La conferma della discrepanza tra i diritti sanciti e la loro concreta attuazione, le profonde disuguaglianze territoriali nell’erogazione dei servizi e nell’accesso alle tutele, la persistenza di barriere sistemiche, e soprattutto culturali, l’esiguo utilizzo della Legge antidiscriminatoria 67/2006, ma anche una giurisprudenza sempre più attenta alla tutela effettiva dei diritti: sono i dati emersi dal secondo rapporto sui diritti delle persone con disabilità, presentato all’Università Statale di Milano.*

Sono state individuate, selezionate e studiate oltre 1.100 Sentenze italiane e delle principali Corti Internazionali in àmbito civile, penale e amministrativo (nel rapporto del 2023 erano state circa 800), che, nel corso del 2024, hanno affrontato il tema della disabilità, con particolare attenzione ai settori più critici, vale a dire il diritto allo studio, l’accessibilità, il lavoro, il progetto di vita, i caregiver, il trattamento ABA (Analisi del Comportamento Applicata), l’amministrazione di sostegno e i servizi sociosanitari: sono questi i temi principali di Diritti ad ostacoli, secondo rapporto sulla giurisprudenza riguardante le persone con disabilità realizzato dall’Osservatorio Giuridico Permanente di Human Hall dell’Università di Milano e nello specifico realizzato da un gruppo di ricerca coordinato da Giuseppe Arconzo, docente di Diritto Costituzionale e delegato del Comune di Milano per le Politiche dell’Accessibilità, in collaborazione con il Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi della LEDHA (la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e famiglie), oltreché con l’adesione all’Osservatorio dell’Associazione Luca Coscioni.
Presentato presso la Sala Consiglio dell’Università Statale di Milano, come segnalato anche su «Superando», il rapporto ha confermato dunque, tramite l’esame delle varie decisioni giudiziarie, che nonostante l’ampia produzione normativa, esiste ancora una fortissima discrepanza tra i diritti sanciti e la loro concreta attuazione, ciò che continua a generare un elevato ricorso al giudice come strumento ordinario di tutela, con evidenti costi sociali e umani.
Il documento ha anche evidenziato profonde disuguaglianze territoriali nell’erogazione dei servizi e nell’accesso alle tutele, sottolineando la necessità di un’azione istituzionale più coerente e uniforme. I casi analizzati, inoltre, dimostrano la persistenza di barriere sistemiche e, soprattutto, culturali, che ostacolano la piena partecipazione delle persone con disabilità alla vita sociale. Significativo anche il dato sull’esiguo utilizzo dell’azione antidiscriminatoria ai sensi della Legge 67/2006 (Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni), rilevato solo nel 4% dei casi, ciò che potrebbe indicare una scarsa conoscenza di tale norma da parte degli operatori o un’inadeguatezza di tale strumento.
E tuttavia, ci sono anche segnali positivi: la giurisprudenza, infatti, è sempre più attenta al principio del “ragionevole accomodamento”, all’accessibilità e alla tutela effettiva dei diritti.
«Il gruppo di lavoro che elabora il rapporto – ha sottolineato Giuseppe Arconzo, durante la presentazione – comprende, tra gli altri, ricercatrici e dottorande dell’Università di Milano, che si dedicano con grande dedizione a questo progetto, che rappresenta un’esperienza di ricerca, formazione e impegno civile ad alto impatto sociale. Inoltre, il nostro Osservatorio si giova delle segnalazioni di avvocati del settore, operatori giuridici e dell’Associazione Luca Coscioni. Il lavoro svolto dall’Osservatorio stesso, unico nel suo genere in Italia, si propone come presidio scientifico e civico per restituire voce, visibilità e strumenti concreti alle persone con disabilità, favorendo il dialogo tra giurisprudenza, società civile e politica pubblica».
«Grazie alle altissime competenze che abbiamo in Statale nello studio e nella ricerca nel campo del diritto e della giurisprudenza – ha affermato dal canto suo Marina Brambilla, rettrice dell’Università -, l’Osservatorio Giuridico Permanente sui diritti delle persone con disabilità fondato da Human Hall offre un’analisi preziosa della giurisprudenza in questo àmbito, con oltre mille decisioni passate in rassegna su tutti i temi più rilevanti e sensibili. In particolare, è importante continuare a tenere alta l’attenzione su temi quali il diritto allo studio, che vede il più alto numero di pronunce in Italia: la nostra Università, pubblica e inclusiva, intende raccogliere le riflessioni di oggi per continuare a esser un punto di riferimento in questo settore».
Per l’Ateneo ospitante sono intervenute alla presentazione del rapporto anche Stefania Leone, delegata della Rettrice per la Disabilità e i DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) e Marilisa D’Amico, responsabile del Centro Human Hall, mentre in rappresentanza delle Istituzioni hanno partecipato Lamberto Bertolè, Assessore al Welfare e alla Salute del Comune e, con un videomessaggio, Elena Lucchini, assessora alla Famiglia, alla Solidarietà Sociale, alla Disabilità e alle Pari Opportunità della Regione Lombardia.
