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Tutela legale e inclusione delle persone con disabilità nelle maggiori sfide odierne

di Giampiero Griffo*

Il Consiglio del Forum Europeo sulla Disabilità ha promosso a Madrid la conferenza “Preparàti per il futuro. Assicurare la tutela legale e l’inclusione delle persone con disabilità nelle maggiori sfide odierne”, articolata su tre tavole rotonde dedicate alle riforme delle Costituzioni nazionali, al cambiamento climatico e al salute mentale. Il Consiglio ha poi approvato tre documenti riguardanti la riabilitazione e l’abilitazione, il tema dell’uguaglianza nella nuova Commissione Europea e l’accesso ai servizi essenziali. Ne riferisce Giampiero Griffo, uno dei membri del Consiglio stesso.

I loghi che rappresentano varie forme di disabilità, con la bandiera dell’Unione Europea al centro.

Il Consiglio dell’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, si è riunito a Madrid l’8 e il 9 novembre scorsi. Il programma prevedeva innanzitutto una conferenza internazionale sul tema Preparàti per il futuro. Assicurare la tutela legale e l’inclusione delle persone con disabilità nelle maggiori sfide odierne (a questo link è disponibile il programma completo).

Dopo i saluti delle autorità, sono state sviluppate tre tavole rotonde sui temi delle riforme delle Costituzioni nazionali, del cambiamento climatico e della salute mentale.
Partendo dall’esperienza spagnola di modifica della Costituzione, tramite l’inserimento dei diritti delle persone con disabilità con linguaggi moderni e appropriati (tutte le Costituzioni dei 27 Paesi Membri dell’Unione Europea risalgono a vari decenni fa), così come accaduto in Germania, il dibattito si è concentrato sulla complessità, differente da Paese a Paese, delle procedure di emendamento delle Costituzioni nazionali.
Tutti i pannellisti e gli interventi in sala hanno convenuto sull’importanza di adeguare il testo delle Costituzioni, inserendo le persone con disabilità come titolari di diritti. Sono stati evidenziati i temi più importanti da includere negli emendamenti, vale a dire: pari opportunità e non discriminazione, cioè titolarità dei diritti umani; nuovi linguaggi come inclusione, empowerment, vita indipendente e superamento dell’istituzionalizzazione. A tal proposito si è proposto di preparare un toolkit (“kit di strumenti”) sull’argomento.
Si tratta di un tema riguardante anche l’Italia. Nel programma d’azione elaborato dal precedente Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità e accantonato dalla ministra per le Disabilità Locatelli, era prevista un’azione di adeguamento della Costituzione con queste indicazioni: «La Costituzione italiana è stata scritta nel secondo dopoguerra, un periodo in cui la tutela delle persone con disabilità era inserita in un approccio culturale focalizzato prevalentemente su temi assistenziali e sanitari (vedasi articolo 38 della Costituzione). Per quanto molto avanzata per l’epoca, i cambiamenti culturali e normativi, sia nazionali che internazionali, hanno prodotto il riconoscimento di nuovi diritti, incentrati sulla cittadinanza piena, sulla partecipazione alla vita di comunità e sull’inclusione in tutti gli ambiti della vita economica e sociale. L’articolo 38 della Costituzione, infatti, prevede solo interventi di assistenza e non di promozione della partecipazione alla vita sociale da parte delle persone con disabilità, attraverso quelle che dovrebbero essere invece attività di supporto; ciò pure attraverso il ricorso all’accomodamento ragionevole per garantire l’esercizio del diritto su base di uguaglianza con gli altri nei casi in cui le norme di sistema non diano da sole risposte e limitino alla libertà della persona. Di conseguenza anche la terminologia della Costituzione andrebbe adeguatamente aggiornata ed allineata con i nuovi concetti e termini usati dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (inclusione, persone con disabilità, accomodamenti ragionevoli ecc.)».
È evidente che il tema va trattato con estrema cautela, ma esso implica una rivisitazione dei concetti di solidarietà, di barriere, di libertà ecc.

La seconda sessione ha affrontato il tema dei cambiamenti climatici e di come essi colpiscono le persone con disabilità. È stato evidenziato prima di tutto il tema della protezione delle persone con disabilità, prevista dall’articolo 11 della Convenzione ONU, in caso di situazioni di emergenza ed aiuti umanitari: l’alluvione a Valencia ha messo in evidenza una migliore gestione di eventi catastrofici che colpiscono anche le persone con disabilità, in termini di formazione del personale e di adeguamento degli strumenti di soccorso.
È poi stata esaminata la diffusione di malattie legate alle condizioni climatiche precedenti, che ora si diffondono in aree prima dal clima temperato e anche il tema dei sistemi di allerta tempestivi che devono includere le persone sorde e cieche.
Altro elemento è quello di una più adeguata attenzione ai sistemi di prevenzione, che possono impedire danni alle economie industriali e agricole. In ogni caso è fondamentale che le organizzazioni di persone con disabilità siano coinvolte nelle decisioni sul tema dei cambiamenti climatici.

La terza sessione ha affrontato infine il tema di come le persone con disabilità sono colpite dagli ultimi avvenimenti (pandemia, riduzione di attenzione per i loro diritti ecc.) e della condizione delle persone con disabilità psicosociale.
Nel 2023 una ricerca dell’Eurobarometro ha mostrato che il 46% dei cittadini europei hanno avuto esperienza di problemi emotivi o psicosociali e solo 1 su 2 è seguito da un supporto professionale. Nel caso delle persone con disabilità, solitudine, discriminazioni e altri determinanti sociali possono contribuire a colpire la salute mentale e far crescere problemi in questa area delicata della salute. Nello stesso tempo anche le persone con disabilità psicosociale si confrontano con particolari situazioni che ne ledono i diritti umani.

Nella successiva riunione del Consiglio dell’EDF sono stati poi approvati tre documenti, il primo dei quali dedicato al tema della riabilitazione e dell’abilitazione, soffermandosi sull’importanza di distinguere la riabilitazione come recupero di una limitazione funzionale e l’abilitazione come intervento di empowerment che opera sul modo di funzionamento delle persone, anche se hanno una limitazione funzionale. Gli altri due documenti riguardano invece, rispettivamente, l’assegnazione del tema dell’uguaglianza ad un Commissario Europeo specifico, che la nuova Commissione Europea ha assegnato come tema secondario ad una commissaria belga, nonché l’accesso digitale e non digitale ai servizi essenziali.

* Membro del Consiglio dell’EDF in rappresentanza di DPI Europe (Disabled Peoples’ International). Il presente testo è già stato pubblicato su «Superando.it», il portale promosso dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), e viene qui ripreso, con lievi adattamenti al diverso contesto, per gentile concessione.

 

Vedi anche:

EDF – European Disability Forum.

 

Ultimo aggiornamento il 14 Novembre 2024 da Simona