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Tutela del diritto all’oblio oncologico, presentato un Disegno di Legge

Nei giorni scorsi il CNEL ha depositato in Parlamento un Disegno di Legge volto a tutelare il diritto all’oblio delle persone guarite da patologie oncologiche. L’iniziativa recepisce le istanze promosse dalla Fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) con la campagna di comunicazione #iononsonoilmiotumore. In Italia sono circa 1 milione le persone che sono guarite dal cancro dal punto di vista clinico, ma continuano ad essere soggette a vincoli burocratici che si traducono in discriminazioni.

Il frontespizio del Disegno di Legge volto a tutelare il diritto all’oblio oncologico depositato in Parlamento dal CNEL. Oltre a contenere gli estremi del documento, esso è illustrato con una foto ovale raffigurante due mani che si stringono.

Si intitola “Tutela del diritto all’oblio delle persone guarite da patologie oncologiche” il Disegno di Legge presentato lo scorso 21 marzo dal Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) che, nella sostanza, recepisce le istanze promosse dalla Fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) con la campagna di comunicazione #iononsonoilmiotumore. Nell’ambito della campagna è stato realizzato il portale web dirittoallobliotumori.org, un opuscolo informativo, due camminate a Pescara e Modena, ed è stata promossa una raccolta di firme che ha superato le 100mila adesioni.

In Italia sono 3,6 milioni le persone che hanno ricevuto una diagnosi di cancro, e, di queste, circa 1 milione (il 27%) può essere considerata guarita. Ma la circostanza che l’Italia, a differenza di altri Paesi europei, non riconosca il diritto all’oblio oncologico, espone le persone guarite a vincoli burocratici che si traducono in discriminazioni. Queste persone incontrano difficoltà nell’accedere ad alcuni servizi e a richiedere mutui o prestiti; sono esposte a vedersi aumentare premi assicurativi, o a vedersi respingere le pratiche di adozione; si vedono precluse possibilità di lavoro per le quali sono richieste certificazioni che attestino l’idoneità fisica allo svolgimento di funzioni o attività di qualsiasi genere, o lo stato di salute della persona. Queste persone sono guarite dal punto di vista clinico, ma continuano ad essere trattate da malate dalla società.

«Nell’ultima Assemblea il CNEL presieduta dal presidente Tiziano Treu, alla presenza del Segretario Generale, Francesco Tufarelli, ha approvato un disegno di legge sull’oblio oncologico finalizzato a rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e l’uguaglianza delle persone guarite da patologie oncologiche nell’esercizio dei diritti», si legge nel sito del CNEL.

«Siamo molto soddisfatti dell’alto numero di persone raggiunte con la campagna e ringraziamo il CNEL per l’attenzione che ha dedicato a questo bisogno, molto sentito in tutta la popolazione di malati, ex pazienti, famigliari e caregiver – afferma, dal canto suo, Giordano Beretta, presidente della Fondazione AIOM, sul sito istituzionale della stessa –. Ora che questa legge è arrivata in Parlamento non è più solo una speranza, ma può e deve diventare realtà: per questo chiediamo ai Presidenti di Camera e Senato e alla Presidente del Consiglio di approvare questa norma, in un gesto di cura e ascolto verso un milione di italiani. Dobbiamo seguire l’esempio virtuoso di Francia, Lussemburgo, Belgio, Olanda, Portogallo e Romania, che hanno già emanato una legge a tutela dei cittadini guariti dal cancro. Ogni neoplasia richiede un tempo diverso perché chi ne soffre sia definito ‘guarito’: per il cancro della tiroide sono necessari meno di 5 anni dalla conclusione delle cure, per il melanoma e il tumore del colon meno di 10. Molti linfomi, mielomi e leucemie e i tumori della vescica e del rene richiedono 15 anni. Per essere guariti dalle malattie della mammella e della prostata ne servono fino a 20. Il riconoscimento del diritto rappresenta la condizione essenziale per il ritorno a una vita dignitosa».

«Grazie alla ricerca e all’innovazione tecnologica, il numero di persone che guariranno dal cancro aumenterà nel prossimo futuro – ha dichiarato Francesco Riva, consigliere del CNEL e autore del Disegno di Legge –. Per questo abbiamo ritenuto necessario portare questo progetto in Parlamento, perché se ne parli e si proceda a un’iniziativa legislativa in grado di offrire supporto e tutela a tutti i pazienti di oggi e domani. È fondamentale riempire questo vuoto normativo in tempi stretti, perché dopo 5 anni da un tumore pediatrico e 10 da una malattia dell’età adulta si possa essere finalmente considerati guariti anche dalla burocrazia».

Saverio Cinieri, presidente dell’AIOM (l’Associazione che ha promosso l’omonima Fondazione), pur essendo comparabilmente soddisfatto, sollecita una rapida approvazione del Disegno di Legge. «Esprimiamo tutta la nostra gratitudine a Tiziano Treu, presidente CNEL, e Francesco Riva, consigliere – dichiara –. Il loro sostegno è stato decisivo per permettere a questa richiesta di arrivare ai grandi organi istituzionali. Ora a loro non resta che approvarla, in un gesto di civiltà, per farla diventare legge a tutti gli effetti. Chiediamo che questo avvenga rapidamente, perché non si affievolisca la luce su questa importante iniziativa e perché gli ex pazienti non debbano più aspettare per vivere la vita che meritano». (S.L.)

 

Ultimo aggiornamento il 13 Aprile 2023 da Simona