Il “Secondo Manifesto sui diritti delle Donne e delle Ragazze con Disabilità nell’Unione Europea” riscuote due nuove ed importanti adesioni: quella dell’Associazione Italiana Persone Down (AIPD) e quella dell’Ufficio Politiche attive per le Disabilità della CGIL Nazionale. Due ratifiche che evocano precisi significati politici.
Il “Secondo Manifesto sui diritti delle Donne e delle Ragazze con Disabilità nell’Unione Europea” riscuote due nuove ed importanti adesioni: quella dell’Associazione Italiana Persone Down (AIPD) e quella dell’Ufficio Politiche attive per le Disabilità della CGIL Nazionale. Due ratifiche che evocano precisi significati politici.
Le associazioni operanti nel settore della disabilità che, sino ad oggi, hanno ratificato il Secondo Manifesto sono state tutte associazioni che si occupano specificamente di disabilità fisiche o sensoriali. Non era ancora successo che aderissero associazioni “specializzate” in disabilità intellettive. L’adesione al Secondo Manifesto da parte dell’Associazione Italiana Persone Down rompe questa sorta “monopolio” e mette implicitamente in luce che il tema della parità di genere riguarda anche le ragazze e le donne con disabilità intellettiva, perché anch’esse sono esposte alla discriminazione multipla di cui parla l’articolo 6 della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (ratificata dall’Italia con la Legge 18/2009).
Avevamo, a suo tempo, segnalato con apprezzamento la ratifica del Secondo Manifesto da parte del Dipartimento Politiche di Genere della CGIL Catania, e ora, con uguale soddisfazione, apprendiamo dell’adesione dell’Ufficio Politiche attive per le Disabilità della CGIL Nazionale. Questo interesse espresso dal sindacato è importante non solo perché le donne con disabilità hanno tassi di occupazione molto inferiori rispetto a quelli degli uomini nelle stesse condizioni, ma anche perché poche altre cose hanno una valenza inclusiva ed emancipante quanto l’avere un lavoro retribuito, ed essere riconosciuti e rispettati in quanto lavoratori e lavoratrici. In questa prospettiva il coinvolgimento dei sindacati si rivela strategico. (Simona Lancioni)
Estremi della pubblicazione:
Forum Europeo sulla Disabilità, Secondo Manifesto sui diritti delle Donne e delle Ragazze con Disabilità nell’Unione Europea. Uno strumento per attivisti e politici, adottato a Budapest il 28-29 maggio 2011 dall’Assemblea Generale del Forum Europeo sulla Disabilità (EDF) in seguito ad una proposta del Comitato delle Donne dell’EDF, approvato dalla Lobby Europea delle Donne, revisione realizzata alla luce della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle Persone con Disabilità, versione in lingua italiana approvata dal Forum Europeo sulla Disabilità, traduzione a cura di Simona Lancioni e Mara Ruele, Peccioli (PI), Informare un’h, 2017, p. 70, in formato pdf.
Per approfondire:
Sito dell’Associazione Italiana Persone Down (AIPD).
Sito della CGIL Nazionale.
Come e perché ratificare il Secondo Manifesto europeo sui diritti delle Donne e Ragazze con Disabilità, «Informare un’h», 27 novembre 2017.
Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “Tutto sul Secondo Manifesto europeo sui diritti delle Donne e Ragazze con Disabilità”.
Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “Donne con disabilità”.
Ultimo aggiornamento: 28 gennaio 2018
Ultimo aggiornamento il 19 Febbraio 2018 da Simona