Si intitola “Codice dei diritti degli indifesi”, è curato dall’Ordine degli avvocati di Milano, e raccoglie in una sorta di “catalogo” tutti i provvedimenti normativi inerenti tre tipologie di soggetti considerati deboli: le persone con disabilità, minori e vittime di violenza.
Si intitola “Codice dei diritti degli indifesi” (Giuffrè, 2018), è curato dall’Ordine degli avvocati di Milano, e raccoglie in una sorta di “catalogo” tutti i provvedimenti normativi (leggi costituzionali, convenzioni internazionali, leggi ordinarie, sino alle disposizioni regionali) inerenti tre tipologie di soggetti considerati deboli: le persone con disabilità, i minori e le vittime di violenza.
Spiega Remo Danovi, presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano, nella presentazione dell’opera, che non sempre le esigenze dei più deboli sono adeguatamente rappresentate, «questi ultimi non hanno voce per reclamare status e riconoscimenti, e sono spesso costretti a inseguire un proprio diritto come fosse un semplice desiderio. Nel frastuono generale la loro voce, il loro corpo, la loro mente appaiono meno potenti ai superficiali e ai distratti, siano essi persone, burocrazie, istituzioni. Sono gli “indifesi”, a causa di situazioni permanenti o temporanee che accompagnano la loro vita o ne contrassegnano particolari momenti.»
Da ciò l’idea di curare questo repertorio di norme di facile consultazione non solo per avvocati e magistrati, ma anche per gli operatori e i volontari dell’assistenza, del terzo settore, dei servizi sociali, della scuola e della prima accoglienza.
Nel spiegare le ragioni che hanno indotto a scegliere i tre ambiti di intervento, Danovi spiega che hanno scelto le persone con disabilità perché «destinatarie di una legislazione evoluta ma non sempre conosciuta e attentamente applicata»; i minori perché, pur essendo tutelati da una vastissima legislazione sull’infanzia e l’adolescenza, a dal diritto a crescere in famiglia, talvolta «su di loro gli adulti riversano incapacità, mancanza di affetti, conflitti irrisolti, antichi traumi e insane pulsioni»; infine, riguardo alle vittime di violenza, Danovi osserva che «sono soprattutto donne, ma non solo donne, che continuano a subire molte forme di sopraffazione e devono opporsi al mancato rispetto della loro dignità, per l’incapacità altrui di essere riconosciute come persone che hanno il diritto di manifestare liberamente volontà, consensi e rifiuti.» (Simona Lancioni)
Estremi della pubblicazione
Codice dei diritti degli indifesi, a cura dell’Ordine degli avvocati di Milano, presentazione di Remo Danovi, Milano, Giuffrè, 2018.
Ultimo aggiornamento: 24 gennaio 2018