Nei giorni scorsi è stato attivato presso il Centro Antiviolenza PETRA (Pratiche Esperienze Teorie Relazioni Antiviolenza) del Comune di Verona, un canale WhatsApp per rendere accessibile il servizio antiviolenza alle donne che hanno difficoltà ad usare la chiamata telefonica: donne con disabilità uditive o motorie, ma anche donne straniere. Il numero potrà ricevere messaggi e videochiamate, e può essere utilizzato in modo sicuro da chiunque preferisca questa modalità di contatto.
Nei giorni scorsi è stato attivato presso il Centro Antiviolenza PETRA (Pratiche Esperienze Teorie Relazioni Antiviolenza) dell’Assessorato alle Pari opportunità del Comune di Verona, un canale WhatsApp – numero 3669310383 – per rendere accessibile il servizio antiviolenza alle donne che hanno difficoltà ad usare la chiamata telefonica: donne con disabilità uditive o motorie, ma anche donne straniere (al centro sono presenti anche delle mediatrici culturali). Il numero potrà ricevere messaggi e videochiamate, e può essere utilizzato in modo sicuro da chiunque preferisca questa modalità di contatto. Ovviamente esso è aggiuntivo e non sostitutivo degli altri canali già presenti: il numero verde 800392722 – disponibile negli orari di ascolto telefonico per parlare con un’operatrice (un’assistente sociale o una psicologa), oppure attraverso la segreteria telefonica sempre attiva –, e la e-mail: petra.antiviolenza@gmail.com. Il servizio è operativo il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle 9 alle 14 e il martedì e il giovedì dalle 9 alle 17.
«Le difficoltà comunicative possono incidere negativamente in tutte le fasi del percorso antiviolenza, dal contatto con i servizi di supporto e aiuto, allo sporgere denuncia e nelle comunicazioni con i legali. Barriere che generano ancora più isolamento e difficoltà in chi non riesce ad utilizzare i numeri telefonici di supporto», si legge nell’articolo de «L’Arena», il Giornale di Verona, che pubblicizza la notizia.
Alla cerimonia di presentazione dell’iniziativa, tenutasi il 2 dicembre scorso, erano presenti Francesca Briani, assessora comunale alle Pari opportunità, e Maria Fiore Adami, presidente della Commissione comunale alle Politiche Sociali, che ha caldeggiato l’iniziativa presentata al Comune dall’ENS sezione di Verona (Ente Nazionale Sordi), rappresentato, nell’occasione, da Dario Sparapan e Loreta Mignolli, rispettivamente presidente e consigliera dell’Associazione. Per rendere la stessa cerimonia più accessibile, alcuni degli intervenuti hanno indossato una mascherina con un inserto trasparente per consentire a chi non sente di leggere il labiale, ed era presente l’interprete in lingua dei segni italiana (LIS) Manuela Giuliani.
«Attraverso il nuovo numero», ha spiegato l’assessora Briani, «che consente l’invio di messaggi, avere ascolto e sostegno sarà più facile anche per quanti, non udenti o stranieri, hanno difficoltà a comunicare via telefono. Un’idea che abbatte barriere che diventano ostacoli enormi per chi cerca aiuto». Si tratta di «una soluzione frutto della collaborazione di tutti i soggetti coinvolti», ha osservato il presidente dell’ENS locale, «che ha portato alla creazione di un apposito numero Whatsapp a favore delle donne sorde, che ne faciliterà e velocizzerà le comunicazioni in piena autonomia, proteggendo così la loro privacy, in caso di richiesta d’aiuto».
«L’Arena» segnala anche che, sempre in collaborazione con l’ENS sezione di Verona, anche la Questura ha attivato un nuovo servizio dedicato alle persone sorde, si tratta del «113» per audiolesi, che consente di comunicare direttamente con le forze dell’ordine tramite sms.
A ciò si aggiunga che anche il 1522, il numero nazionale antiviolenza e stalking, attivo 24 ore su 24 e gratuito, è raggiungibile anche tramite la chat presente nel sito dedicato e un’applicazione scaricabile dallo store degli smartphone. Tuttavia spiace notare che pur essendo il servizio promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nella pagina del sito dello stesso Dipartimento dedicata al 1522 sia segnalato che l’accoglienza è disponibile in diverse lingue (italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo) e si enfatizzi l’approccio telefonico, ma non vi sia nessuna traccia degli altri canali di accesso, pur essendo questi esistenti e accessibili a chi non può o non vuole usare la chiamata telefonica per usufruire del servizio (la pagina in questione è stata visitata l’11 dicembre 2021). (Simona Lancioni)
Vedi anche:
Centro Antiviolenza PETRA (Pratiche Esperienze Teorie Relazioni Antiviolenza) del Comune di Verona.
Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “La violenza nei confronti delle donne con disabilità”.
Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “Donne con disabilità”.
Ultimo aggiornamento il 13 Dicembre 2021 da Simona