È giunta alla sua quindicesima edizione “Nonno Ascoltami! – La prevenzione in piazza”, la campagna nazionale di sensibilizzazione e prevenzione dei disturbi uditivi promossa da Udito Italia, sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, con il patrocinio del Ministero della Salute. Per cinque domeniche consecutive, dal 29 settembre al 27 ottobre, i cittadini e le cittadine avranno la possibilità di recarsi in numerose piazze, da Bari a Trento, dove incontreranno medici specialisti, professionisti sanitari e volontari che li aiuteranno a valutare lo stato di salute del proprio udito. In alcune città pilota sarà inoltre possibile effettuare anche i controlli dell’equilibrio. Solo in Italia le persone con problemi di udito sono più di 7 milioni.
È giunta alla sua quindicesima edizione “Nonno Ascoltami! – La prevenzione in piazza”, la campagna nazionale di sensibilizzazione e prevenzione dei disturbi uditivi promossa da Udito Italia, sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), con il patrocinio del Ministero della Salute, presentata ieri (19 settembre) nel corso di una conferenza stampa organizzata alla Camera dei Deputati. Per cinque domeniche consecutive, dal 29 settembre al 27 ottobre, i cittadini e le cittadine avranno la possibilità di recarsi in numerose piazze, da Bari a Trento, dove incontreranno medici specialisti, professionisti sanitari e volontari che li aiuteranno a valutare lo stato di salute del proprio udito (l’elenco delle piazze è disponibile a questo link). In alcune città pilota sarà inoltre possibile effettuare anche i controlli dell’equilibrio, con l’obiettivo di valutare il rischio di cadute soprattutto tra le persone anziane. Tali controlli verranno effettuati con la somministrazione di un apposito test. Come nelle edizioni precedenti, anche quest’anno l’iniziativa potrà contare sull’indispensabile supporto logistico della Croce Rossa e della Misericordia.
Oltre alla presidente di Udito Italia, Valentina Faricelli, e al fondatore della medesima Organizzazione, nonché membro del Comitato Centrale del World Hearing Forum dell’OMS, Mauro Menzietti, alla conferenza stampa sono intervenuti, tra gli altri, il giornalista Luciano Onder, Marcella Marletta, esperta di sanità pubblica, già direttrice generale dei Dispositivi Medici del Ministero della Salute, l’onorevole Nazario Pagano, presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera, l’onorevole Salvatore Deidda, presidente della IX Commissione (Trasporti, Poste e Telecomunicazioni) della Camera, e Teresa Calandra, presidente della Federazione Nazionale Ordini TSRM e PSTRP (Tecnici Sanitari di Radiologia Medica).
Questi alcuni dati sulla salute uditiva divulgati per l’occasione. In Italia le persone che hanno problemi di udito sono più di 7 milioni (il 12,1% della popolazione), vale a dire 1 persona su 3 fra gli over 65. Ciò nonostante solo il 31% della popolazione ha svolto un controllo dell’udito, mentre il 54% non l’ha mai fatto. Solo il 25% di coloro che potrebbero beneficiare dell’apparecchio acustico ne fa uso, sebbene una larghissima maggioranza di chi lo utilizza (l’87%) dichiari come questo abbia portato un miglioramento della propria qualità di vita.
Secondo l’OMS, a livello globale, le persone che convivono con una qualche forma di disabilità uditiva sono oltre un miliardo e mezzo, e 430 milioni di esse in forma invalidante. Si stima però che nel 2050 queste cifre potrebbero arrivare a due miliardi e mezzo di cui oltre 700 milioni in forma invalidante. Il fenomeno non è legato solo all’invecchiamento della popolazione, ma anche agli stili di vita. Infatti, sempre l’OMS prevede che un miliardo di giovani potrebbe essere a rischio di perdita dell’udito a causa della crescente esposizione al rumore (soprattutto negli ambienti ricreativi), e di abitudini di ascolto non sicure. Eppure si stima che con adeguate misure di sanità pubblica il 50% dei casi di ipoacusia potrebbe essere prevenuto. Un dato impressionante, se si considera l’impatto della salute uditiva in tantissimi àmbiti della vita (come, ad esempio, la sicurezza stradale). Da ciò l’esigenza di un maggiore investimento, oltre che nelle “risposte collaudate” – la diagnosi precoce e le tecnologie assistive –, anche nelle attività di sensibilizzazione e accrescimento della consapevolezza della popolazione. Ma c’è un ulteriore aspetto da considerare.
«Il nostro obiettivo – ha segnalato Valentina Faricelli – è avvicinare le persone alla prevenzione in modo naturale. Oggi lo stigma resta il principale problema per chi soffre di un abbassamento uditivo. La nostra campagna ha l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione a controllare il proprio udito».
Questo un altro passaggio dell’intervento della presidente di Udito Italia: «L’udito condiziona la vita sociale, nelle nostre giornate si evidenzia quanto questo problema sia diffuso. Serve una nuova cultura in merito ai problemi di udito, dobbiamo lavorare affinché le istituzioni possano lavorare in modo congiunto a sostegno della prevenzione». Va in tal senso la convenzione che l’Ente promotore della campagna ha stretto con la Federazione Nazionale Ordini TSRM e PSTRP, che impegna tutte le professioni sanitarie coinvolte, «tra cui i tecnici audiometristi, tecnici audioprotesisti e logopedisti. Oggi solo il 50% delle persone, che potrebbero farlo, si rivolge agli specialisti per prevenire i disturbi dell’udito. Il nostro scopo è quello di mettere in campo tutte le forze per convincere chi ancora non lo fa a partecipare agli screening uditivi».
Nel suo intervento Nazario Pagano ha messo in evidenza come le domeniche di prevenzione siano divenute «un appuntamento importante annuale, un momento di particolare significato per la sensibilizzazione che bisogna fare nei confronti della popolazione in tutta Italia. Credo sia davvero significativo andare in piazza e dare la possibilità al cittadino, anche solo a un passante, di fermarsi e controllare gratuitamente lo stato del proprio udito. Questa campagna non rappresenta solo un’occasione per effettuare controlli ma è soprattutto un richiamo all’importanza della prevenzione, fondamentale in tutti i rami della salute». Sempre Pagano ha voluto richiamare l’attenzione sulle implicazioni sociali della perdita dell’udito: «Ovviamente il problema dell’udito è soprattutto molto presente in termini percentuali fra le persone in età avanzata e loro, quando escono dal mondo del lavoro, quando diventano pensionati, già si isolano. Il fatto di sentire e di ascoltare poco li isola ulteriormente. Ecco, dunque, che questo è un tema di natura sociale, che riguarda anche la sicurezza stradale». (S.L.)
Vedi anche:
Sito di Udito Italia.
Ultimo aggiornamento il 27 Settembre 2024 da Simona