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Toscana: prosegue la modifica della disciplina dei progetti di Vita Indipendente

Prosegue, in Toscana, con l’approvazione di un nuovo Decreto Dirigenziale, la procedura di modifica della disciplina che prevede il cofinanziamento dei progetti di Vita Indipendente attraverso il Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+). La Regione ha apprezzabilmente mantenuto l’impegno di non introdurre l’ISEE per l’accesso ai contributi. Tuttavia andrebbe urgentemente formalizzata la garanzia della continuità assistenziale, già presente nella normativa regionale pregressa, e che l’Amministrazione si è impegnata a mantenere.

Una persona con disabilità motoria utilizza un bancomat con il supporto della sua assistente personale.

Come abbiamo già avuto modo di riferire (se ne legga a questo link), con la Delibera 753/2024, approvata lo scorso giugno, la Regione Toscana ha rimesso mano alla disciplina dei progetti di Vita Indipendente delle persone con disabilità promulgando le nuove “Linee di indirizzo” regionali per la presentazione dei progetti Vita Indipendente (contenute nell’Allegato A) e gli “Elementi essenziali” per l’adozione di un avviso pubblico per la presentazione di progetti di Vita Indipendente (contenuti nell’Allegato B). La Delibera ha stabilito che i progetti per la Vita Indipendente, intesi come assistenza personale autogestita, vengano cofinanziati attraverso il Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+), disponendo, a tal fine, una proposta di riprogrammazione del Programma regionale FSE+ 2021-2027 notificata alla Commissione Europea lo scorso maggio.

Sotto il profilo del finanziamento vi è stato un incremento delle risorse, che sono passate a 15.3 milioni di euro annui, rispetto ai 12,8 milioni delle annualità precedenti. Per il triennio 2024, 2025 e 2026 sono stati stanziati 46.049.004 euro complessivi. Le diverse Associazioni di persone con disabilità della Toscana hanno rifiutato che queste modifiche comportassero una rimodulazione degli accessi ai contributi per la Vita Indipendente sulla base dell’ISEE (l’indicatore della situazione economica equivalente), come inizialmente proposto dalla Regione, ma attualmente non previsto, ed hanno chiesto garanzie affinché la circostanza di dover ripresentare il proprio progetto in recepimento della nuova disciplina non mettesse a rischio per la continuità assistenziale sinora garantita. Su entrambi questi aspetti Serena Spinelli, l’Assessora regionale al Welfare e all’Integrazione Socio-Sanitaria, in una riunione online con le Associazioni di persone con disabilità, tenutasi il 16 luglio scorso, ha dato rassicurazioni: non verrà introdotto l’ISEE quale criterio di accesso ai contributi, e non verrà meno la continuità assistenziale (chi ha un progetto attivo lo manterrà senza riduzioni).

Torniamo ad occuparci di questo tema perché la procedura di modifica della disciplina sta proseguendo con l’approvazione del Decreto Dirigenziale n. 17020 del 22 luglio 2024 che individua i criteri a cui dovranno attenersi nella presentazione degli avvisi pubblici i soggetti beneficiari dei progetti finanziati dal PR FSE + 2021-2027, ovvero le Società della Salute o, ove non costituite, il soggetto pubblico individuato per la gestione di questi servizi (tali indicazioni sono contenute nell’Allegato A del citato Decreto).

In questo spazio non entriamo nel merito degli aspetti tecnici, ma ci limiteremo a evidenziare alcuni elementi contenti nell’Allegato A. Tuttavia, preliminarmente, segnaliamo che se effettivamente non è stato introdotto l’ISEE come criterio di accesso ai contributi, mancano invece i riferimenti alla continuità assistenziale. Quest’ultimo è un aspetto fondamentale sia perché i progetti per la Vita Indipendente sono un sostegno vitale per molte persone con disabilità, sia anche perché senza garanzia di continuità assistenziale alcuni assistenti personali potrebbero scegliere di cambiare lavoro, mettendo ulteriormente in difficoltà le persone disabili. Proprio nei giorni scorsi la Regione ha reso noto che attualmente, in Toscana, le persone con disabilità prese in carico sono 1129, e che quelle in lista di attesa sono circa 200. Con la riprogrammazione in atto è previsto che saranno prese in carico circa 1300 persone. È certamente apprezzabile l’impegno ad eliminare le saranno liste d’attesa, ma è altrettanto importante che le persone con disabilità non debbano vivere nell’incertezza circa il fatto che il sostengo vitale di cui necessitano non verrà ridotto o sospeso. Per questi motivi è essenziale che l’impegno preso dall’Assessora Spinelli su questo aspetto venga formalizzato.

