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Proposte di riforma dell’amministrazione di sostegno e TSO: ora è possibile sottoscriverle online

L’Associazione Diritti alla Follia ha elaborato due Proposte di Legge di iniziativa popolare che sono già state depositate presso la Corte Suprema di Cassazione. Una riguarda la riforma degli istituti di tutela giuridica, ed in particolare dell’amministrazione di sostegno, mentre l’altra mira all’adeguamento della procedura e dell’esecuzione del trattamento sanitario obbligatorio (TSO) alla Costituzione ed agli obblighi internazionali dell’Italia. Affinché queste proposte siano discusse in Parlamento, è necessario che ciascuna di esse raggiunga 50mila sottoscrizioni. Da qualche giorno è possibile sottoscriverle online.

“Colui che si libera” (1998), opera scultorea di Ursula Focke. Essa raffigura un uomo proteso in avanti nello sforzo di liberarsi da una parete che lo aveva inglobato.

Diritti alla Follia, un’Associazione impegnata da anni nella promozione dei diritti delle persone con disabilità psicosociale e nella denuncia degli abusi a cui sono soggette, ha elaborato due Proposte di Legge di iniziativa popolare che sono già state depositate presso la Corte Suprema di Cassazione. Una riguarda la riforma degli istituti di tutela giuridica, ed in particolare dell’amministrazione di sostegno, mentre l’altra mira all’adeguamento della procedura e dell’esecuzione del trattamento sanitario obbligatorio (TSO) alla Costituzione ed agli obblighi internazionali dell’Italia. Affinché queste proposte siano discusse in Parlamento, è necessario che ciascuna di esse raggiunga 50mila sottoscrizioni. Da qualche giorno è possibile sottoscriverle online, gratuitamente, utilizzando lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), o la CIE (Carta di Identità Elettronica), o la CNS (Carta Nazionale dei Servizi), sulla piattaforma pubblica, in pochi clic.

Vediamo ulteriori dettagli.

La prima Proposta di Legge concerne l’abolizione dell’interdizione e dell’inabilitazione e la riforma dell’amministrazione di sostegno. Il testo integrale è disponibile a questo link, mentre la sintesi dei contenuti è pubblicata in nota*. Questo invece è il link alla piattaforma pubblica* per sottoscrivere questa Proposta di Legge. Perché è importante sottoscriverla? Perché i più vecchi istituti di tutela (l’interdizione e l’inabilitazione) sono in palese contrasto con la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (ratificata dall’Italia con la Legge 18/2009), dunque vanno aboliti. L’amministrazione di sostegno va invece riformata perché, già nel 2016, l’Italia è stata richiamata dal Comitato ONU per i diritti delle persone con disabilità perché questo istituto di tutela è spesso impiegato come sistema decisionale sostitutivo delle persone con disabilità, e non come regime decisionale supportato (come previsto dall’articolo 12 della medesima Convenzione). Il fatto che terzi possano sostituirsi alla persona con disabilità ha portato, tra le altre cose, a internamenti forzati in strutture sanitarie; alla separazione brutale da familiari, congiunti di fatto, amici; alla coercizione riproduttiva (specie ai danni delle donne con disabilità); alla coercizione farmacologica, ecc.

Invece la seconda Proposta di Legge di riforma, quella sulla disciplina del trattamento sanitario obbligatorio, come accennato, è finalizzata ad adeguare la normativa attuale alla Costituzione italiana e agli obblighi internazionali sottoscritti dal nostro Paese. Il testo integrale della Proposta è disponibile a questo link, mentre riportiamo in un’apposita nota** una sintesi dei principali elementi contenuti in essa. Chi vuole aderire a questa Proposta può farlo attraverso il seguente link alla piattaforma pubblica*. Perché è importante sottoscriverla? Perché la Proposta vuole intervenire su una pratica che, come recentemente evidenziato dalla Corte di Cassazione con l’Ordinanza n. 24124, presenta gravi carenze rispetto alla tutela dei diritti fondamentali di chi è sottoposto/a al TSO. In particolare, nella disciplina attualmente vigente si riscontra l’assenza di notifiche trasparenti e tempestive, la mancata audizione della persona interessata da parte del Giudice Tutelare, la scarsa attenzione al diritto di difesa tramite un avvocato e il controllo giurisdizionale spesso limitato alla mera forma.

Si tratta, in estrema sintesi, di due Proposte di Legge che mirano a tutelare i diritti umani delle persone con disabilità riconosciuti dalla già citata Convenzione ONU, ma non attuati in concreto. Per questo motivo invitiamo i nostri Lettori e le nostre Lettrici a sottoscriverle e a promuoverne la sottoscrizione. Ogni firma è importante. (Simona Lancioni)

 

Per ulteriori informazioni: dirittiallafollia@gmail.com

 

* Avvertenza: da qualche giorno il link diretto alle singole Proposte di Legge di cui si tratta nel presente testo viene automaticamente reindirizzato alla pagina iniziale della piattaforma pubblica. Pertanto per sottoscrivere le due Proposte è necessario individuare le stesse nell’”Elenco iniziative”. Nei filtri rapidi attivi è necessario selezionare “Legge di iniziativa popolare”, mentre nel campo “Ricerca testuale” basta digitare “Amministrazione di sostegno” per individuare la Proposta di Legge di riforma degli istituti di tutela giuridica, e “TSO” per individuare la Proposta di Legge di riforma del trattamento sanitario obbligatorio. In entrambi i casi sarà il sistema a visualizzare le Proposte come risultato della ricerca. Ad ogni modo le denominazioni precise delle stesse sono: “Abolizione degli istituti dell’interdizione e dell’inabilitazione. Riforma dell’amministrazione di sostegno” (id iniziativa: 1800001) e “Adeguamento della procedura e dell’esecuzione del TSO psichiatrico alla Costituzione ed agli obblighi internazionali dell’Italia” (id iniziativa: 1800000).

