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Un ponte tra generazioni, mettendo al centro il volontariato che vuole contare

In occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, che ricorreva il 5 Dicembre, la UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) ha presentato il progetto denominato “Un ponte tra generazioni: la figura dell’EPE per la valorizzazione e la promozione del volontariato”, con cui promuovere un nuovo modello di volontariato inclusivo e intergenerazionale, valorizzando il ruolo e il bagaglio culturale ed esperienziale dei cosiddetti “EPE”, ossia gli “Esperti Per Esperienza”.*

Elaborazione grafica prodotta per promuovere il progetto “Un ponte tra generazioni: la figura dell’EPE per la valorizzazione e la promozione del volontariato” ideato dalla UILDM.

La UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) ha scelto non a caso la Giornata Internazionale del Volontariato, che ricorreva il 5 Dicembre, per presentare il progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, denominato Un ponte tra generazioni: la figura dell’EPE per la valorizzazione e la promozione del volontariato, con cui promuovere un nuovo modello di volontariato inclusivo e intergenerazionale, valorizzando il ruolo e il bagaglio culturale ed esperienziale dei cosiddetti “EPE”, ossia gli “Esperti Per Esperienza”.
«Gli “EPE” – spiegano dalla UILDM – sono donne e uomini che, nel corso del tempo, hanno costruito competenze in grado di far crescere sia la propria realtà associativa sia la comunità nella quale vivono. Questo nostro progetto – che è in partenariato con Cittadinanzattiva, la FISH (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie), la Fondazione Serena, la Federazione lombarda LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità) e le nostre Sezioni di GenovaMonza e Venezia – vuole essere il ponte che li unisce alle giovani generazioni, valorizzando i punti di forza di entrambe le parti e contrastandone il drastico calo: l’ISTAT, infatti, ha segnalato nel periodo 2015-2021 una perdita del 15,7%, passando da 5,52 a 4,66 milioni di volontari attivi».

Partito nello scorso mese di settembre, il progetto si protrarrà per 18 mesi, concludendosi nel febbraio 2027 e le attività previste si svolgeranno in 19 Regioni italiane, grazie al coinvolgimento delle Sezioni locali della UILDM e della rete dei collaboratori. Verrà presentato nel dettaglio online, e sarà aperto a tutti coloro che vogliono saperne di più. Per agevolare la più ampia partecipazione possibile, l’appuntamento verrà replicato nei giorni 4 febbraio 2026 (ore 18: iscriversi qui), 5 febbraio 2026 (ore 16: iscriversi qui) e 6 febbraio 2026 (ore 12: iscriversi qui).
«Riteniamo che questo sia un progetto utile, aperto, dal grande potenziale – commenta Stefania Pedroni, presidente nazionale della UILDM – e che può contare su una rete di partner consolidata ed esperta. Io stessa, senza alcune figure dell’Associazione, non sarei cresciuta fino ad arrivare al ruolo che ricopro con fierezza oggi. Avere alle spalle una storia di quasi 65 anni di vita associativa, come succede alla UILDM, fa crescere la fiducia nei propri mezzi e anche la volontà di restituire quanto ricevuto. Spero dunque che Un ponte tra generazioni venga colto come opportunità non solo dagli enti partner, ma anche all’esterno: solo insieme, infatti, è possibile costruire soluzioni efficaci».

«Il progetto – spiegano dalla UILDM – vuole in sostanza garantire una crescita sia personale – quella dei volontari e delle volontarie – sia associativa, per rendere le comunità sempre più competenti e consapevoli. Ecco perché la prima azione prevista riguarda uno studio dello stato del volontariato in Italia, nello specifico degli enti coinvolti, con l’obiettivo di fornire un quadro chiaro e aggiornato sulla salute del volontariato, identificando e descrivendo approfonditamente gli stessi enti coinvolti. Seguirà quindi un’analisi delle leggi e delle normative italiane che regolano il volontariato, nonché delle politiche pubbliche a sostegno del settore. Al termine di questo studio, verrà prodotto e presentato un rapporto dettagliato».

«Per quanto poi riguarda l’impegno progettuale – aggiungono dall’Associazione – esso si concentrerà sulla formazione di un’ottantina di “EPE”, per i quali è stato studiato un percorso formativo che andrà a rafforzarne le capacità di comunicazione, l’ascolto attivo e il mentorato. La restituzione di questa attività prevede la creazione di una guida che potrà essere bene comune per tutte le persone coinvolte e non solo. Per arrivare ai giovani – l’obiettivo è raggiungere almeno 200 tra ragazze e ragazzi – verranno invece organizzati dei laboratori intergenerazionali con il supporto del nostro Gruppo Giovani Nazionale, coordinati da psicologi, educatori e mentor, per facilitare il passaggio di conoscenze con gli “EPE” e favorire la reciproca crescita. L’atto finale sarà rappresentato da un evento di carattere nazionale, strutturato come un festival dedicato al volontariato, per presentare i dati raccolti e rafforzare il messaggio centrale, ossia che il volontariato è strumento di crescita non solo all’interno delle associazioni, ma anche in tutti i contesti nei quali si trova ad operare come Famiglie, Scuola, Sanità». (Stefano Borgato)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: uildmcomunicazione@uildm.it.

* Il presente testo è già stato pubblicato sulla testata «Superando», e viene qui ripreso, con lievi adattamenti al diverso contesto, per gentile concessione.

 

Ultimo aggiornamento il 10 Dicembre 2025 da Simona