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Mal utilizzati i fondi per l’inclusione scolastica degli allievi e delle allieve con autismo

di Carlo Hanau*

I bandi di appalto per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione non riportano i requisiti necessari a definire la specializzazione della figura professionale che deve assistere gli allievi/e con autismo. Lo denuncia, ancora una volta, Carlo Hanau, presidente dell’Associazione APRI, proponendo ai Ministeri competenti di implementare la disciplina della materia con due azioni correttive.

Manca una tessera al puzzle con sul quale figura la parola “Autism” (autismo, in inglese).

Poco più di un anno fa avevamo denunciato che la parte per l’autismo degli ingenti fondi che vengono stanziati dal Governo per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione (AEC) nella scuola per gli allievi e allieve con autismo è male utilizzata, perché molti Comuni destinatari degli stessi affidano il servizio a enti convenzionati sulla base di bandi che non rispettano la normativa vigente in materia di disturbo dello spettro autistico, l’art 139 del Decreto Legislativo n. 112/1998 e neppure l’art. 13, comma 3, della Legge 104/1992 in cui è espressamente prescritta la specializzazione del personale adibito al servizio di assistenza per l’autonomia e la comunicazione. Per gli allievi con cecità e sordità vengono incaricati soltanto coloro che vantano la specializzazione, secondo una lunghissima tradizione che viene rispettata anche nella scuola. Per la disabilità dell’udito esiste la possibilità di scelta dei genitori tra AEC esperti in Lingua dei Segni Italiana oppure in lettura delle labbra imparando a parlare (oralisti).

La specializzazione è fondamentale anche per gli allievi con autismo che hanno difficoltà di comunicazione sociale dovuta alla patologia organica che glielo impedisce, ma per loro gli AEC non hanno la specializzazione necessaria nella quasi totalità dei casi.

I bandi di appalto non riportano i requisiti necessari a definire la specializzazione della figura professionale che deve assistere gli allievi/e con autismo e pertanto il personale incaricato non risponde ai dettami delle norme ricordate non possedendo la specializzazione necessaria basata sull’Analisi Applicata del Comportamento (ABA – Applied Behavior Analysis), quella raccomandata dalla Linea Guida n.21 del Ministero della Salute e dalle Linee di indirizzo approvate in Conferenza Unificata nel 2012 e confermate il 10 maggio 2018, applicando la legge 134/2015 e l’art.60 dei livelli essenziali di assistenza (LEA) del 2017 [DPCM del 12 gennaio 2017, N.d.R.]. Da qui deriva la mancanza di interesse da parte degli enti vincitori dei bandi a provvedere alla formazione specifica iniziale e permanente degli AEC per l’autismo.

Avevamo interessato ministeri competenti, enti locali, ANAC (Autorità nazionale anticorruzione) e Corte dei Conti, ma senza ottenere nessuna risposta.

Apprendiamo che in data 26 luglio 2023 la Conferenza Stato-città e autonomie locali ha approvato la versione definitiva dello schema di decreto valido per il 2023, trasmessa dal Ministero dell’interno in data 14 luglio 2023, diramata in pari data e sulla quale, in data 17 luglio 2023, l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ha confermato assenso tecnico [se ne legga a questo link, N.d.R.].

Dobbiamo rilevare che pur recependo le osservazioni apportate dalla Corte dei Conti, che in sede di registrazione del decreto 10 agosto 2022 “ha rilevato la mancata previsione di meccanismi di riparto che tengano conto di obiettivi di servizio in termini quantitativi raggiungibili sulla base delle risorse disponibili, nonché procedure di rendicontazione dell’impiego delle risorse assegnate ai singoli enti, sottolineando come tali criteri e requisiti risultano funzionali alla finalizzazione delle risorse in esame alla garanzia dei livelli essenziali delle prestazioni in materia e, come tali, dovranno essere tenuti in debita considerazione, da parte delle regioni, in sede di successiva distribuzione alle province e città metropolitane”, nel testo definitivo non sono state implementate le nostre osservazioni al precedente Decreto 22 luglio 2022, trasmesse il 30 gennaio 2023, aventi lo scopo di tutelare gli allievi con autismo.

Riteniamo che la “scheda di monitoraggio” elaborata dal Tavolo di lavoro istituito presso l’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità e definita per monitorare l’utilizzo da parte dei Comuni e Regioni delle risorse finanziarie del Fondo per la fornitura del servizio di assistenza all’autonomia e alla comunicazione degli alunni con disabilità, da far compilare ai Comuni interessati, con cui raccogliere i dati afferenti al numero degli alunni destinatari del servizio di assistenza, al numero delle ore richieste ed erogate, nonché alla spesa sostenuta, sia insufficiente perché non risponde all’esigenza di verificare la qualità delle ore erogate ma solo la quantità.

Emerge pertanto che il servizio erogato, pur costando molte risorse, non risponde ai dettami normativi ed in particolare non garantisce il diritto inviolabile all’educazione e all’istruzione dell’allievo/a con autismo.

Per evitare questa discriminazione abbiamo proposto ai Ministeri competenti di implementare due azioni correttive:

  1. Inserire nel Decreto in emissione, e in particolare dopo il riferimento alla Legge 104/1992, i riferimenti alla normativa specifica in favore delle persone con disturbo dello spettro autistico: la Legge 134/2015, l’art.60 del DPCM del 12 gennaio 2017 e la Linea Guida n.21.
  2. Integrare la “scheda di monitoraggio” con la richiesta di conferma che i servizi erogati rispettano la normativa di cui al punto 1.

In attesa di vedere accolte le nostre richieste in un prossimo decreto, dobbiamo ricordare che il controllo sulla qualità delle ore erogate è in capo ai Dirigenti Scolastici, garanti del Piano Educativo Individuale di ogni singolo alunno e responsabili, in quanto datori di lavoro, della verifica della specializzazione degli assistenti per l’AEC assegnati tramite l’ente locale.

Tutti i documenti citati sono pubblicati nella Sezione documenti del sito dell’Associazione APRI, si veda in particolare la voce “Segnalazioni di criticità per reclutamento di educatori per autismo”, nella quale sono disponibili le lettere che abbiamo inviato e che attendono ancora risposta.

 

Per informazioniapri.associazione.cimadori@gmail.com

* Presidente di APRI – Associazione legittimata ad agire in giudizio in difesa delle persone con disabilità vittime di discriminazioni, già docente di Programmazione e organizzazione dei servizi sociali e sanitari nelle Università di Modena e Reggio Emilia e di Bologna.

 

Vedi anche:

APRI – Associazione Cimadori per la ricerca italiana sulla sindrome di Down, l’autismo e il danno cerebrale.

Sezione documenti del sito dell’Associazione APRI.

 

Ultimo aggiornamento il 7 Settembre 2023 da Simona