Anche l’Italia, in qualità di Stato membro, partecipa alla 43esima Sessione del Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU, sospesa lo scorso marzo per l’emergenza COVID-19, e ripresa il 15 giugno. Tra i temi ai quali il nostro Paese presta particolare attenzione figurano i diritti dei bambini e delle donne, la libertà di religione, la libertà di espressione, i diritti delle persone con disabilità, e la promozione e la tutela dei diritti umani nell’attuazione dell‘Agenda 2030.
Dopo la sospensione dello scorso marzo, dovuta all’emergenza sanitaria conseguente alla diffusione del virus COVID-19, il 15 giugno sono ripresi a Ginevra i lavori della 43esima Sessione Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU. Davanti ad una pandemia che mette a rischio in particolare i gruppi più vulnerabili, e che imperversa anche nelle aree di crisi e nei Paesi in cui si verificano violazioni dei diritti umani, il Consiglio dei Diritti Umani è chiamata a ribadire alla comunità internazionale la volontà, l’importanza ed il dovere morale di espletare il suo mandato per la tutela e la promozione di diritti e libertà fondamentali nel mondo, e chiedere ai singoli Paesi un rilevante impegno per conseguire questo obiettivo.
Anche l’Italia, in qualità di Stato membro del Consiglio dei Diritti Umani, partecipa alla 43esima Sessione, come riferisce il sito «OnuItalia.com», continuando «a promuovere le priorità nazionali in materia, con particolare riferimento a diritti dei bambini e delle donne, libertà di religione, libertà di espressione, diritti delle persone disabili e promozione e tutela dei diritti umani nell’attuazione dell’Agenda 2030.»
Altri impegni dell’Italia consistono nel prendere parte al dialogo interattivo con l’Alta Commissaria Michelle Bachelet sulla situazione dei diritti umani in Libia, nel promuovere una Risoluzione sulla situazione dei diritti umani in Siria e nel votare una quarantina di Risoluzioni e decisioni del Consiglio. (S.L.)
Vedi anche:
Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU.
Ultimo aggiornamento il 17 Giugno 2020 da Simona