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Le Istituzioni e la tutela della dignità della persona: la storia di Marta Garofalo Spagnolo

L’Associazione Diritti alla Follia ha organizzato un convegno dal titolo “Le Istituzioni e la tutela della dignità della persona: la storia di Marta Garofalo Spagnolo”, che si terrà a Lecce il 22 novembre 2024, ma sarà fruibile anche online. Come esplicitato anche nel titolo, il convegno intende approfondire la dolorosa vicenda di Marta Garofalo Spagnolo, una giovane donna che, per disposizione della sua amministratrice di sostegno, ha subito gravi restrizioni delle libertà inviolabili. L’evento sarà anche l’occasione per evidenziare le sfide e le criticità che tuttora persistono nel campo della psichiatria, ed illustrare una proposta di riforma dell’amministrazione di sostegno elaborata dall’Associazione organizzatrice.

Acquerello dell’artista americana Elizabeth Becker intitolato “Studio di ritratto n. 6”.

L’Associazione Diritti alla Follia, da diversi anni impegnata nel denunciare gli abusi commessi nell’applicazione degli istituti di tutela giuridica, ha organizzato un convegno dal titolo Le Istituzioni e la tutela della dignità della persona: la storia di Marta Garofalo Spagnolo, che si terrà a Lecce il 22 novembre 2024 (ore 10-18), ma sarà fruibile anche online (attraverso la pagina Facebook della medesima Associazione).

Come esplicitato anche nel titolo, il convegno intende approfondire la dolorosa vicenda di Marta Garofalo Spagnolo, una giovane donna che nella sua vita ha subito gravi restrizioni delle libertà inviolabili, tra le quali è risultata fatale l’essere stata sottoposta, contro la sua volontà, all’amministrazione di sostegno. Saranno infatti l’amministratrice di sostegno e i servizi sociali territoriali a disporre l’istituzionalizzazione forzata della donna. Disposizione che si è concretizzata in 11 anni di detenzione psichiatrica e si è conclusa con la sua morte, avvenuta il 3 novembre 2022, all’età di soli 31 anni (a questo link un approfondimento sulla vicenda).

«Marta ha vissuto esperienze traumatiche, inclusi trattamenti psico-farmacologici imposti senza alcuna diagnosi, con conseguenze devastanti – spiegano da Diritti alla Follia –. La storia di Marta è caratterizzata dalla sua lotta per riacquistare la propria libertà, sostenuta dai suoi amici, che è culminata in un’udienza, poi annullata, con il Giudice Tutelare ed è stata costellata di vane e varie fughe dalle comunità terapeutiche [in cui ha vissuto]. Il tragico epilogo, segnato dall’assunzione fatale di psicofarmaci che lei ha sempre rifiutato, solleva interrogativi critici riguardo al sistema di amministrazione di sostegno attuale. Il convegno rappresenta pertanto un’importante opportunità per riflettere sulle tematiche della dignità e dei diritti umani».

L’evento sarà dunque un’occasione per ripercorrere la storia di Marta e onorarne la memoria, ma anche per evidenziare le sfide e le criticità che tuttora persistono nel campo della psichiatria, e per presentare i contenuti della Proposta di Legge di iniziativa popolare che promuove una riforma della Legge sull’amministrazione di sostegno (Legge 6/2004) elaborata da Diritti alla Follia (il cui testo è disponibile a questo link, e della quale proponiamo in calce una sintesi per punti).

Al convegno sarà possibile ascoltare le testimonianze di Fabio Degli Angeli e Gabriella Cassano, due amici di Marta, entrambi condannati in Corte d’Appello per averle fornito assistenza umana e legale, e per esprimere loro solidarietà. All’evento parteciperanno inoltre diversi esperti del settore, tra cui: Andrea Michelazzi (psichiatra di Trieste), Michele Capano (avvocato e presidente dell’Associazione organizzatrice) e Maria D’Oronzo (psicologa e componente del direttivo dell’Associazione).

«Questa iniziativa mira a sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema delicato e cruciale, affermando il diritto alla dignità e alla libertà di scelta di ogni individuo – concludono da Diritti alla Follia –. Invitiamo quindi i rappresentanti della stampa e i cittadini interessati a unirsi a noi in questa giornata di confronto e denuncia». (S.L.)

