Circa un anno fa ci eravamo occupati di CapisciAMe, un’applicazione di assistenza vocale progettata per supportare le persone interessate da disartria, un disturbo motorio del linguaggio caratterizzato da una scarsa capacità di articolazione dei fonemi. Oggi CapisciAMe è uno dei dodici progetti selezionati per MakeToCare, un’iniziativa per facilitare e far emergere dal mondo dei makers la realizzazione di soluzioni innovative originali e utili ad incontrare i bisogni reali delle persone che subiscono una diminuzione della qualità della vita. Tuttavia, dei dodici progetti selezionati, solo otto parteciperanno alla fase finale della competizione, e questi saranno selezionati in base al numero dei voti che prenderanno su una piattaforma online.
Circa un anno fa avevamo presentato l’interessante applicazione di assistenza vocale progettata da Davide Mulfari, un ingegnere informatico, denominata con un nome dal sapore partenopeo CapisciAMe. Scopo dell’applicazione è quello supportare le persone interessate da disartria, un disturbo motorio del linguaggio caratterizzato da una scarsa capacità di articolazione dei fonemi che talvolta è associato alla tetraparesi, alla SLA (sclerosi laterale amiotrofica), agli esiti di ictus e ad altre tipologie di disturbi degenerativi. Allora Mulfari chiedeva ad altre persone disartriche, come lui stesso, di regalare le proprie parole allo scopo di allenare l’intelligenza artificiale che permette all’app di funzionare. Oggi CapisciAMe è uno dei dodici progetti selezionati per MakeToCare, un concorso che si svolge ogni anno nell’ambito di Maker Faire Rome -The European Edition, una delle manifestazioni più importanti a livello europeo che unisce il mondo dei makers, una sorta di “fiera delle invenzioni degli artigiani digitali”. Arrivata alla quinta edizione, MakeToCare è un’iniziativa promossa dalla casa farmaceutica Sanofi Italia per facilitare e far emergere dal mondo dei makers la realizzazione di soluzioni innovative originali e utili ad incontrare i bisogni reali delle persone che subiscono una diminuzione della qualità della vita, sia per una qualche forma di disabilità, che per patologie o eventi traumatici. Come accennato, quest’anno sono stati selezionati dodici progetti, tra cui CapisciAMe, ma solo otto di questi parteciperanno alla fase finale della competizione, e questi saranno selezionati in base al numero dei voti che prenderanno sulla piattaforma online della rivista Popular Science. Per votare è sufficiente collegarsi al seguente link.
CapisciAMe sfrutta l’intelligenza artificiale per creare sistemi di riconoscimento vocale altamente personalizzati per persone con disartria. Detto più semplicemente, aiuta chi è interessato/a da questo disturbo a comunicare. Pensiamo che sia un progetto che meriti di essere finanziato perché può migliorare la vita di molte persone. (Simona Lancioni)
Vedi anche:
CapisciAMe, l’applicazione che ha bisogno di parole, «Informare un’h», 20 novembre 2019.
Ultimo aggiornamento il 18 Novembre 2020 da Simona