del Movimento antiabilista
«Riuscite a riconoscere la differenza tra far sentire una voce e appropriarsi di quella voce?», si chiedono dal Movimento antibilista constatando come nelle oltre 300 iniziative di varia natura organizzate da Ministeri, Regioni e altre istituzioni per la Giornata internazionale delle persone con disabilità, la voce delle persone con disabilità continui ad essere marginale. «Noi pretendiamo che la Giornata non sia solo una passerella dove poter sfoggiare parole come inclusione e diritti, per poi dimenticarsi di noi il resto dell’anno», asseriscono. «Non accettiamo che siano altre persone a parlare e a scegliere al nostro posto», scandiscono. «È una responsabilità collettiva garantire che ogni persona possa essere protagonista della propria vita», concludono.

Nel 1981 le Nazioni Unite hanno istituito la Giornata internazionale delle persone con disabilità, che ricorre il 3 dicembre, per porre al centro impegno e soluzioni concrete per rimuovere tutte le barriere che non ci permettono di vivere al pari delle persone senza disabilità.
Per noi il 3 dicembre rappresenta una Giornata di lotta e rivendicazione dei nostri diritti, di ciò che desideriamo e di cui abbiamo bisogno per vivere in modo libero.
Per noi rappresenta una Giornata di lotta e rivendicazione in cui pretendiamo impegni concreti dagli organismi istituzionali: eliminare le condizioni ostative che privano della libertà e dell’autodeterminazione le nostre vite.
Noi pretendiamo che la Giornata non sia solo una passerella dove poter sfoggiare parole come inclusione e diritti, per poi dimenticarsi di noi il resto dell’anno. Vogliamo essere ascoltatu*, chiamatu a parlare di noi, invitatu nei luoghi in cui si decide del nostro presente e futuro; vogliamo presenziare e partecipare ogni qual volta sia in discussione ogni aspetto della nostra esistenza.
Non accettiamo che siano altre persone a parlare e a scegliere al nostro posto, né accettiamo di essere messu da parte o sottovalutatu in merito al pieno riconoscimento del diritto all’autodeterminazione.
Non siamo le vostre pazienti fragili, non siamo i vostri ragazzi speciali, non siamo poverinu né sfortunatu, non abbiamo mai voluto essere i vostri angeli, non siamo la vostra fonte di ispirazione!
Non vogliamo più essere l’oggetto di discussione, esperimenti, visioni e narrazioni delle persone non disabili.
Per noi un giorno non è abbastanza: ogni giorno deve essere utile alla costruzione di una società equa, non-violenta, antiabilista basata sul rispetto e la valorizzazione delle differenze.
Chiediamo un impegno quotidiano dalle Associazioni alle Istituzioni, dai luoghi dell’educazione a quelli della cultura. Chiediamo che ogni spazio pubblico sia attraversabile con la consapevolezza che chi lo attraversa può essere barriera oppure sostegno. Può creare disabilitazione oppure favorire la piena partecipazione.
Perché garantire un contesto accessibile è una responsabilità collettiva.
Garantire una partecipazione piena, dignitosa, libera e autodeterminata è un diritto di ogni persona e non può più essere negato con discriminazioni e stereotipi abilisti.
Noi urliamo la nostra rabbia proponendo una riflessione sugli eventi che le Regioni, i Ministeri e varie istituzioni hanno organizzato per il 3 dicembre e su quanto ancora siamo distanti da ciò che il Comitato ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità chiede e ciò che noi persone disabili pretendiamo.
Il Ministero per le Disabilità ha previsto che il 3 dicembre ci sarà la plenaria dell’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità con la presentazione del Terzo Piano d’azione triennale sulle politiche delle persone con disabilità, compreso di spot pubblicitario e una dimostrazione di calcio paralimpico.
Abbiamo analizzato gli eventi, incontri e dibattiti organizzati dalle istituzioni come il Governo, le Regioni, i Comuni, le Università e le ASL per il 3 dicembre, tenendo fuori quanto organizzato dalle Associazioni senza il coinvolgimento delle istituzioni. Riportiamo i risultati: sono 308 incontri e le iniziative di varia natura previste per Giornata internazionale e di questi
- 21 trattano di abilitazione e riabilitazione
- 27 trattano di accessibilità dei musei
- 129 trattano di spettacoli, arte, film, mostre fotografiche
- 78 trattano di sport Special Olympic
- 4 trattano di diritti
- 7 sono eventi in cui sono coinvolte direttamente le persone disabili come relatoru
- 3 trattano di servizi – welfare
- 4 trattano di vita indipendente
- 16 sono organizzati dalla Chiesa cattolica
- 1 tratta di salute mentale e disabilità
- 9 consistono in visite ai centri diurni o residenze
- 1 evento è informativo sull’amministrazione di sostegno
- 1 incontro in tema di sicurezza è organizzato in una scuola con una persona divenuta disabile per un incidente sul lavoro
- 1 tratta di volontariato
- 1 evento prevede che le persone con disabilità distribuiscano pasti nelle scuole
- 1 evento è organizzato da una ASL su come lavorare con la disabilità
- 3 sono feste
- 1 passeggiata
Riuscite a riconoscere la differenza tra far sentire una voce e appropriarsi di quella voce? Basta decisioni prese a nostro nome.
Vogliamo essere protagonistu delle nostre decisioni, delle nostre narrazioni, delle nostre scelte senza chiedere il permesso.
È una responsabilità tua, è una responsabilità collettiva garantire che ogni persona possa essere protagonista della propria vita.
Contatto del Movimento antiabilista: movimentoantiabilista@gmail.com
* In questo testo si fa uso della desinenza u in luogo delle desinenze femminili e maschili comunemente utilizzate quando ci si riferisce alle persone, ciò al fine di promuovere un linguaggio inclusivo di tutti i generi, non solo quello femminile e maschile.
Ultimo aggiornamento il 3 Dicembre 2025 da Simona