«Il 27% del campione interpellato (833 insegnanti da tutta Italia) è favorevole a classi e scuole speciali»: lo dicono da Erickson a proposito di uno dei dati che fanno più riflettere, emersi dalla propria indagine sul tema “Le voci dell’inclusione”, che verrà tra l’altro presentata a Rimini nel corso del 15° Convegno Internazionale Erickson sulla “Qualità dell’inclusione scolastica e sociale”, in programma dal 14 al 16 novembre.

«Il 27% del campione (833 insegnanti da tutta Italia), con un 10,1 punti percentuali in più rispetto al 2023, è favorevole a classi e scuole speciali e lo sono soprattutto gli/le insegnanti delle scuole superiori di secondo grado e quelli/e con più anni di esperienza. In termini di clima culturale generale, ciò indica un minore consenso all’inclusione piena e una maggiore accettazione di modelli che possono assumere caratteristiche separative»: lo dicono da Erickson a proposito di uno dei dati che fanno più riflettere, emersi dall’indagine condotta a cura di Dario Ianes, Sofia Cramerotti, Marco Rospocher, Marco Bombieri e Benedetta Zagni, sul tema Le voci dell’inclusione, con l’obiettivo di trovare risposte a tre quesiti principali, uno dei quali, appunto, su quanti insegnanti vorrebbero oggi la riapertura delle scuole e classi speciali; gli altri quesiti puntavano invece a evidenziare che cosa funziona per costruire una buona inclusione e come vivono emotivamente l’inclusione stessa le e gli insegnanti italiani.
«Rispetto a ciò che funziona – dicono da Erickson – i punti di forza più importanti andrebbero rintracciati, secondo il campione interpellato, nelle relazioni tra colleghi/e, tra gli alunni e le alunne, con le famiglie, mentre, purtroppo, le competenze professionali in materia di inclusione, come la conoscenza e l’uso di metodologie didattiche inclusive, non vengono considerate fattori decisivi per una buona inclusione. Per quanto riguarda poi il vissuto emotivo dell’inclusione, vi sono buone sensazioni nei confronti delle relazioni, delle pratiche di codocenza/collaborazione tra sostegno e curricolare, dell’autodeterminazione dell’alunno/a con disabilità, delle educatrici e degli educatori e, infine, della personalizzazione didattica. Sensazioni negative, invece, nei confronti della collaborazione con i servizi socio-sanitari, che ancora una volta continuano ad essere considerati come un elemento critico nello sviluppo dell’inclusione».
I risultati completi dell’indagine verranno dibattuti al Palacongressi di Rimini, nel corso del 15° Convegno Internazionale Erickson sulla Qualità dell’inclusione scolastica e sociale, in programma dal 14 al 16 novembre, che viene presentato così dai promotori: «L’inclusione non è solo un principio, ma una pratica quotidiana che si misura nelle aule, nei corridoi, nei cortili e nelle relazioni. Ed è oggi, più che mai, una questione aperta. Per parlare delle sfide complesse, ma altrettanto urgenti e necessarie, che l’inclusione pone alla scuola e alla società contemporanee, torna per la sua 15ª edizione il nostro Convegno Internazionale che ha fatto della partecipazione e del confronto il suo segno distintivo. E ancora una volta saranno tre giorni vissuti tra sessioni plenarie, tavole rotonde, workshop e altri incontri di vario tipo, per ascoltare e rinnovare l’impegno comune verso una qualità dell’inclusione sempre più concreta e condivisa. Oltre 35.000 professionisti sono stati coinvolti nelle edizioni precedenti – tra insegnanti, educatori ed educatrici, pedagogisti, dirigenti scolastici, operatori del sociale e della riabilitazione – per confrontarsi su come dare forma a un’idea di scuola e società capaci di accogliere, valorizzare, trasformare».
Rimandando Lettori e Lettrici al programma completo del convegno (a questo link), segnaliamo qui, tra i vari ospiti di quest’anno, lo scrittore e drammaturgo Stefano Massini, con la sua Lettera a una scuola che non esclude, Alberto Pellai in dialogo con Gino Cecchettin e Stefania Auci, che porterà la propria esperienza di insegnante di sostegno, nonché la presentazione dei dati ISTAT sull’inclusione degli alunni e delle alunne con disabilità, e l’attivista culturale Espérance Hakuzwimana sulla necessità di una scuola plurale. (Stefano Borgato)
Ricordiamo ancora il link al quale è disponibile il programma completo del convegno di Rimini. Per ogni ulteriore informazione: Lisa Oldani (lisa.oldani@erickson.it).
* Il presente testo è già stato pubblicato sulla testata «Superando», e viene qui ripreso, con lievi adattamenti al diverso contesto, per gentile concessione.
Ultimo aggiornamento il 7 Novembre 2025 da Simona