A Prato è attiva già da diversi giorni “SOS sordi”, la nuova applicazione per smartphone che consente alle persone sorde di inviare segnalazioni o chiedere l’intervento della polizia in tempo reale. Essa è frutto della collaborazione tra il Ministero dell’Interno e la sezione locale dell’Ente Nazionale Sordi (ENS).
La difficoltà più grande che devono affrontare le persone con disabilità uditiva riguarda la comunicazione. Trovare risposte efficaci per mettere le persone sorde o ipoacusiche in condizioni di comunicare è il modo migliore per prevenire l’isolamento e l’emarginazione di questo gruppo di persone. Poter comunicare è un’esigenza essenziale di ogni essere umano, che diventa vitale nelle situazioni di emergenza. Per affrontare questo specifico aspetto a Prato è già attiva un’applicazione per smartphone che consente alle persone sorde di inviare segnalazioni o chiedere l’intervento della polizia in tempo reale.
L’app si chiama “SOS sordi”, è frutto della collaborazione tra il Ministero dell’Interno e l’Ente Nazionale Sordi sezione di Prato (ENS), si può scaricare su smartphone con tecnologia Ios (Apple) e Android, ed è di facile utilizzo. Attraverso una schermata iniziale si accede ad una serie di icone che rappresentano i diversi tipi di allarme (ladri in casa, aggressione o rissa, rapina a mano armata, violenza su una donna, suicidio, violenza su minore, incidente, ecc.), a questo punto è sufficiente selezionare l’icona pertinente al tipo di allarme che si intende lanciare, e confermarla per inviare un SMS alla centrale di polizia di Prato. Il messaggio è dotato di un codice identificativo della persona sorda che ha inviato la richiesta d’aiuto, e di un sistema di geolocalizzazione della stessa esteso all’intero territorio nazionale. Ricevuta la richiesta, la centrale di polizia provvederà ad allertare l’unità più vicina al luogo della segnalazione.
Mauro Papi, presidente dell’ENS sezione di Prato, in occasione della presentazione pubblica del servizio ha espresso la seguente considerazione: “Si tratta di uno strumento che consente anche una maggiore integrazione tra la comunità di sordomuti e quella delle persone che non hanno deficit uditivi e di parola, perché chi utilizzerà l’app potrà segnalare anche fatti che non riguardano lui stesso: se un sordomuto vede un incidente o assiste a una rissa, potrà chiedere l’intervento della polizia aiutando a salvare persone in pericolo” (Una app per consentire ai sordomuti di chiedere aiuto, «Il Tirreno», cronaca di Prato, 30 marzo 2017, nella stessa pagina è possibile vedere un breve filmato che illustra il funzionamento dell’applicazione). (Simona Lancioni)
Ultimo aggiornamento: 6 aprile 2017