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Osservatorio sulla violenza contro donne con disabilità, pubblicati i dati del 2024

L’Osservatorio sulla violenza contro donne con disabilità dell’Associazione Differenza Donna di Roma ha pubblicato la relazione sull’attività svolta nell’anno 2024. Alcuni dei dati pubblicati: sono 157 donne con disabilità accolte (su un totale di 2.173 donne), il tipo di disabilità prevalente è la disabilità psichiatrica, la forma di violenza prevalente è quella fisica, il 72,3% di esse afferma di subire violenza da anni, solo il 37,6% ha denunciato l’aggressore.

Un gruppo di donne disabili e non, assieme a bambine e bambini di diverse età,

Differenza Donna è un’Associazione romana impegnata nel contrasto alla violenza contro le donne che gestisce 14 Centri antiviolenza e 5 Case rifugio, ed opera nel Lazio, in Campania e in Basilicata. Dal 2008 l’Associazione ha iniziato ad occuparsi anche delle discriminazioni multiple e della violenza nei confronti delle donne con disabilità intraprendendo e portando avanti molteplici attività (se ne legga a questo link). Tra queste attività vi è anche la costituzione, nel 2018, dell’Osservatorio sulla violenza contro donne con disabilità, il cui scopo è quello di colmare il gap politico culturale nei confronti di donne con disabilità e far emergere il fenomeno della violenza di genere a cui sono esposte più delle altre donne. Rosalba Taddeini, psicologa e responsabile dell’Osservatorio, ci segnala che è stata pubblicata la relazione sull’attività svolta dall’Osservatorio nell’anno 2024. Essa è disponibile al seguente link. In questo spazio riassumiamo alcuni dei dati più significativi contenuti nella stessa.

Le attività dell’Osservatorio si sono sviluppate lungo quattro direttrici: l’impegno per favorire l’emersione del fenomeno; la sensibilizzazione rivolta non solo alla politica e a chi opera nella Rete antiviolenza, ma anche alla popolazione in generale; la formazione sulla violenza rivolta sia alle donne e ragazze con disabilità che alle operatrici del settore; la protezione e l’accoglienza delle donne con disabilità vittime di violenza.

Qualche dato: nel 2024 sono state accolte presso i Centri antiviolenza e le Case rifugio dell’Associazione 157 donne con disabilità (su un totale di 2.173 donne accolte), il 7,12% in più rispetto al 2023.

La distribuzione per età ha evidenziato che le fasce più colpite sono quelle delle donne di 26-30 anni e 41-45 anni (che hanno totalizzato 18 unità ciascuna), seguite da 46-50 anni (16 unità), 21-25 anni (14 unità), 36-40 anni e 51-55 anni (13 unità ciascuna), ecc.

Molto sorprendete è il fatto che la maggioranza del campione – 91 donnenon ha una disabilità certificata, le donne in possesso di una certificazione sono 66.

In merito ai tipo di disabilità delle donne accolte, la distribuzione è la seguente: 67 donne con disabilità psichiatrica, 30 con disabilità motoria, 25 con una doppia diagnosi, 17 con disabilità cognitiva/intellettiva, 9 donne con disabilità sensoriale e altrettante con disabilità invisibile. A parere di chi scrive la netta prevalenza nel campione delle donne con disabilità psichiatrica è verosimilmente collegata al fatto che l’84,3% delle Case rifugio del nostro Paese non accoglie donne con questo tipo di disabilità (dato del 2023, si veda: Dati Istat 2023: aumentano le Case rifugio che adottano criteri di esclusione delle ospiti, «Informare un’h», 6 giugno 2025).

Questi invece sono i dati sui tipi di violenza subita dalle donne con disabilità accolte da Differenza Donna: 78 donne hanno subito violenza fisica; 44 violenza psicologica; 20 violenza sessuale; 6 violenza economica; 3 atti persecutori; mentre la violenza digitale, le minacce, il mobbing e la violenza sessuale su minore hanno interessato ciascuna forma una sola unità del campione. Solo il 16.6% delle donne ha avuto necessità di essere accolta in struttura e solo il 37,6% di esse ha denunciato l’aggressore.

In merito al periodo di esposizione alla violenza, il 72,3% delle donne accolte afferma di subire violenza da anni; 15,4% da diversi mesi; 8,5% la sta subendo tutt’ora; l’1,5% da meno di due settimane.

Questi i dati relativi al titolo di studio delle donne disabili accolte: il 16,5% ha un diploma di scuola superiore, il 14,6% ha conseguito una laurea e il 3,1% ha svolto studi professionalizzanti.

Sotto il profilo occupazionale risulta che il 21,6% di esse lavora, il 17,1% è casalinga e un altro 17,1% si è ritirata dal lavoro o è pensionata.

Altri dati interessanti: il 7,6% delle donne accolte ha acquisito una disabilità a causa della violenza subita; il 29,29% delle donne accolte ha subito violenza dal marito, convivente, partner, compagno; il 33,12% convive attualmente con l’aggressore; in 150 casi l’aggressore è un uomo, nei restanti 7 casi è una donna; 126 su 157 sono italiane; 14 di loro hanno sviluppato una dipendenza (3 da alcol, 9 da droga, 2 da un mix di dipendenze); 89 delle 157 donne accolte ha figli e figlie, di cui 47 minori e tutti/e vivono con la madre, 7 dei minori hanno anch’essi una disabilità. Il 36,9% dei figli e figlie ha subito violenza.

Segnaliamo solo due delle diverse attività svolte: la realizzazione di un focus group presso la ASL RM1 di Viale Angelico con l’obbiettivo di favorire l’emersione del fenomeno e di dare alle donne/ragazze coinvolte gli strumenti utili ad acquisire consapevolezza dei propri diritti e delle varie forme della violenza, inclusa quella digitale, nonché informazioni sui servizi disponibili; l’attivazione a Ostia, presso lo sportello antiviolenza dell’Ospedale G.B. Grassi, un servizio di interpretariato in lingua dei segni italiana (LIS) per accogliere le donne con disabilità uditiva vittime di violenza che utilizzano questa modalità di comunicazione (se ne legga diffusamente anche a questo link).

 

 

Per approfondire:

Sito dell’Associazione Differenza Donna di Roma; sezione del sito dedicata alle donne con disabilità; pagina dell’Osservatorio sulla violenza contro donne con disabilità.

Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “La violenza nei confronti delle donne con disabilità”.

Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “Donne con disabilità”.

 

Ultimo aggiornamento il 22 Dicembre 2025 da Simona