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Un questionario sulle strutture residenziali e semi-residenziali per persone con disabilità e anziane

Simon Angelucci, Diletta Cappello e Federica Marangon sono tre studenti del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Ferrara impegnati nel Corso di Clinica legale su disabilità e diritti fondamentali. Proprio nell’àmbito di questo Corso stanno conducendo una ricerca innovativa sulle strutture residenziali e semi-residenziali dedicate all’accoglienza di persone con disabilità e anziane, che, come è noto, sono esposte a un maggiore rischio di esclusione e di marginalità sociale. L’indagine prevede che venga rilevata anche l’esperienza delle persone. A tal fine è stato predisposto un breve questionario online. Vista l’importanza del tema trattato, invitiamo a compilarlo ed a promuoverne divulgazione.

Primo piano di mano vicina ad una finestra (di Renato su Pexels).

Simon Angelucci, Diletta Cappello e Federica Marangon sono tre studenti del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Ferrara. Nell’àmbito del Corso di Clinica legale su disabilità e diritti fondamentali, e in collaborazione con il Progetto di rilevante interesse nazionale (PRIN) The right to independent living as a new frontier of justice: older people, urban spaces and the law (letteralmente: Il diritto alla vita indipendente come nuova frontiera della giustizia: anziani, spazi urbani e diritto), stanno conducendo una ricerca innovativa sulle strutture residenziali e semi-residenziali dedicate all’accoglienza di coloro che si trovano in una condizione di vulnerabilità, con particolare attenzione alle persone con disabilità e a quelle anziane. Infatti, come è noto, queste persone sono esposte a un maggiore rischio di esclusione e di marginalità sociale, a causa della risposta inadeguata dell’attuale sistema di welfare, il quale non appare ancora in grado di garantire l’effettività del loro diritto alla vita indipendente e la loro libertà.

Finora, la ricerca – condotta con il supporto della professoressa Maria Giulia Bernardini, dell’Università degli Studi di Ferrara, e in dialogo con i professori Ciro Tarantino e Ciro Pizzo, dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli – ha consentito di individuare uno scarto rilevante tra la normativa internazionale, che attraverso l’art. 19 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con disabilità riconosce alla vita indipendente il rango di diritto umano, e quella nazionale. Tramite il riconoscimento tendenziale del diritto alla vita indipendente e il rinvio dell’attuazione del Decreto Legislativo 62/2024 (uno dei decreti attuativi della Legge Delega 227/2021in materia di disabilità), l’ordinamento italiano sembra suggerire che la libertà non sia per tutte le persone, ma che sia un diritto “graduabile”, come rivela anche l’ampio confronto pubblico volto a promuovere lo stop dell’istituzionalizzazione lanciato lo scorso giugno, e tutt’ora in corso, dal Centro Informare un’h (a tal proposito rinvia alla pagina: Riforma della disabilità: eliminiamo la possibilità di istituzionalizzare le persone).

Angelucci, Cappello e Marangon stanno riflettendo su tutti questi aspetti, provando a individuare i pattern ricorrenti, per leggere il fenomeno nel suo complesso (oltre che nella sua complessità), anche attraverso l’analisi delle normative regionali, che non sono di facile reperimento, oltre che di facile comprensione. È necessario, infatti, fare emergere i “codici culturali” che stanno dietro a numeri e normative che solo all’apparenza sono impermeabili ai valori socialmente più diffusi. In realtà, entrambi sono profondamente condizionati dal valore socialmente assegnato alle diverse vite (spesso ancora “ineguali” nonostante i ripetuti proclami di eguaglianza) e dagli schemi consolidati di lettura della realtà, che si rivelano in grado di resistere anche di fronte a principi giuridici chiari e inequivocabili. Tra essi, figurano quelli espressi all’interno della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, che fin dall’art. 1 esplicita come sia suo scopo promuovere, proteggere e garantire il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità.

Il QR-code da cui è possibile accedere al questionario online per partecipare all’indagine sulle strutture residenziali e semi-residenziali dedicate a persone con disabilità e anziane promossa da tre studenti dell’Università degli Studi di Ferrara.

Chiaramente, questo scopo non può essere enunciato solo sulla carta, ma deve essere perseguito in concreto. Proprio per questo motivo, è fondamentale non limitarsi al dato normativo, ma dare spazio all’esperienza delle persone. Dunque Angelucci, Cappello e Marangon hanno ideato un breve questionario online, con l’intento di ottenere informazioni che consentano loro di proseguire l’attività di ricerca. Le risposte, per le quali vi ringraziano fin d’ora, saranno protette dall’anonimato e utilizzate al fine di proseguire il lavoro che è stato iniziato.

È possibile accedere e compilare il questionario online attraverso questo link, oppure attraverso il QR-code pubblicato qui accanto. La partecipazione è aperta a tutte le persone, sia che abbiano avuto esperienze o contatti con le strutture, sia che non li abbiano avuti. Il questionario va compilato entro il 10 novembre 2025.

Il Centro Informare un’h, che come accennato, è impegnato nel promuovere lo stop all’istituzionalizzazione, accoglie con grande favore questa indagine, pertanto invita i propri lettori e le proprie lettrici a compilare il questionario ed a promuoverne divulgazione. La Vostra partecipazione è importante. (Simona Lancioni)

 

Ultimo aggiornamento il 29 Settembre 2025 da Simona