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Contrassegno unificato per disabili, ancora non ci siamo

Sotto un profilo giuridico il contrassegno unificato per disabili europeo (CUDE) sarebbe funzionante, ma nella pratica non sono stati ancora fatti i test necessari a costituire e far funzionare una banca dati alla quale tutti i corpi di polizia possano collegarsi per verificare esistenza e regolarità di ogni CUDE e del suo utilizzo. Stando al «Il Sole 24 Ore», il Ministero delle Infrastrutture (MIMS) avrebbe calendarizzato le verifiche in questione a febbraio e a marzo 2022.

Parte anteriore del contrassegno per disabili.

L’istituzione, avvenuta lo scorso luglio, della “Piattaforma unica nazionale informatica del contrassegno unificato disabili europeo” (CUDE) – con il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (di concerto con Economia ed Interno) del 5 luglio 2021 (Istituzione della piattaforma unica nazionale informatica dei contrassegni unici) –, aveva suscitato molte aspettative e l’illusione che finalmente il CUDE, previsto dalla Raccomandazione del Consiglio dell’Unione europea 98/376/CE, e introdotto in Italia nel 2012, avrebbe iniziato a funzionare. Ne avevamo dato notizia lo scorso settembre dettagliando la procedura attraverso la quale le persone con disabilità potranno presentare al proprio Comune di residenza la richiesta del codice univoco associato al CUDE.

Sembrava cosa fatta, e invece ancora non ci siamo. Lo spiega Maurizio Caprino, nel testo «Il pass disabili unificato c’è da agosto ma finora resta solo sulla carta» (pubblicato sul quotidiano «Il Sole 24 Ore», 20 gennaio 2022), in cui sono individuate le questioni ancora irrisolte.

Se il Decreto di luglio ha istituito la piattaforma unica nazionale, «ora si tratta di costituire e far funzionare una banca dati alla quale tutti i corpi di Polizia possano collegarsi senza problemi in qualsiasi momento per verificare esistenza e regolarità di ogni CUDE e del suo utilizzo» (grassetti nostri in questa e nelle successive citazioni), sintetizza Caprino. Sistemate, negli anni scorsi, le questioni inerenti alla tutela del diritto alla riservatezza, le attuali difficoltà sono dovute la fatto che «i sistemi informatici con cui lavorano i corpi di polizia locale sono diversi», non comunicano tra di loro e non è stato fatto «alcun test dei collegamenti tra la banca dati e gli utenti». Verifiche fondamentali per rendere effettivamente operativo il sistema.

Caprino riporta le dichiarazioni rilasciate al quotidiano economico-finanziario dal Ministero delle Infrastrutture (MIMS), secondo cui «i test partiranno a febbraio, con le Polizie locali di Milano, Roma e Verona, più la Regione Veneto. Quest’ultima farà da interfaccia fra tutti gli altri Comuni del suo territorio e la banca dati: potrebbe essere la soluzione al problema della frammentazione». In questa fase saranno utilizzati dati fittizi, ma in quella successiva – calendarizzata per il prossimo marzo – saranno utilizzati quelli reali e «la sperimentazione sarà estesa ad altre zone che saranno individuate via via, fino a coprire tutto il Paese». Sarà la volta buona? Dopo 23 anni di attesa è difficile dirlo.

Nel frattempo le persone con disabilità potranno continuare ad utilizzare il contrassegno cartaceo per parcheggiare negli appositi stalli e, previa comunicazione al proprio Comune della targa del veicolo al proprio servizio, accedere alle zone a traffico limitato (ZTL) senza incorrere in sanzioni. Rimangono insolute le criticità dell’attuale sistema, che, per entrare “indenni” nelle ZTL di altre località, le obbliga a dover contattare gli uffici delle amministrazioni di destinazione per comunicare il proprio passaggio, e che le espone alle contestazioni dovute al fatto che il contrassegno cartaceo non è riconosciuto in diversi Paesi esteri. Inconvenienti che il nuovo sistema dovrebbe consentire di superare… quando finalmente entrerà in funzione. (Simona Lancioni)

 

Riferimenti normativi e modulistica

Decreto del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (di concerto con Economia ed Interno) del 5 luglio 2021 (Istituzione della piattaforma unica nazionale informatica dei contrassegni unici), Allegato 1 (Modulo di richiesta al Comune).

Poiché il PDF del Modulo di domanda non è in un formato accessibile abbiamo prodotto una versione in Word dell’Allegato 1 (Modulo di richiesta di attribuzione del codice univoco associato al contrassegno unificato disabili europeo al Comune di residenza).

Vedi anche:

Creata la piattaforma informatica del contrassegno unificato disabili europeo, «Informare un’h», 24 settembre 2021.

 

Ultimo aggiornamento il 24 Gennaio 2022 da Simona