di Salvatore Nocera
avvocato e presidente del Comitato dei Garanti della FISH
Come centro Informare un’h abbiamo già avuto modo di occuparci in più occasioni del “Bollino Blu” del Comune di Pisa, un progetto che prevede un simbolo di riconoscimento da apporre fuori delle attività commerciali preparate ad accogliere persone con autismo. Un progetto che tuttavia è stato realizzato senza il coinvolgimento delle associazioni di persone con disabilità operanti nel territorio, suscitando le loro proteste. Sul tema dei contrassegni che attribuiscono alle persone con disabilità una precedenza nell’essere serviti negli esercizi commerciali abbiamo il piacere di ospitare l’autorevole parere di Salvatore Nocera, avvocato e presidente del Comitato dei Garanti della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), secondo il quale questa pratica finisce con nuocere ad una vera cultura dell’inclusione.
Negli ultimi tempi si sta diffondendo l’abitudine di mostrare all’esterno, forse per motivi di pubblicità commerciale, oppure di ostentare nei negozi o comunque in luoghi dove occorre fare delle file, dei contrassegni che dovrebbero mostrare l’attenzione per le persone con disabilità, offrendo loro una precedenza nell’essere serviti rispetto a chi sta in fila.
Le iniziative probabilmente sono animate da buone intenzioni, però provocano spesso delle discriminazioni a favore di singole categorie di persone con disabilità. Ciò suscita la diffusione di fraintendimenti rispetto alla prevalenza di una o un’altra categoria di persone con disabilità e nuoce ad una vera cultura dell’inclusione.
Infatti tale cultura si fonda non sulla concessione di benefici a seconda delle simpatie, ma sul riconoscimento di diritti fondati su fatti oggettivi dovuti alle difficoltà delle persone con disabilità.
In specifico l’articolo 3, comma 3 della Legge 104/1992 (Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate) all’ultimo inciso stabilisce che la condizione di disabilità in situazione di gravità costituisce diritto di precedenza nell’accesso a tutti i servizi previsti dalla stessa Legge 104, e cioè tutti i servizi pubblici e privati.
Pertanto, se trattasi di un diritto, non ha senso che solo alcuni negozi vogliano mostrare il rispetto dello stesso o, peggio, solo per talune categorie, ma esso deve essere rispettato da tutti ed a favore di tutte le persone con disabilità in situazione di gravità senza il bisogno di mostrare che si abbia attenzione per l’una o l’altra categoria di persone.
Questo rispetto per le persone con situazioni di maggiore difficoltà dovrebbe divenire una mentalità diffusa, che trova anche il suo fondamento culturale e giuridico nella Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (ratificata dall’Italia con la Legge 18/2009) che espressamente prevede la necessità di “accomodamenti ragionevoli”, consistenti in interventi che garantiscano comunque la realizzazione dei diritti delle persone con disabilità. E ciò anche se possano comportare qualche piccolo sacrificio per chi non ha gli stessi bisogni.
Nota: si ringrazia Susanna Pelagatti per la segnalazione.
Vedi anche:
Bollino Blu: ripartiamo dal dialogo con le associazioni, «Informare un’h», 3 agosto 2021.
Pisa, anche le forze di minoranza del Consiglio comunale prendono posizione contro il “Bollino Blu”, «Informare un’h», 30 luglio 2021.
Pisa, il “Bollino Blu” che include escludendo, «Informare un’h», 28 luglio 2021.
Ultimo aggiornamento il 5 Ottobre 2021 da Simona