza), del contesto familiare e conoscere quelli di comunità; promuovere e partecipare ad iniziative di prevenzione e promozione della salute rivolte alla collettività; promuovere interventi informativi ed educativi rivolti ai singoli, alle famiglie e ai gruppi, atti a promuovere modificazioni degli stili di vita; presidiare e facilitare i percorsi nei diversi servizi utilizzando le competenze presenti nella rete; pianificare ed erogare interventi assistenziali personalizzati alla persona e alla famiglia, anche avvalendosi delle consulenze specifiche degli infermieri esperti (es. wound care, stomie e nutrizione artificiale domiciliare, ventilazione domiciliare, cure palliative ed altre); promuovere l’aderenza ai piani terapeutici e riabilitativi; partecipare alla verifica e monitoraggio dei risultati di salute; sostenere i percorsi di continuità assistenziale tra sociale e sanitario, tra ospedale e territorio e nell’ambito dei servizi territoriali sanitari e socio-sanitari residenziali e semi-residenziali; garantire le attività previste per la realizzazione degli obiettivi della cosiddetta “sanità di iniziativa”; partecipare nell’integrazione professionale al perseguimento dell’appropriatezza degli interventi terapeutici ed assistenziali, contribuendo alla relazione di cura, al rispetto delle volontà del paziente espresse nella pianificazione delle cure.
Poiché per svolgere tali funzioni sono richieste competenze specifiche e diversificate è stato previsto un apposito percorso formativo – coperto con uno stanziamento di 20.000 euro – che sarà organizzato nella prima fase a livello regionale, e sarà rivolto alla formazione degli infermieri delle zone distretto nelle quali avrà avvio lo sviluppo operativo del modello di IFC. È inoltre prevista una fase pilota di durata annuale che sarà condotta in almeno due zone per azienda USL della Toscana, individuate a livello aziendale. Sono invece affidati ad una specifica Cabina di regia i compiti di monitoraggio su l’avvio e l’andamento fase pilota, di definizione del percorso formativo regionale e di identificazione degli indicatori di valutazione dell’impatto nel Sistema Sanitario Regionale del nuovo modello assistenziale. (Simona Lancioni)
Riferimenti normativi:
Delibera della Giunta Regionale Toscana n. 597 del 4 giungo 2018, Indirizzi per lo sviluppo del modello assistenziale Infermiere di Famiglia e di Comunità. Approvazione e destinazione delle risorse. Allegato A.
Ultimo aggiornamento: 19 giugno 2018