“Dai corpi alieni ai corpi neutri. Processi di negazione dell’identità di genere nelle persone con disabilità intellettive” è il titolo di un interessante saggio realizzato da Daniele Fedeli e Eugenia Di Barbora, entrambi dell’Università degli Studi di Udine, pubblicato su «MeTis journal». Il testo indaga i meccanismi che rendono invisibili i corpi delle persone con disabilità intellettiva, private non solo dei diritti sessuali, ma anche della propria identità di genere.

Dai corpi alieni ai corpi neutri. Processi di negazione dell’identità di genere nelle persone con disabilità intellettive è il titolo di un interessante saggio realizzato da Daniele Fedeli e Eugenia Di Barbora, entrambi dell’Università degli Studi di Udine, pubblicato su «MeTis journal», una rivista internazionale di Pedagogia, Didattica e Scienze della Formazione Open Access e peer-reviewed (V. 15 N. 1 – 2025: La differenza fa paura: l’educazione come contrasto alla violenza e per la promozione di una cultura dell’alterità, pubblicato il 30 giugno 2025; in specifico il contributo è pubblicato alle pagine 201-220 ed è liberamente fruibile in formato PDF a questo link).
«Nel corso degli anni, c’è stato un progressivo riconoscimento dei diritti sessuali delle persone con disabilità fisiche, mentre nella disabilità intellettiva i corpi restano invisibili – argomentano Fedeli e Di Barbora nell’abstract –. La compromissione delle abilità comunicative considerate normative apre la strada a paure antiche, legate a una sessualità esplosiva, perversa, diabolica, in quanto priva di controllo razionale e di intelletto maturo. Il modo più immediato per esorcizzare queste paure è quello di de-sessualizzare e de-genderizzare il corpo, non più visto come alieno ma come neutro. Obiettivo del presente articolo è quello di indagare i meccanismi che rendono invisibili i corpi delle persone con disabilità intellettiva, private non solo dei diritti sessuali, ma anche della propria identità di genere. Questa analisi sarà condotta discutendo il dispositivo culturale sottostante: ridurre la disabilità al substrato biologico della menomazione, così come la costruzione sociale del genere al sesso biologico». (S.L.)
Si ringrazia Andrea Pancaldi per la segnalazione.
Vedi anche:
Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “Donne con disabilità: diritti sessuali e riproduttivi”.
Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “Donne con disabilità”.
Ultimo aggiornamento il 3 Luglio 2025 da Simona