Presentato al MAXXI di Roma il progetto MIXT – Musei per tutti, un percorso sperimentale accessibile e partecipato di scoperta e narrazione dell’architettura del museo fruibile nella modalità “da ascoltare”, affidata alla mediazione dei/delle partecipanti con disabilità visiva, e in quella “da guardare”, affidata ai/alle partecipanti sordi/e. Un’esperienza simultaneamente fisica e digitale, “phygital” (physic+digital), nella quale al percorso on line (visitabile sia sul sito web dedicato, sia tramite il prototipo di applicazione per mobile) si associa quello on site all’interno del museo.
Giovedì 23 settembre sono stati presentati i risultati del progetto sperimentale MIXT- Musei per tutti, un percorso partecipato e accessibile di scoperta e narrazione dell’architettura del MAXXI di Roma, realizzato dal MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo in partenariato con le società Mediavoice e Dstech.
Le narrazioni del museo sono restituite in due distinte modalità: il MAXXI da ascoltare, affidata alla mediazione dei/delle partecipanti con disabilità visiva, e il MAXXI da guardare, affidata ai/alle partecipanti sordi/e.
«Emozione, sorpresa, stupore, movimento, curiosità, cambiamento, gravità, ascolto, sonorità, sensazione di volare, pareti da accarezzare. Sono queste le sensazioni e le emozioni descritte da quattro persone cieche e ipovedenti che hanno partecipato al progetto sperimentale, frutto di due anni di lavoro di un team multidisiplinare composto da professionisti museali, esperti di IT e accessibilità, tecnici informatici e graphic designer, sei persone sorde e sei con disabilità visiva», riferisce il quotidiano di arte e cultura «Artemagazine» in un articolo dedicato all’incontro del 23 settembre. All’incontro sono intervenute Giovanna Melandri, presidente della Fondazione MAXXI e Alessandra Troncarelli, assessora alle Politiche Sociali, Welfare, Beni Comuni e ASP della Regione Lazio.
Tutte le visitartici e i visitatori possono arricchire la visita al museo attraverso i prototipi di una piattaforma web dedicata e una App accessibili anche a persone con disabilità visiva e uditiva, che consentono di scoprire l’architettura del museo da prospettive nuove e inedite, sperimentando le sensazioni provate nell’esplorarla tattilmente, nel coglierne la fisicità e la sonorità o nell’immergersi nei suoi spazi fluidi e sinuosi nel silenzio assoluto. In specifico sono stati predisposti 11 postazioni disseminate all’interno del museo con 14 video guide in lingua dei segni italiana (LIS) e internazionale, 16 audio descrizioni in italiano e in inglese, 17 didascalie in italiano, inglese e Braille, 10 mappe e 6 modelli tattili. Il risultato è un’esperienza simultaneamente fisica e digitale, “phygital” (physic+digital), nella quale al percorso on line (visitabile sia sul sito web dedicato, sia tramite il prototipo di applicazione per mobile) si associa quello on site all’interno del museo. All’infopoint del museo gli/le utenti possono prendere in prestito un tablet nel quale è caricata l’App prototipale MIXT che consente loro di navigare attraverso le 11 aree del percorso dislocate tra la hall e la Galleria 5 al terzo piano. Durante il percorso i sensori situati in ciascuna area consentono all’App di rilasciare il contenuto previsto per ogni spazio. Anche i visitatori e le visitatici possono partecipare al racconto collettivo condividendo sui social network i materiali realizzati durante la propria esperienza di visita (fotografie, video, file audio ecc.) usando l’hashtag #maxxipertutti.
Gli accorgimenti usati nel disegnare le aree, dagli arredi sostenibili realizzati con materiale di riciclo alla segnaletica, rendono accessibili contenuti e materiali a prescindere dall’età (dai bambini agli anziani), e da altre caratteristiche individuali, come la presenza o meno di una disabilità o di deficit sensoriali, in linea con l’approccio del Design for All (progettazione per tutti).
Un ulteriore risorsa di pregio è costituita dalla nuova Tattiloteca, realizzata in collaborazione con la Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi, che rende fruibile un fondo documentario in continuo ampliamento, che attualmente dispone di oltre 20 titoli di autori e autrici diversi. Si tratta di libri tattili illustrati, materiali tiflodidattici e opere destinati alla lettura tattile e sensoriale di testi e immagini ma anche all’educazione alle arti visive come i Lego Braille e le carte per l’arte dell’artista sarda Maria Lai. A questa si affianca anche un’attività di formazione rivolta al personale di sala del museo sulla corretta accoglienza delle persone con disabilità visiva e di sensibilizzazione alla cultura sorda e alla LIS svolta con la collaborazione con la sezione territoriale di Roma dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) e il consiglio regionale del Lazio dell’Ente Nazionale Sordi (ENS).
«Accoglienza, accessibilità, inclusività, condivisione, superamento di ogni barriera fisica e culturale, diversità come ricchezza – ha detto Giovanna Melandri in occasione della presentazione pubblica del progetto – da sempre qui al MAXXI ci impegniamo per mettere in pratica questi valori ed essere un museo per tutti, anche attraverso le tecnologie più avanzate. Con questo progetto di ricerca proviamo a dare il nostro piccolo contributo alla trasformazione della rappresentazione sociale della disabilità. Allo stesso tempo, MIXT ci fa scoprire il museo da nuove prospettive, inedite e sorprendenti per tutti i visitatori».
«Dalle grandi difficoltà che tutti noi abbiamo affrontato nel corso della crisi pandemica – ha aggiunto Alessandra Troncarelli – abbiamo tratto un grande insegnamento: investire nelle nuove tecnologie e sulle eccellenze del nostro territorio è fondamentale per abbattere le barriere, siano esse fisiche o virtuali. Con questo progetto, la tecnologia svolge un doppio ruolo: promuovere l’accessibilità e favorire qualsiasi linguaggio possa raccontare la bellezza».
Vedi anche:
Museo MAXXI di Roma.
Ultimo aggiornamento il 27 Settembre 2021 da Simona