«In Italia – ha sottolineato Bertolè – la cultura dell’inclusione e delle pari opportunità ha ormai da tempo diversi riconoscimenti giuridici, ma purtroppo fatica ad affermarsi in una società che spesso rimane indietro. Un ritardo che non possiamo e non dobbiamo accettare, perché danneggia persone che, a causa di una disabilità, già vivono tutti i giorni una condizione fisiologica di fragilità e svantaggio. Questo rapporto ci mette di fronte a una realtà con la quale dobbiamo fare i conti e che non dobbiamo accogliere come ineluttabile. Al contrario, ci deve servire da stimolo per il cambiamento in una direzione di maggiore giustizia sociale. Un impegno che troverà sempre la città di Milano e le sue Istituzioni in prima fila».
«Esprimo il mio apprezzamento per il valore della ricerca – ha affermato quindi Lucchini – e per l’assoluta centralità del lavoro svolto nell’elaborazione del secondo rapporto annuale dedicato alla disabilità. La Regione Lombardia è da tempo impegnata nella promozione di politiche di welfare che mettono al centro della società civile la persona con disabilità, con le sue competenze e potenzialità, affinché partecipi attivamente e responsabilmente alla realizzazione del proprio progetto di vita all’interno del contesto sociale in cui sceglie di vivere, offrendo servizi sempre più integrati e personalizzati. Per questo abbiamo bisogno di una rete di connessione tra persone, famiglia e comunità e di una realtà accademica sorretta da competenze scientifiche e giuridiche come la vostra. Un’alleanza che si deve consolidare ogni giorno per essere al servizio dei più fragili».
Durante l’incontro, il direttore della LEDHA Giovanni Merlo ha discusso in una tavola rotonda, insieme a funzionari del Comune di Milano e della Regione Lombarda, lo stato di attuazione del Progetto di Vita, previsto dall’articolo 14 della Legge 328/2000, strumento da tempo centrale per la tutela dei diritti delle persone con disabilità, anche prima che entrino in vigore sul territorio nazionale le riforme introdotte dal Decreto Legislativo 62/2024. In Lombardia, infatti, i Comuni, d’intesa con le ATS (Agenzie di Tutela della Salute), sono infatti obbligati a predisporre tali progetti su richiesta dell’interessato e la mancata o tardiva predisposizione può causare un danno esistenziale risarcibile, qualora essa determini un concreto e comprovato peggioramento delle condizioni di vita.
Il secondo rapporto presentato oggi è stato realizzato nell’àmbito di Empowerment of persons with disabilities: innovative tools for the inclusion of people with disabilities, progetto del citato Osservatorio Giuridico Permanente di Human Hall, sui temi dell’inclusione delle persone con disabilità, che fa parte dello Spoke n. 6 del progetto PNRR MUSA (Multilayered Urban Sustainability Action. «La ricerca è anche responsabilità – ha concluso Marilisa D’Amico –, è capacità di cambiare il reale, di abbattere ostacoli invisibili ma concreti. E il diritto non è solo norma scritta, ma è anche giustizia quotidiana. Per questo lavoriamo ogni giorno per costruire una società più giusta e più accessibile per tutte e tutti. E lo facciamo coinvolgendo e stimolando i giovani e le giovani nelle nostre iniziative Human Hall, in modo da poter creare una staffetta generazionale ed essere certi che crescano in loro consapevolezza e sensibilità verso questi temi centrali per il futuro di tutte e tutti».
In tal senso, va detto in conclusione, l’Osservatorio di Human Hall intende proseguire con il monitoraggio delle pronunce del 2025 e con le sue altre attività anche dopo la fine del finanziamento PNRR, per continuare a contribuire alla diffusione di una cultura dell’inclusione. (Stefano Borgato)
Sul sito dell’Osservatorio Giuridico Permanente di Human Hall riguardante i temi dell’inclusione delle persone con disabilità (a questo link), è possibile consultare le decisioni citate nel rapporto e rimanere aggiornati sulle novità riguardanti i diritti delle persone con disabilità. Inoltre, dallo scorso meso di gennaio, viene pubblicata mensilmente la newsletter Diritti ad ostacoli, disponibile via mail, su LinkedIn e sul sito dell’Osservatorio, per rendere accessibili sentenze e commenti per operatori, tecnici e cittadini interessati al tema. Per ulteriori informazioni: ufficiostampa@unimi.it.
* Il presente testo è già stato pubblicato sulla testata «Superando», e viene qui ripreso, con lievi adattamenti al diverso contesto, per gentile concessione.
Ultimo aggiornamento il 10 Luglio 2025 da Simona