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Sant’Egidio: «l’istituzionalizzazione non è la risposta» per le persone anziane

Lo scorso 1° luglio, a Roma, si è tenuta una conferenza stampa indetta dalla Comunità di Sant’Egidio dal titolo “Tra caldo e solitudine, consigli per un’estate sicura”, con riferimento alle persone anziane, tenuta da Marco Impagliazzo, il presidente della Comunità stessa. Caldo e solitudine non sono emergenze ma un dato strutturale, è stato detto. «Noi riteniamo che l’istituzionalizzazione non sia adeguata alle esigenze degli anziani – ha sottolineato Impagliazzo –. Il ricovero in RSA o in Case di riposo non è una risposta sufficiente, soprattutto per i più fragili». Le donne sono più penalizzate. Tra le azioni concrete intraprese: il programma “Viva gli Anziani!” ed un decalogo di consigli pratici per evitare l’isolamento della persona anziana.

Un momento della conferenza stampa della Comunità di Sant’Egidio dal titolo “Tra caldo e solitudine, consigli per un’estate sicura”, con riferimento alle persone anziane. Al centro Marco Impagliazzo, il presidente della Comunità stessa (1° luglio 2025).

Lo scorso 1° luglio, a Roma, si è tenuta una conferenza stampa indetta dalla Comunità di Sant’Egidio dal titolo Tra caldo e solitudine, consigli per un’estate sicura, tenuta da Marco Impagliazzo, il presidente della Comunità stessa.

La conferenza stampa è stata l’occasione per denunciare i rischi crescenti a cui sono esposte le persone anziane durante i mesi estivi e per proporre alternative concrete, già sperimentate con successo, per una società più attenta e solidale. Queste le rifessioni introduttive di Impagliazzo: «La Comunità di Sant’Egidio fa appello alle istituzioni e ai cittadini italiani di ricordarsi degli anziani particolarmente in questo periodo particolarmente caldo. In realtà per molti anni abbiamo pensato caldo e solitudine come emergenze temporanee. Ma oggi non è più così: nei prossimi anni non farà meno caldo, e la solitudine aumenterà, viste le tendenze demografiche. Ondate di calore, isolamento e invecchiamento della popolazione sono ormai realtà strutturali». Tali considerazioni scaturiscono proprio dalla lettura dei cambiamenti demografici in atto, che fanno dell’Italia uno dei Paesi “più anziani” al mondo, nel quale la tendenza all’invecchiamento della popolazione continuerà nei prossimi anni. Per questo, secondo Impagliazzo, «serve un cambiamento di mentalità, una società ricentrata sugli anziani, capace di proteggerli, valorizzarli, ascoltarli».

Non si tratta solo di fronteggiare le ondate di calore – che purtroppo sono aumentate con il cambiamento climatico –, quanto di ripensare in profondità le politiche e i modelli di assistenza. Ecco qualche dato. «Nel nostro Paese – ha ricordato il presidente – ci sono 9,3 milioni di persone che vivono sole. Di queste, 4,4 milioni hanno più di 65 anni. Il dato più allarmante riguarda le donne: dopo i 75 anni, una su due vive completamente sola. È una solitudine che fa male, che mina la salute fisica e mentale, che rende ogni difficoltà – dal caldo alla malattia – un ostacolo insormontabile».

«Noi riteniamo che l’istituzionalizzazione non sia adeguata alle esigenze degli anziani – ha detto ancora Impagliazzo -. Il ricovero in RSA [residenze sanitarie assistite, N.d.R.] o in Case di riposo non è una risposta sufficiente, soprattutto per i più fragili. Nessuna struttura può sostituire la cura, la vicinanza, la relazione e nemmeno la protezione della propria casa: che non è non solo il tetto ma i legami affettivi, la propria la storia. Questo non potrà essere sostituito da nessuna struttura. Molte, peraltro, sono inadeguate ad affrontare le ondate di calore: una recente rilevazione a campione ha evidenziato che a Roma solo il 15% delle strutture ha un uso appropriato dell’aria condizionata. In alcune di esse, viene accesa solo nei saloni comuni. Nelle stanze, dove gli anziani vivono e dormono, fa spesso un caldo insopportabile».

È necessario puntare sulla domiciliarità, «la casa è un luogo insostituibile – ha scandito Impagliazzo –. Non solo un tetto, ma memoria, relazioni, affetti, identità. Anche nella fragilità, la casa protegge più di ogni altra cosa. Dobbiamo investire in modelli che aiutino gli anziani a restare a casa propria».

Va certamente in questa direzione il programma “Viva gli Anziani!”, attivo in 10 città italiane, che offre monitoraggio attivoassistenza domiciliare leggeracohousing, e soprattutto una rete umana che si prende cura di chi è solo. A Roma, il programma coinvolge 15.000 anziani. Nelle altre città (Napoli, Catania, Brindisi, Sassari, Novara, Genova, Parma, Pavia e Padova), oltre 30.000 persone tra volontari, portieri, commercianti, medici, assistenti familiari e gli stessi anziani sono coinvolte in una rete solidale. E sono 4.400 le persone anziane che, pur fragili, offrono a loro volta un servizio: telefonano, visitano, accompagnano altri anziani. «Sono una risorsa. Ciascuno infatti può fare qualcosa. È un cambiamento culturale che deve partire dal basso, dal quartiere, dal condominio», osserva Impagliazzo.

Le proposte concrete avanzate dalla Comunità sono molteplici, per una visione completa rinviamo al testo e al video pubblicati nel sito ufficiale (fruibile a questo link). In questo spazio ci piace segnalare un decalogo di consigli pratici: «piccoli gesti che possono salvare vite. La società cambia anche così, con attenzione e prossimità».

Eccoli dunque i dieci consigli per evitare l’isolamento della persona anziana:

Hai una vicina o un vicino anziano?

  1. Se nella sua cassetta delle lettere si accumula la posta: verifica se è in vacanza;
  2. Se ha le finestre sempre chiuse: bussa alla porta di casa;
  3. Se noti che le luci e la TV sono sempre spente: fai una telefonata;
  4. Quando vai a fare la spesa chiedi a lei o a lui se serve qualcosa;
  5. Hai un po’ di tempo libero? Passa a fare un saluto anche senza motivo;
  6. Nei giorni di festa ricordati di fargli gli auguri.

Incontri un’anziana o un anziano nel tuo quartiere?

  1. Fermati se ti accorgi che è in difficoltà;
  2. Mentre ci parli dà segni di confusione? La tua compagnia può essere molto utile;
  3. Indossa vestiti inappropriati? Forse ha bisogno di aiuto;
  4. Sei in fila alla posta o al supermercato? Conversare con un’anziana o un anziano la renderà meno noiosa. (S.L.)

 

Vedi anche:

Comunità di Sant’Egidio.

 

Ultimo aggiornamento il 3 Luglio 2025 da Simona