Venendo ora ad alcuni dettagli del Decreto, segnaliamo che l’articolo 4 (Destinatari) ribadisce che i destinatari dei progetti di Vita Indipendente sono esclusivamente le persone con disabilità in possesso dei seguenti requisiti: certificazione di gravità ai sensi dell’art. 3, comma 3, della Legge n. 104/1992; età superiore ai 18 anni; residenza nella Zona Distretto della Toscana in cui è presentata la domanda; capacità di esprimere la propria volontà e autodeterminazione, anche se in maniera supportata, e la volontà di gestire in modo autonomo le proprie scelte, realizzando il proprio progetto di Vita Indipendente. È inoltre specificato che i requisiti indicati devono essere posseduti alla data di presentazione della domanda.

All’interno dell’articolo 6 (Risorse disponibili) è pubblicata la tabella con la “Ripartizione finanziaria per Zone Distretto” dei 46milioni stanziati per il triennio 2024-2026.

All’articolo 12 (Descrizione delle fasi progettuali) è stabilito che le Società della Salute (o gli altri soggetti abilitati, ove non costituite) provvedono all’individuazione dei destinatari attraverso l’emanazione di un avviso pubblico per la presentazione dei progetti di Vita Indipendente da parte delle persone con disabilità. Tali avvisi pubblici restano aperti per una prima finestra temporale di 30 giorni. Successivamente alla prima finestra temporale di presentazione delle domande, i potenziali destinatari possono presentare domanda di contributo ai soggetti beneficiari a partire dal 1° aprile 2025 fino al 31 maggio 2027, o altro termine successivo che potrà essere comunicato dall’Amministrazione. I soggetti beneficiari provvedono, altresì, ad individuare l’ufficio competente per la presentazione delle domande e a garantire azioni di massima informazione e pubblicità degli avvisi. Lo stesso articolo chiarisce che «la persona con disabilità è titolare del progetto di vita e ne richiede l’attivazione, concorre a determinarne i contenuti, esercita le prerogative volte ad apportarvi le modifiche e le integrazioni, secondo i propri desideri, le proprie aspettative e le proprie scelte». L’espressione “concorre a determinarne i contenuti” potrebbe legittimare ingerenze nella definizione dei contenuti, pertanto sarebbe meglio modificarla attribuendo tale compito alla sola persona con disabilità. Quali obiettivi dei progetti di Vita Indipendente, sono indicati, ma solo a titolo esemplificativo (al fine di non escludere a priori nessuna fascia di età), i seguenti: supporto a percorsi di lavoro; supporto a percorsi di formazione; sostegno al ruolo genitoriale; percorsi di de-istituzionalizzazione/uscita dal nucleo familiare di origine; sviluppo di attività sociali e culturali per l’inclusione; supporto per lo svolgimento di attività sportive; mantenimento e/o potenziamento dell’autonomia motoria. Lo schema del modulo per la presentazione della domanda (denominato “Allegato n. 4B Format progetto Vita Indipendente”) è contenuto nell’Allegato A (alle pagine 58-64).

Dopo una prima valutazione di tipo amministrativo (relativa al possesso dei requisiti di accesso), l’Unità di Valutazione Multidimensionale della Disabilità (UVMD) ne esegue una multi professionale sulla base dei seguenti criteri: condizione funzionale, intesa come limitazione dell’autonomia personale nello svolgimento delle funzioni della vita quotidiana e di tutte quelle azioni che la persona con disabilità non può svolgere direttamente; coerenza e congruità della proposta progettuale rispetto a obiettivi, condizione funzionale di cui al punto precedente e risorse stimate; fragilità socio-economica del contesto di provenienza.

Per ciascun progetto è erogabile un contributo mensile da 800 a 2.000 euro, ferme restando le richieste di contributo di importo inferiore. La UVMD predispone l’elenco dei progetti di Vita Indipendente risultati idonei sulla base dell’ordine cronologico di presentazione della domanda.

Per ciascun progetto di Vita Indipendente ammesso a finanziamento, il soggetto beneficiario predispone un Piano di Spesa in cui sono indicati i dati della persona e l’importo del contributo mensile determinato dalla UVMD. Il Piano di Spesa è concordato e sottoscritto dal soggetto beneficiario e dal destinatario (o suo rappresentante legale, se nominato) e deve contenere data e luogo di sottoscrizione. La data di sottoscrizione del Piano di Spesa rappresenta l’assegnazione formale del contributo, costituendo la data di decorrenza della stessa ammissibilità delle spese. Qualora la data di sottoscrizione del Piano di Spesa sia antecedente al 1° gennaio 2025, il periodo di ammissibilità della spesa decorre, in ogni caso, dal 1° gennaio 2025 (lo schema di modulo per il Piano di Spesa, denominato “Allegato n. 4D Piano di Spesa”, è contenuto anch’esso nell’Allegato A, alle pagine 66-68). Appare un po’ aleatoria la disposizione che ogni variazione del progetto approvato che comporti una modifica dell’obiettivo di Vita Indipendente, dia luogo alla chiusura del progetto e alla presentazione di una nuova domanda e di un nuovo progetto di Vita Indipendente: se cambiare vita in modo significativo (ad esempio: smettere di studiare e iniziare a lavorare, oppure costituire una nuova famiglia) significa dover ripresentare la domanda di contributo, ciò mette inevitabilmente in discussione la continuità assistenziale. Anche l’espressione «in tutti i casi, al termine del progetto approvato, ogni destinatario può presentare nuova domanda di contributo», si pone sulla stessa linea.