L’evento sarà ospitato presso lo presso lo Studio JUST, in via Achille Daniele n. 10, a Lecce. Per ulteriori informazioni: Maria D’Oronzo mariaros.doronzo@gmail.com o dirittiallafollia@gmail.com

 

La Proposta di Legge avanzata dall’Associazione Diritti alla Follia prevede:

Abolizione dell’interdizione

Abolizione dell’inabilitazione

Le seguenti modifiche nella disciplina dell’amministrazione di sostegno:

  1. Che nei decreti di nomina dell’amministratore di sostegno sia specificato che né lo stesso amministratore di sostegno, né il Giudice Tutelare o il Collegio possano sostituirsi al beneficiario nell’assunzione di qualunque decisione, e che il loro compito è di “supportare il processo decisionale autonomo della persona”.
  2. L’introduzione del vincolo che l’individuazione (e l’eventuale sostituzione) dell’amministratore di sostegno sia ineludibilmente legata alla scelta del beneficiario.
  3. Che uno stesso amministratore di sostegno possa avere un solo beneficiario, o al massimo tre quando i beneficiari sono legati tra loro da rapporti di coniugio, o parentela fino al secondo grado.
  4. La gratuità dell’incarico di amministratore di sostegno.
  5. Che venga garantita l’informazione sulla procedura ai soggetti coinvolti e l’esplorazione di soluzioni alternative.
  6. Che la nomina dell’amministratore di sostegno divenga competenza di un Tribunale in composizione collegiale; nonché l’obbligo per il Giudice Tutelare di ascoltare il beneficiario entro trenta giorni dalla richiesta del beneficiario o di un soggetto titolato ad intervenire nella procedura.
  7. L’obbligo che in tutta la procedura di nomina dell’amministrazione di sostegno il beneficiario sia sempre accompagnato/supportato da un avvocato di fiducia.
  8. L’eliminazione della possibilità che a formulare il ricorso/l’istanza per la nomina dell’amministratore di sostegno siano i responsabili dei servizi sanitari e sociali.
  9. L’introduzione della previsione che nella procedura venga valorizzata la presenza di soggetti che abbiano con la persona rapporti documentati di familiarità degni di essere salvaguardati.
  10. La previsione che in nessun caso il provvedimento di amministrazione di sostegno possa incidere sulla continuità dei rapporti familiari.
  11. Che, salvi i casi di assoluta indispensabilità, il mancato rispetto dell’autonomia e delle scelte del beneficiario, attraverso condotte concrete che siano state consapevolmente dirette a contrastare tale autonomia e tali scelte, configuri il reato di “maltrattamento contro familiari e conviventi”.
  12. Che sia esplicitato che solo il beneficiario può decidere chi tra i soggetti riconosciuti come a lui vicini debba essere escluso dalla conoscenza delle vicende inerenti alla procedura di nomina/modifica dell’amministrazione di sostegno.

 

Vedi anche:

Associazione Diritti alla Follia.

Amministrazione di sostegno: Diritti alla Follia commenta l’esito del processo di Lecce, «Informare un’h», 1° luglio 2024.
L’amministrazione di sostegno e le Antigoni del nostro tempo, «Informare un’h», 29 giugno 2024.
Amministrazione di sostegno, brutte nuove da Lecce, «Informare un’h», 27 giugno 2024.
L’amministrazione di sostegno e il «delitto di umanità», «Informare un’h», 19 giugno 2024.
Lecce, prima udienza d’Appello per gli amici che cercarono di aiutare una vittima dell’amministrazione di sostegno, «Informare un’h», 25 maggio 2024.
Amministrazione di sostegno, ancora un processo ai danni di chi ha cercato di aiutare una beneficiaria, «Informare un’h», 15 marzo 2024.
Storia di Marta, l’ennesima vittima dell’amministrazione di sostegno, «Informare un’h», 20 ottobre 2023.
Amministrazione di sostegno, doveva essere un abito su misura… invece, «Informare un’h», 18 febbraio 2022.
Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema della “Tutela giuridica”.

 

 

Ultimo aggiornamento il 12 Novembre 2024 da Simona