Pubblicato pochi giorni fa, il nuovo Rapporto di valutazione tematica del GREVIO sull’Italia presenta certamente aspetti positivi, come il richiamo ad una comprensione globale delle forme di discriminazione intersezionale; la fortissima attenzione a forme di violenza spesso molto trascurate come l’aborto forzato e la sterilizzazione forzata; i richiami sull’accessibilità dei servizi di supporto sanitario generale e quelli per contrastare i criteri di esclusione delle ospiti adottati dalle Case rifugio italiane. E tuttavia esso appare invece debole nelle indicazioni per la raccolta dei dati disaggregati per la disabilità della vittima e lacunoso sugli aspetti legati alla vittimizzazione secondaria.

La ratifica di trattato internazionale coinvolge gli Stati sottoscrittori nel monitoraggio dell’attuazione del trattato stesso. Così è anche per la Convenzione di Istanbul (Convenzione sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica), approvata dal Consiglio d’Europa nel 2011 e ratificata dal nostro Paese con la Legge 77/2013. In specifico uno dei soggetti preposti espletare questa funzione è il Gruppo indipendente di esperti/e sulla materia considerata, in sigla: GREVIO.
Ottemperando ai suoi compiti di monitoraggio, nel gennaio 2020 il GREVIO ha pubblicato il primo Rapporto di valutazione – più correttamente denominato Rapporto di valutazione di base – sulle misure legislative e di altro tipo poste in essere dall’Italia in attuazione della Convenzione (esso è disponibile, in lingua italiana, a questo link). Pochi giorni fa – precisamente il 2 dicembre –, il GREVIO ha pubblicato un ulteriore Rapporto di valutazione sul nostro Paese, che viene presentato come Primo Rapporto di valutazione tematica sull’Italia, pur essendo il secondo, poiché la valutazione di base è considerata propedeutica alla stesura dei rapporti successivi. Questo nuovo Rapporto è focalizzato sul tema “Costruire fiducia offrendo supporto, protezione e giustizia” (esso è disponibile in lingua originale, inglese, al seguente link, mentre a quest’altro link è disponibile la versione in lingua italiana prodotta con un traduttore automatico e non verificata). Poiché la Convenzione di Istanbul si basa sul principio di non discriminazione (articolo 4), e poiché tutte le evidenze scientifiche mostrano che le donne con disabilità sono esposte a violenza più delle altre donne, già nel 2020 abbiamo ritenuto importante verificare se e come gli aspetti legati alla disabilità fossero stati trattati nei rapporti del GREVIO. Un approfondimento in tal senso mise in luce che effettivamente il GREVIO aveva preso molto sul serio le specifiche esigenze delle donne con disabilità vittime di violenza, ed aveva proposto adeguate raccomandazioni per fare in modo che anch’esse fruissero delle misure previste dalla Convenzione su base di uguaglianza con le altre donne (l’approfondimento è disponibile a questo link).
Ritenendo dunque che una lettura di questo tipo sia importante, abbiamo effettuato la stessa verifica anche nel nuovo Rapporto di valutazione. Riportiamo in un’apposita “Scheda analitica” i passaggi rilevati nel testo in esame (essa è pubblicata al seguente link), mentre utilizziamo questo spazio per fare una sintesi dei contenuti più significativi, integrando la stessa con qualche annotazione critica.
Sintesi dei contenuti più significativi con qualche annotazione critica
Anche nel nuovo Rapporto di valutazione tematica del GREVIO sull’Italia vi sono molteplici riferimenti alla disabilità e raccomandazioni volte a introdurre misure per le donne con disabilità vittime di violenza. Molto eloquente è il seguente passaggio: «Le politiche devono garantire una cooperazione efficace e porre al centro i diritti delle vittime. Ciò significa anche considerare e affrontare le circostanze e gli ostacoli specifici che devono affrontare le donne esposte o a rischio di subire forme di discriminazione multipla, in linea con l’articolo 4, paragrafo 3, della Convenzione. Garantire l’erogazione dei servizi, una protezione efficace e la giustizia con una comprensione globale delle forme di discriminazione intersezionale è un elemento fondamentale per costruire la fiducia tra tutte le donne e le ragazze» (punto 14).
Un aspetto che ricorre in più punti del nuovo Rapporto di valutazione sono alcune forme specifiche di coercizione riproduttiva: il matrimonio forzato, l’aborto forzato e la sterilizzazione forzata. Sebbene queste violenze non riguardino in modo esclusivo le donne con disabilità, ci sono evidenze che l’aborto forzato e la sterilizzazione forzata siano forme di violenza a cui queste ultime sono particolarmente esposte. Se ne parla nei punti 28, 35, 37, 39, 45, 46, 56 e 92, ciò a dimostrazione di quanto il tema sia considerato rilevante da questo organismo di controllo.
