«Il Comitato ONU ha parlato chiaro: nonostante i progressi compiuti, l’Unione Europea deve emanare nuove leggi, revisionare quelle esistenti, dove necessario, e attuare nuove politiche, per promuovere maggiormente i diritti delle persone con disabilità»: lo dicono dal Forum Europeo sulla Disabilità, dopo avere analizzato le “Osservazioni conclusive” prodotte dal Comitato ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, sull’applicazione da parte dell’Unione Europea della Convenzione ONU.*

«Il Comitato ONU ha parlato chiaro: nonostante i progressi compiuti, l’Unione Europea, che ha ratificato la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità nel 2010, deve assumersi maggiori responsabilità, emanando leggi e politiche che promuovano i diritti delle persone con disabilità»: lo dicono dall’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, dopo avere approfonditamente analizzato le Osservazioni conclusive recentemente prodotte dal Comitato ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (disponibile in inglese a questo link), sull’applicazione da parte dell’Unione Europea della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (di tale tema si legga già sulle nostre pagine a questo e a questo link).
Sono tre, in particolare, le azioni che l’EDF individua come prioritarie, tra le Raccomandazioni espresse dal Comitato ONU, per arrivare a un maggior rispetto dei diritti delle persone con disabilità da parte dell’Unione Europea: «Adottare nuove azioni, misure e tempi specifici per l’attuazione della attuale Strategia Europea sui Diritti delle Persone con Disabilità (paragrafo 13 delle Osservazioni conclusive), processo, questo, che tenga conto delle restanti Raccomandazioni del Comitato. L’Unione Europea deve inoltre rafforzare il proprio prossimo Bilancio, chiedendo in particolare (paragrafo 49b delle Osservazioni conclusive) che nessun finanziamento comunitario venga utilizzato per la costruzione o la manutenzione di strutture istituzionalizzate, dove le persone con disabilità vivano segregate. Il paragrafo 66c delle Osservazioni conclusive, quindi, invita l’Unione a dare priorità ai finanziamenti per alloggi accessibili e a prezzi accessibili per le persone con disabilità. Tutte raccomandazioni in linea con le richieste già da noi espresse per il prossimo Bilancio dell’Unione. La terza azione prioritaria che sottolineiamo, infine, è quella riguardante una revisione completa della legislazione, delle politiche e delle pratiche dell’Unione, per garantirne la compatibilità con la Convenzione ONU (paragrafo 9, lettera a)».
Nuove leggi e nuove politiche, quindi, e la revisione di quelle esistenti, dove necessario. Nel dettaglio, l’EDF indica la necessità di «adottare una legislazione che garantisca l’accessibilità dell’ambiente costruito, del trasporto urbano, nonché di tutti i prodotti e le informazioni (paragrafi 27a e 51d), con requisiti totali di accessibilità per le stazioni ferroviarie e il materiale rotabile, nella prossima revisione delle norme di settore (paragrafo 51b), nonché revisionando i regolamenti sui diritti dei passeggeri».
Per quanto poi riguarda la Carta Europea della Disabilità (European Disability Card), l’EDF evidenzia la richiesta del Comitato ONU di «estenderne l’àmbito di applicazione e di renderne trasferibili tra i vari Stati le prestazioni di sicurezza sociale o di protezione sociale (paragrafo 47a)».
Altro passaggio ritenuto molto importante, è la Raccomandazione di «integrare la disabilità e il genere in tutti i quadri legislativi, politici e programmi, allargando l’àmbito stesso di applicazione della Strategia per la Parità di Genere per includere i diritti delle donne con disabilità al lavoro e all’occupazione, nonché i diritti delle donne e delle ragazze con disabilità alla partecipazione politica, a un adeguato tenore di vita, alla salute e all’istruzione (paragrafo 21a)».
L’EDF non manca poi di sottolineare la richiesta agli Stati Membri dell’Unione Europea, da parte del Comitato ONU, «di adottare sistemi decisionali assistiti che rispettino la volontà e le preferenze delle persone con disabilità (paragrafo 33, lettera a)», senza dimenticare l’esortazione agli Stati stessi, «a ritirarsi dal progetto di Protocollo Addizionale alla Convenzione di Oviedo (paragrafo 39, lettera a)», questione di cui da tempo ci occupiamo anche sulle nostre pagine, riguardante appunto quel progetto di Protocollo Addizionale alla Convenzione di Oviedo (Convenzione sui Diritti Umani e la Biomedicina del Consiglio d’Europa), testo molto avversato dalle principali organizzazioni di persone con disabilità europee perché, se approvato, autorizzerebbe il trattamento forzato e la coercizione nell’assistenza sanitaria alle persone con disabilità psicosociale.
Due richiami, infine, vanno da una parte alla necessità di «sviluppare e attuare un Piano d’Azione globale sulla disabilità per l’azione esterna dell’Unione Europea (paragrafo 75, lettera a)», dall’altra alla richiesta di «adottare una strategia globale e interistituzionale per l’inclusione della disabilità, che includa obiettivi per l’ulteriore sviluppo dello statuto del personale e delle politiche sull’attuazione dei diritti dei dipendenti con disabilità e dei visitatori e partecipanti con disabilità alle attività dell’Unione Europea (paragrafo 83, lettera a)».
«Invitiamo le Istituzioni dell’Unione Europea – concludono dall’EDF – a coinvolgere attivamente le organizzazioni delle persone con disabilità nell’attuazione delle raccomandazioni degli esperti delle Nazioni Unite. Da parte nostra continueremo a sostenere con forza una strategia aggiornata sui diritti delle persone con disabilità, con azioni concrete in linea con le Osservazioni conclusive del Comitato. Intensificheremo inoltre i nostri sforzi per garantire che il prossimo Bilancio dell’Unione Europea possa finanziare e sostenere adeguatamente i diritti delle persone con disabilità e l’inclusione delle persone con disabilità in tutti gli aspetti della loro vita». (Stefano Borgato)
* Il presente testo è già stato pubblicato su «Superando», il portale promosso dalla FISH (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie, già Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), e viene qui ripreso, con lievi adattamenti al diverso contesto, per gentile concessione.
Ultimo aggiornamento il 13 Maggio 2025 da Simona