Menu Chiudi

Amministrazione di sostegno, brutte nuove da Lecce

Nella giornata di ieri – 26 giugno 2024 – presso la Corte di Appello di Lecce, si è concluso il secondo grado di giudizio del processo contro l’avvocata Gabriella Cassano, il suo compagno Fabio Degli Angeli e altri due imputati accusati di sequestro, circonvenzione, abbandono e sottrazione di Marta Garofalo Spagnolo. La Corte ha sostanzialmente confermato le condanne comminate in primo grado.

Nuvole scure offuscano il cielo su un paesaggio campestre nel quale risalta un albero spoglio (foto di: Kat Smith su Pexels).

Nella giornata di ieri – 26 giugno 2024 – presso la Corte di Appello di Lecce, si è concluso il secondo grado di giudizio del processo contro l’avvocata Gabriella Cassano, il suo compagno Fabio Degli AngeliCosimo Visconti e Cosimo Filieri accusati di sequestro, circonvenzione, abbandono e sottrazione di Marta Garofalo Spagnolo. La Corte ha sostanzialmente confermato le condanne comminate in primo grado.

Della storia di Marta ci siamo occupati in diverse occasioni (se ne legga, ad esempio, a questo link). Marta Garofalo Spagnolo è stata una giovane donna pugliese rinchiusa, contro la sua volontà, per oltre undici anni, in varie “Case famiglia”, su indicazione della sua amministratrice di sostegno. Da quelle che molti si ostinano ancora a chiamare “Case famiglia”, ma che in realtà sono dei veri e propri istituti, provò a fuggire più volte. È proprio in occasione di una di queste fughe che Cassano e Degli Angeli, assieme ad altre due persone, hanno raccolto la ennesima richiesta di aiuto di Marta, e le hanno fornito rifugio ed ospitalità. Un gesto di compassione che, stando ai giudici integrerebbe i pesantissimi reati citati pocanzi, reati che si sarebbero svolti dal 14 al 24 gennaio 2018, quando Garofalo Spagnolo aveva ventisette anni. Marta purtroppo è deceduta all’interno di una di queste strutture il 3 novembre 2022. Non ha più conosciuto la libertà. Aveva solo 31 anni. Ci rimangono numerosi filmati e file audio che riproducono il suo volto e la sua voce mentre dichiara di non voler vivere rinchiusa.

Il primo grado di giudizio si è concluso con le seguenti condanne: quattro anni e 6 mesi di reclusione per Cassano e Degli Angeli, due anni e 2 mesi per Cosimo Visconti, tre anni per Cosimo Filieri. Inoltre a Cassano, Degli Angeli e Filieri, è stata comminata quale pena accessoria l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Ora la Corte d’Appello di Lecce ha confermato le condanne del primo grado, ed i ricorrenti hanno già manifestato la volontà ricorrere alla Corte di Cassazione.

Delle Leggi ordinarie – tale è la Legge 6/2004 che ha introdotto l’amministrazione di sostegno nel nostro codice civile – espropriano le persone con disabilità del diritto di disporre della loro vita, ponendosi in contrasto con la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata dall’Italia con la Legge 18/2009. Un’aberrazione per la quale, nel 2016, l’Italia è già stata richiamata dal Comitato ONU preposto al monitoraggio dell’attuazione della Convenzione (se ne legga a questo link). L’“esproprio di vita” di Marta è durato oltre 11 anni: dall’inizio di ottobre 2011 quando, a vent’anni appena compiuti, venne rinchiusa contro la sua volontà nella Casa Famiglia di Casarano (un Comune in provincia di Lecce), al 3 novembre 2022 quando, dopo essere stata trasferita in diversi istituti, in preda alla disperazione, e pensando di fare un gesto dimostrativo, ha assunto una dose massiccia di psicofarmaci, senza ponderare che quella dose le avrebbe procurato la morte.

Si dice che le sentenze si accolgono e si rispettano. E probabilmente sarà anche vero, ma come non vedere che nessuno pagherà per un “esproprio di vita” durato oltre 11 anni, mentre chi ha mostrato compassione viene trattato e condannato come un criminale? Cosa stiamo aspettando a mettere mano agli istituiti di tutela giuridica? (Simona Lancioni)

 

Nota: segnaliamo che il 18 aprile 2024 l’Associazione Diritti alla Follia ha depositato presso la Cancelleria della Corte Suprema di Cassazione una Proposta di Legge di iniziativa popolare per l’abolizione dell’interdizione e dell’inabilitazione e per la riforma dell’amministrazione di sostegno (il cui testo è disponibile a questo link). Al fine di raccogliere le 50mila firme necessarie affinché la Proposta in questione venga discussa in Parlamento, la medesima Associazione ha lanciato anche la Campagna “Fragile a Chi?!”, ed ha predisposto un’apposita sezione con tutte le informazioni sull’iniziativa (essa è raggiungibile al seguente link). Per informazioni: dirittiallafollia@gmail.com

 

Vedi anche:

L’amministrazione di sostegno e il «delitto di umanità», «Informare un’h», 19 giugno 2024.

Lecce, prima udienza d’Appello per gli amici che cercarono di aiutare una vittima dell’amministrazione di sostegno, «Informare un’h», 25 maggio 2024.

Amministrazione di sostegno, ancora un processo ai danni di chi ha cercato di aiutare una beneficiaria, «Informare un’h», 15 marzo 2024.

Storia di Marta, l’ennesima vittima dell’amministrazione di sostegno, «Informare un’h», 20 ottobre 2023.

Amministrazione di sostegno, doveva essere un abito su misura… invece, «Informare un’h», 18 febbraio 2022.

Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema della “Tutela giuridica”.

 

Ultimo aggiornamento il 27 Giugno 2024 da Simona