di Claudio Calligaris e Margherita Caporusso*
«Vogliamo lanciare l’idea – scrivono Claudio Calligaris e Margherita Caporusso dell’Associazione Tetra-Paraplegici del Friuli Venezia Giulia – di un progetto umanitario specificatamente rivolto alle persone con disabilità motorie di Gaza, proponendo la costituzione di un Coordinamento Nazionale che miri appunto a raccogliere fondi, materiale sanitario, ausili e protesi».

La nostra Associazione [Associazione Tetra-Paraplegici del Friuli Venezia Giulia] non fa politica, tantomeno politica internazionale. Però quanto sta succedendo a Gaza non può non colpire la coscienza di ciascun essere umano.
Noi auspichiamo il ripristino di condizioni di pace e sicurezza per tutti, chiedendo e auspicando da una parte il rilascio degli ostaggi israeliani rapiti da Hamas e la cessazione degli attacchi ad Israele, dall’altra parte, con la medesima forza e determinazione, la cessazione del massacro di civili a Gaza da parte dell’esercito israeliano e il ritiro dello stesso da quel territorio affinché si creino le premesse per la ricostruzione.
Quando sarà tornata la pace, o per lo meno saranno ripristinate condizioni di agibilità e sicurezza minime, si porrà anche il problema del ripristino e riparazione delle strutture sanitarie e riabilitative riguardanti le persone con disabilità.
Sarebbe nostra intenzione provare ad aiutare quelle persone, raccogliendo e facendo arrivare, attraverso canali garantiti da organizzazioni internazionali, denaro per la ricostruzione e materiale sanitario specifico oltre ad ausili e protesi.
La nostra modesta Associazione, palesemente, non è in grado di far fronte ad un simile progetto. Per questo proponiamo la costituzione di un Coordinamento Nazionale che punti a raccogliere fondi dai cittadini e materiale sanitario, ausili e protesi sia da singole persone che da strutture sanitarie pubbliche e private, oltreché, direttamente, dalle imprese produttrici. Questo Coordinamento dovrebbe anche individuare gli interlocutori locali e i canali per far arrivare danaro e materiali.
La nostra Associazione può fornire alcuni contatti basati sull’esperienza passata di una nostra socia.
Noi lanciamo quindi l’idea, siamo disponibili e interessati, e se ci sarà una corrispondenza e un’adesione adeguata questo potrebbe diventare un progetto umanitario specificatamente rivolto alle persone con disabilità motorie.
Non intendiamo per altro eludere una domanda che potrebbe essere posta: perché per Gaza sì e altri no? Secondo noi perché Gaza è relativamente vicina a noi e perché quanto sta accadendo ha dimensioni enormi. Tuttavia proponiamo che questo eventuale Coordinamento divenga permanente e, nel suo piccolo, si proponga di intervenire anche in altre parti del mondo per portare aiuto alle persone con disabilità.
Se poi già esistesse un Coordinamento con queste caratteristiche, a noi non noto, saremmo ben contenti di aderirvi.
*Associazione Tetra-Paraplegici del Friuli Venezia Giulia. Il presente testo è già stato pubblicato sulla testata «Superando», e viene qui ripreso, con lievi adattamenti al diverso contesto, per gentile concessione.
Sul medesimo tema trattato nel presente contributo, segnaliamo anche i seguenti testi: Le persone con disabilità durante le guerre di Giampiero Griffo (a questo link); Sono almeno 21.000 i bambini e le bambine di Gaza divenuti disabili a causa della guerra (a questo link); Perché non possiamo tacere di LEDHA (a questo link).
Ultimo aggiornamento il 12 Settembre 2025
Ultimo aggiornamento il 12 Settembre 2025 da Simona