Il tema della mancanza di dati sulla violenza contro donne disaggregati per la disabilità della vittima è una costante della letteratura scientifica che tratta il tema della violenza sulle donne con disabilità. Infatti nel Rapporto di valutazione di base sull’Italia del 2020 il GREVIO incoraggiava vivamente le autorità del nostro Paese a rafforzare, tra le altre cose, le misure volte «a sostenere la ricerca e aggiungere indicatori specifici nella raccolta dei dati relativi alla violenza contro le donne che si riferiscano a donne e ragazze che sono o potrebbero essere esposte alla discriminazione intersezionale» (punto 27). Tuttavia la formulazione adottata per affrontare questo aspetto nel Rapporto in esame non cita espressamente la variabile della disabilità. Nel punto 39 è scritto in due passaggi che i dati vanno «disaggregati come minimo per sesso, età, tipo di violenza, rapporto tra l’autore e la vittima, posizione geografica e altri fattori ritenuti rilevanti». In merito a tale questione ci permettiamo di osservare che l’associazionismo delle persone con disabilità ha segnalato questa grave criticità innumerevoli volte alle autorità italiane, senza tuttavia ottenere un chiaro impegno in tal senso. Impegno che non è stato esplicitato in modo vincolante nemmeno nel recente Piano Strategico Nazionale contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica 2025-2027 (se ne legga a questo link). Dunque temiamo che questa scelta del GREVIO di includere la variabile della disabilità nella categoria residuale degli «altri fattori ritenuti rilevanti», non sia esattamente la scelta più felice che si potesse fare.
Un altro aspetto importante evidenziato dal GREVIO è la mancanza di sensibilizzazione sulla crescente esposizione delle vittime di discriminazione intersezionale alla violenza contro le donne, comprese le donne con disabilità e l’insufficiente disponibilità di informazioni in formati accessibili (come il Braille, la lingua dei segni o le audiodescrizioni), da qui l’invito alle autorità italiane a sensibilizzare di più su questi temi ed a rivolgersi a questi gruppi di donne rendendo disponibili le informazioni in formati accessibili e in luoghi idonei.
Risulta invece problematica l’indicazione contenuta al punto 78, secondo la quale se la disabilità della donna è tale per cui la stessa non è in grado di proteggersi da sola a causa di disabilità è ammesso che si possa procedere alla denuncia senza il suo consenso. Riguardo a questo aspetto ci sembra che questa disposizione confligga con la capacità legale universale introdotta dall’articolo 12 (Uguale riconoscimento dinanzi alla legge) della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (ratificata dall’Italia con la Legge 18/2009).
Molto apprezzabili sono invece gli incoraggiamenti alle autorità italiane a «garantire che i servizi di supporto sanitario generale rispondano alle esigenze specifiche di donne con disabilità vittime» (punto 88), ed anche ad aumentare il numero e la capacità delle Case rifugio specializzate «garantendo al contempo un alloggio a tutte le donne, indipendentemente dal loro status, in particolare alle donne migranti e richiedenti asilo, nonché alle donne con disabilità, alle donne con problemi di dipendenza e alle donne che si prostituiscono» (punto 97), ciò in risposta ai criteri di esclusione delle ospiti adottati dal 94% delle Case rifugio italiane (se ne lega a questo link).
Da ultimo, ben sapendo che le donne con disabilità sono esposte a vittimizzazione secondaria più delle altre donne, consideriamo molto negativamente la mancanza riferimenti alla disabilità nella parte del Rapporto di valutazione dedicata alle decisioni in materia di custodia e affidamento dei figli e figlie, nonché di diritto di visita in relazione alle famiglie con una storia di abusi e violenze, ed anche nella parte dedicata valutazione e gestione del rischio di subire violenza e di recidiva.
Conclusioni
Nel nuovo Rapporto di valutazione tematica del GREVIO sull’Italia vi sono certamente aspetti positivi, come il richiamo ad una comprensione globale delle forme di discriminazione intersezionale; la fortissima attenzione a forme di violenza spesso molto trascurate come l’aborto forzato e la sterilizzazione forzata; l’invito a sensibilizzare di più sulla crescente esposizione delle vittime di discriminazione intersezionale alla violenza e a rendere le informazioni disponibili in formati accessibili e in luoghi idonei; i richiami sull’accessibilità dei servizi di supporto sanitario generale e quelli per contrastare i criteri di esclusione delle ospiti adottati dalle Case rifugio italiane. E tuttavia esso appare invece debole nelle indicazioni per la raccolta dei dati disaggregati per la disabilità della vittima e lacunoso sugli aspetti legati alla vittimizzazione secondaria.
Simona Lancioni
Responsabile di Informare un’h – Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa)
Nota: la formattazione nelle citazioni testuali differisce da quella originale.
Estremi dell’opera:
Consiglio d’Europa. Gruppo di esperti/e sulla lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, Building trust by delivering support, protection and justice – Italy First thematic evaluation report, adottato il 16 ottobre 2025, pubblicato nel sito del Consiglio d’Europa il 2 dicembre 2025 (in lingua inglese)
Vedi anche:
Le valutazioni del GREVIO e la violenza sulle donne con disabilità (24 maggio 2020)
Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “La violenza nei confronti delle donne con disabilità”.
Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “Donne con disabilità”.
Ultimo aggiornamento il 4 Dicembre 2025 da Simona