Capita ancora oggi che le scuole organizzino delle gite scolastiche utilizzando modalità discriminatorie nei confronti degli alunni con disabilità. È successo anche ieri nella scuola dell’infanzia del Comune di Bientina (in provincia di Pisa), dove Tommaso, un alunno con disabilità motoria di sei anni che frequenta l’ultimo anno, è dovuto andare in gita utilizzando un mezzo diverso da quello dei suoi amici e compagni di classe. «È impensabile che nel 2022 un Comune non sia attrezzato per il trasporto inclusivo dei bambini disabili», osserva, giustamente amareggiata, Caterina, la madre di Tommaso.
Tommaso è un alunno con disabilità motoria di sei anni che frequenta l’ultimo anno della scuola dell’infanzia del Comune di Bientina (in provincia di Pisa). Ieri, il 5 maggio, è stata organizzata una gita scolastica alla Riserva Bosco Tanali nel Padule, che si trova nell’area comunale. Ma mentre gli altri compagni hanno potuto viaggiare assieme sullo stesso pullman, per Tommaso è stato disposto un trasporto separato gestito dalla Misericordia locale, ossia un servizio non inclusivo e discriminatorio. Ciò senza che la famiglia ne fosse informata, visto che aveva dato l’autorizzazione per l’uso del pullman e non per un mezzo diverso. A tal proposito va ricordata la Nota n° 2209/2012 con la quale il Ministero dell’Istruzione ha consolidato la normativa relativa alle gite e visite d’istruzione. Tale normativa prevede, tra gli altri aspetti, anche che i Dirigenti Scolastici, nello stipulare i contratti con le agenzie di viaggio, debbano far sì che siano garantiti itinerari, mezzi di trasporto ed alloggi accessibili agli alunni con disabilità. Il divieto di discriminazione nei confronti degli alunni con disabilità è sancito anche dall’articolo 12 della Legge 104/1992, e dall’articolo 24 della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (ratificata dall’Italia con la Legge 18/2009). Esistono inoltre delle sentenze che stabiliscono che se un alunno con disabilità viene escluso, o fruisce con modalità non inclusive delle attività scolastiche (comprese le gite), ciò costituisce discriminazione ai sensi della Legge 67/2006. Caterina, la madre di Tommaso, esprime il suo disappunto e cita le parole pronunciate nel 2020 dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Il livello di civiltà di un popolo e di uno Stato si misura anche dalla capacità di assicurare alle persone con disabilità inclusione, pari opportunità, diritti e partecipazione a tutte le aree della vita pubblica, sociale ed economica». Ma, al di là delle norme e delle autorevoli parole di Mattarella, a far comprendere quanto sia incivile questa condotta dovrebbe bastare vedere l’espressione di Tommaso nello scoprire di non poter condividere il viaggio con i suoi amici e compagni. «Spiace constatare che la scuola, invece di affrontare e risolvere un problema che esiste da anni – aggiunge Caterina –, si rifugi in un atteggiamento di comodo non adottando provvedimenti atti ad eliminare gli ostacoli, ma trovando soluzioni lesive della dignità e dello sviluppo psichico del bambino disabile». E conclude: «è impensabile che nel 2022 un Comune non sia attrezzato per il trasporto inclusivo dei bambini disabili». (Simona Lancioni)
Ultimo aggiornamento il 9 Maggio 2022 da Simona