È decisamente impossibile eludere il maxi manifesto con su scritto “Autistico un ca**o”, che dal 24 marzo scorso è stato affisso in diverse strade alquanto trafficate di Monza e di Seregno. L’iniziativa decisamente provocatoria è stata ideata dall’Associazione Faccia Vista in relazione alla prossima Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, allo scopo di «di far parlare, di disturbare, di far riflettere». Fatto sta che da qualche giorno in Brianza se ne parla parecchio. Andrebbe verificato se poi le persone comuni riusciranno ad andare oltre la provocazione, oltre la Giornata dedicata.

L’ha studiata bene David De Carolis, insegnante e direttore dei laboratori dell’Associazione Faccia Vista di Vedano al Lambro (in provincia di Monza e della Brianza), la trovata per non far passare in modo sonnolento la prossima Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, che ricorre il 2 aprile. «L’autismo è ancora vittima di stereotipi, pregiudizi e ignoranza. Troppe persone lo vedono come un limite, una malattia, qualcosa di “sbagliato” – si legge sul sito dell’Associazione impegnata sui temi dell’autismo –. Associazione Facciavista vuole ribaltare questa narrazione con un messaggio forte, diretto, che non passa inosservato». Infatti è decisamente impossibile eludere il maxi manifesto con su scritto “Autistico un ca**o”, che dal 24 marzo scorso è stato affisso in diverse strade alquanto trafficate di Monza e di Seregno.
Il messaggio che la campagna vuole lanciare è espresso in modo forte e chiaro: dove qualcuno vede una parolaccia… l’Associazione Faccia Vista vede un “capolavoro”. Ed infatti le lettere che, con caratteri più piccoli, sono posizionate sopra i due spazi mancanti tra “ca” e la “o” vanno a comporre la parola “capolavoro”. Esagerato? Certamente. Provocatorio? Senz’altro. Eccentrico? Anche. Fatto sta che da qualche giorno in Brianza se ne parla parecchio.
La Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo è una buona occasione per parlare e far parlare di autismo, ma «non con parole dolci, non con campagne che si perdono nel rumore di fondo. Ma con un messaggio che colpisce, che rimane, che obbliga a guardare l’autismo con occhi nuovi», argomentano dall’Associazione.
«Le maxi-affissioni in città renderanno questo messaggio impossibile da ignorare. Lo metteranno sotto gli occhi di tutti, perché è solo attraverso il confronto diretto che si può abbattere il pregiudizio. Se vogliamo davvero un cambiamento, dobbiamo avere il coraggio di far parlare, di disturbare, di far riflettere», è scritto ancora nel sito.
Su «Monza Today» è proposto un accostamento azzardato, ma non più di tanto: «E il pensiero corre veloce a quei maxi manifesti pubblicitari di Oliviero Toscani, che non si limitavano a pubblicizzare maglioni e gonne, ma avevano un messaggio provocatorio che ha scosso e fatto discutere. “Abbiamo pensato alla campagna del 2 aprile, Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, proprio in quei giorni in cui Oliviero Toscani era morto – dichiara De Carolis al quotidiano online –. È stato uno dei creativi più provocatori. In quegli anni ero uno studente e alcune campagne mi sembravano esagerate, ma con il senno di poi mi rendo conto che è stato un precursore perché, dopo di lui, nessuno più è riuscito a veicolare contenuti così importanti in modo così immediato”» (Barbara Apicella, Il cartello choc sull’autismo che sta facendo discutere in Brianza: ecco la sua storia, «Monza Today», 26 marzo 2025).
Difficile esprimere un giudizio. Se pensiamo alla campagna come a un rompighiaccio, non c’è alcun dubbio che l’obiettivo è stato raggiunto. Andrebbe verificato se poi le persone comuni riusciranno ad andare oltre la provocazione, oltre le giornate dedicate. Per andare oltre, ovviamente, un manifesto non può bastare, ma magari aiuta. (Simona Lancioni)
Ultimo aggiornamento il 28 Marzo 2025 da Simona