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EDF: per tutelare i diritti delle persone con disabilità servono finanziamenti adeguati e stabili

dell’European Disability Forum*

«In questi tempi di regressione dei diritti delle persone con disabilità in molti settori, la necessità di finanziamenti stabili e sostenibili è più importante che mai»: sono le parole di un attivista svedese per i diritti delle persone con disabilità, riprese dal Forum Europeo sulla Disabilità, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità di oggi, 3 Dicembre.

Realizzazione grafica elaborata dal Forum Europeo sulla Disabilità per la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 2025.

In occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità di oggi, 3 Dicembre, invitiamo l’Unione Europea, i governi nazionali e le organizzazioni internazionali a finanziare e sostenere adeguatamente le organizzazioni delle persone con disabilità e le organizzazioni della società civile in generale. Le organizzazioni delle persone con disabilità sono infatti essenziali per garantire un processo politico democratico e pienamente inclusivo ed è un requisito imprescindibile per tutti gli Stati che abbiano ratificato la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.
E tuttavia, non sembra proprio questa, purtroppo, la strada intrapresa dai governi e dalle autorità europee. La tendenza, anzi, è di andare in senso contrario. Due soli esempi: il budget del Forum Finlandese sulla Disabilità è stato tagliato nel 2024 dal governo che aveva inizialmente concesso 25.000 euro, ossia il 17% del finanziamento richiesto dal Forum. Le autorità hanno concesso ulteriori 43.000 euro dopo intense pressioni politiche, ma questo finanziamento non copre nemmeno lo stipendio di un membro del personale a tempo pieno.
In Svezia, poi, le organizzazioni di persone con disabilità e la società civile in generale si stanno opponendo ai tagli ai finanziamenti, di fronte alle iniziative di alcuni partiti politici che esercitano pressioni per eliminare i finanziamenti destinati ai principali progetti delle organizzazioni di persone con disabilità. In tal senso, i fondi rivolti alle organizzazioni giovanili, comprese quelle di giovani con disabilità, sono stati ridotti di un sesto, raggiungendo livelli pari a quelli del 2011.
Come ha affermato un attivista per i diritti delle persone con disabilità che opera in Svezia: «In questi tempi di regressione dei diritti delle persone con disabilità in molti settori, la necessità di finanziamenti stabili e sostenibili è più importante che mai».

Ma non sono solo le organizzazioni di persone con disabilità a essere direttamente colpite, bensì anche altri due settori vitali: i servizi che supportano le persone con disabilità e la società civile in generale.
L’accesso ai servizi e ai sostegni, infatti, consente alle persone con disabilità di partecipare pienamente alla vita pubblica e di difendere i propri diritti, mentre i sostegni alla società civile in generale garantiscono il progresso dei loro diritti in tutti gli àmbiti della vita, dall’azione per il clima alle questioni sociali e oltre.

Alla luce di tutto questo, chiediamo con forza all’Unione Europea e agli Stati Membri di essa a invertire la tendenza al taglio dei finanziamenti alle nostre organizzazioni e alla società civile, invitando anzi le Istituzioni comunitarie a rafforzare i fondi per le organizzazioni europee e nazionali di persone con disabilità nel prossimo Quadro Finanziario Pluriennale, ad eliminare ogni restrizione e a garantire finanziamenti per il movimento della società civile in senso lato, anche per le attività di tutela a supporto degli interessi dei cittadini.
Chiediamo inoltre che si ribadisca l’impegno a rispettare la Direttiva sulle Associazioni Transfrontaliere Europee (ECBA), che venga istituito un meccanismo di monitoraggio e allerta riguardante le restrizioni dello spazio civico, consentendo risposte rapide. E ancora, che si tutelino i difensori dei diritti umani e le organizzazioni sotto attacco attraverso un supporto finanziario, legale e psicosociale.
In definitiva, chiediamo un meccanismo giuridico che garantisca finanziamenti adeguati e stabili alle persone con disabilità, coinvolgendo adeguatamente le organizzazioni di persone con disabilità a tutti i livelli del processo decisionale, assicurando infine i fondi necessari al supporto e ai servizi per le persone con disabilità, oltreché garantendo che non vi siano indebite restrizioni alla loro partecipazione alla vita politica e pubblica.

Le buone prassi, per altro, ci sono: è il caso del Lussemburgo dove il governo ha in realtà aumentato i finanziamenti per il settore della disabilità del 28% tra il 2024 e il 2025, con ulteriori aumenti previsti fino al 2029 tra il 4 e l’8%, individuando come priorità la piena attuazione della Convenzione ONU.
L’esempio del Lussemburgo, quindi, dimostra certamente che gli Stati, se vogliono, possono sostenere le persone con disabilità e garantire la stabilità di cui hanno tanto bisogno le organizzazioni che ne difendono i diritti.

 

*L’European Disability Forum, in sigla EDF, è il Forum Europeo sulla Disabilità. Il presente testo è già stato pubblicato sulla testata «Superando», che ha curato anche la traduzione in lingua italiana del testo, e viene qui ripreso, con lievi adattamenti al diverso contesto, per gentile concessione.

 

Ultimo aggiornamento il 3 Dicembre 2025 da Simona