 

 

* Una sintesi per punti della Proposta di Legge avanzata dall’Associazione Diritti alla Follia per la riforma degli istituti di tutela giuridica:

Abolizione dell’interdizione.

Abolizione dell’inabilitazione.

Le seguenti modifiche nella disciplina dell’amministrazione di sostegno:

  1. Che nei decreti di nomina dell’amministratore di sostegno sia specificato che né lo stesso amministratore di sostegno, né il Giudice Tutelare o il Collegio possano sostituirsi al beneficiario nell’assunzione di qualunque decisione, e che il loro compito è di “supportare il processo decisionale autonomo della persona”.
  2. L’introduzione del vincolo che l’individuazione (e l’eventuale sostituzione) dell’amministratore di sostegno sia ineludibilmente legata alla scelta del beneficiario.
  3. Che uno stesso amministratore di sostegno possa avere un solo beneficiario, o al massimo tre quando i beneficiari sono legati tra loro da rapporti di coniugio, o parentela fino al secondo grado.
  4. La gratuità dell’incarico di amministratore di sostegno.
  5. Che venga garantita l’informazione sulla procedura ai soggetti coinvolti e l’esplorazione di soluzioni alternative.
  6. Che la nomina dell’amministratore di sostegno divenga competenza di un Tribunale in composizione collegiale; nonché l’obbligo per il Giudice Tutelare di ascoltare il beneficiario entro trenta giorni dalla richiesta del beneficiario o di un soggetto titolato ad intervenire nella procedura.
  7. L’obbligo che in tutta la procedura di nomina dell’amministrazione di sostegno il beneficiario sia sempre accompagnato/supportato da un avvocato di fiducia.
  8. L’eliminazione della possibilità che a formulare il ricorso/l’istanza per la nomina dell’amministratore di sostegno siano i responsabili dei servizi sanitari e sociali.
  9. L’introduzione della previsione che nella procedura venga valorizzata la presenza di soggetti che abbiano con la persona rapporti documentati di familiarità degni di essere salvaguardati.
  10. La previsione che in nessun caso il provvedimento di amministrazione di sostegno possa incidere sulla continuità dei rapporti familiari.
  11. Che, salvi i casi di assoluta indispensabilità, il mancato rispetto dell’autonomia e delle scelte del beneficiario, attraverso condotte concrete che siano state consapevolmente dirette a contrastare tale autonomia e tali scelte, configuri il reato di “maltrattamento contro familiari e conviventi”.
  12. Che sia esplicitato che solo il beneficiario può decidere chi tra i soggetti riconosciuti come a lui vicini debba essere escluso dalla conoscenza delle vicende inerenti alla procedura di nomina/modifica dell’amministrazione di sostegno.

** I principali elementi contenuti nella Proposta di Legge di riforma della procedura di applicazione del trattamento sanitario obbligatorio (TSO) elaborata dall’Associazione Diritti alla Follia:

  1. obbligo di notifica del TSO a chi vi è obbligato;
  2. limitazione del ricorso al TSO solo nei casi di comprovato stato di necessità;
  3. diritto di difesa legale gratuita per tutti coloro che sono sottoposti a TSO;
  4. udienza di convalida dinnanzi al Giudice Tutelare con l’assistenza di un legale;
  5. introduzione di un limite massimo di durata dei trattamenti involontari;
  6. divieto di contenzione;
  7. libero accesso delle Associazioni di tutela presso i reparti psichiatrici;
  8. piena libertà di comunicazione dei ricoverati con l’esterno;
  9. dotazione di un sistema di videosorveglianza in ogni reparto psichiatrico;
  10. esonero di responsabilità penali a carico agli operatori nell’applicazione delle norme di grado superiore.

 

Vedi anche:

Associazione Diritti alla Follia.

Diritti alla Follia, Proposta di Legge di iniziativa popolare di cui all’art. 71 della Costituzione «Abolizione degli istituti dell’interdizione e dell’inabilitazione. Riforma dell’amministrazione di sostegno», annunciata in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 92 del 19/04/2024.

Diritti alla Follia, [Proposta di Legge di] Riforma della procedura di applicazione del trattamento sanitario obbligatorio (proposta di modifica della L. 23-12-1978 n°833 art. 33-34-35), [26 aprile 2021].

Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema della “Tutela giuridica”.

 

Data di creazione: 17 Dicembre 2024

Ultimo aggiornamento il 20 Dicembre 2024 da Simona