All’articolo 13 (Rendicontazione) è stabilito che la rendicontazione delle spese deve essere presentata dalla persona con disabilità (o suo rappresentante legale, se nominato) ai soggetti beneficiari (Società della Salute/Zona Distretto di riferimento) con cadenza mensile. Su questo aspetto le Associazioni di persone con disabilità hanno segnalato l’eccessiva onerosità burocratica della rendicontazione mensile. Tra le tipologie di spese ammesse sono indicate le seguenti: spese di personale (relative all’assistente personale e/o fisioterapista); spese di trasporto (servizi pubblici o del privato sociale); spese di iscrizione ad attività sportive.

L’articolo 14 (Durata dei progetti) indica che i progetti finanziati dal FSE+ devono concludersi entro il 31 dicembre 2027. Questo per un verso consente una programmazione per più anni – la qual cosa è migliorativa rispetto ai finanziamenti precedenti, che erano erogati su base annua –, ma dall’altro lato non indica se si potrà attingere ai finanziamenti del FSE+ anche dopo il 2027, o se dopo tale termine torna tutto in discussione.

Considerazioni conclusive

Riflettendo sulle recenti modifiche della disciplina dei progetti di Vita Indipendente riteniamo che possano essere guardati con favore: l’incremento complessivo delle risorse per i progetti di Vita indipendente per le persone con disabilità, l’eliminazione della lista di attesa, l’aumento del limite massimo del contributo a 2000 euro mensili (prima era 1800 euro), la circostanza che i progetti durino più di una annualità. Andrebbe compreso se le procedure di rendicontazione possono essere semplificate, e se è possibile attingere ai finanziamenti del FSE+ anche dopo il 2027. Va invece urgentemente formalizzato il requisito della continuità assistenziale già presente nella normativa regionale («La Regione garantisce la continuità dei progetti di vita indipendente, revocabili solo nel caso di cessazione della condizione prevista per l’accesso al progetto» recita il comma 6, articolo 108 della Legge Regionale 66/2011), perché l’apprezzabile incremento delle risorse non si traduca nella mancanza di garanzie circa il fatto che un sostegno vitale per le persone con disabilità venga erogato regolarmente. Sarebbe davvero terribile! (Simona Lancioni)

 

Riferimenti normativi:

Toscana. Decreto Dirigenziale n. 17020 del 22 luglio 2024, Attività PAD 3.K.8 “Interventi personalizzati destinati alle persone con disabilità e grave limitazione dell’autonomia finalizzati a garantire il diritto ad una vita indipendente”. Approvazione avviso pubblico per SdS/Zone distretto “Progetti di sostegno alla vita indipendente e inclusione nella società”. Allegato A (Avviso pubblico “Progetti di sostegno alla vita indipendente ed inclusione nella società” a valere sul PR FSE+ 2021-2027 Priorità 3 Inclusione attività PAD 3.K.8).

Delibera della Giunta Regionale Toscana n. 753 del 25 giugno 2024, Interventi personalizzati destinati alle persone con disabilità e grave limitazione dell’autonomia finalizzati a garantire il diritto ad una vita indipendente PR FSE+ 2021-2027. Modifica dei termini di pubblicazione dei Bandi InAut (DGRT n. 256/2023 e n. 759/2023)Allegato A (Linee di indirizzo regionali per la presentazione di progetti destinati alle persone con disabilità e grave limitazione dell’autonomia finalizzati a garantire il diritto ad una Vita Indipendente – PR FSE+ 2021-2027) e Allegato B (Elementi essenziali per l’adozione di un avviso pubblico per la presentazione di progetti con scadenza al 31 dicembre 2027 da parte delle Società della Salute/Zone distretto finalizzati a finanziare progetti di vita indipendente – PR FSE+ 2021-2027).

 

Vedi anche:

Toscana, nuova disciplina per i progetti di Vita indipendente delle persone con disabilità, «Informare un’h», 3 luglio 2024.

 

Ultimo aggiornamento il 7 Agosto 2024 da Simona