di Salvatore Nocera
Ieri abbiamo pubblicato sul sito del Centro Informare un’h un testo con il quale PERSONE, il Coordinamento nazionale contro la discriminazione delle persone con disabilità, ha voluto contribuire al confronto scaturito dal rinvio di un anno dell’attuazione della Riforma della disabilità. Il testo ha chiamato in causa, tra gli altri soggetti, anche l’avvocato Salvatore Nocera, a cui, ben volentieri, accordiamo il diritto di replica.
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Leggo sul sito del Centro Informare un’h un articolo di PERSONE, il Coordinamento nazionale contro la discriminazione delle persone con disabilità [l’articolo, dal titolo “Il rinvio dell’attuazione della Riforma della disabilità e il ‘nuovo stabilizzatore d’umore’”, è visibile a questo link, N.d.R.] del 26 febbraio scorso, che critica duramente un mio articolo pubblicato il 21 febbraio sulla testata «Superando», dal titolo Tra le pieghe giuridiche riguardanti il rinvio di quel Decreto (se ne legga a questo link), concernente una mia presa di posizione sul rinvio di un anno dell’attuazione definitiva del Decreto Legislativo 62/2024, relativo al progetto di vita personalizzato e partecipato della persona con disabilità.
Tuttavia, prima di entrare nel merito, debbo chiarire un punto fondamentale sul quale l’articolo del Coordinamento nazionale commette un errore di informazione, e che quindi deve essere immediatamente e necessariamente corretto: in esso è affermato che io avrei scritto a nome della FISH, già Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, denominazione ora modificata in Federazione nazionale dei diritti delle persone con disabilità e famiglie.
La riprova dell’errore in cui l’articolo è incorso consiste nel fatto che nella stessa giornata la testata «Superando» ha pubblicato, sullo stesso tema, un articolo del Presidente della FISH, l’avvocato Vincenzo Falabella [si riferisce al testo intitolato “Il rinvio di quel Decreto, tra preoccupazioni e opportunità”, visibile a questo link, N.d.R.], in cui lo stesso lamenta il rinvio ed auspica un’attuazione del progetto di vita. Ma una prova più tecnico-giuridica [dell’errore, N.d.R.] viene dallo Statuto stesso della FISH. Infatti è vero che io sono il presidente del Comitato dei Garanti della Federazione [nel testo di PERSONE Nocera era stato indicato con questa qualifica, N.d.R.], però questo organo è come il Collegio dei Probiviri, essendo presente in ogni organismo associativo. Orbene, il Comitato dei Garanti non è un organo di rilevanza esterna, in quanto esso ha solo il compito di risolvere conflitti interni tra gli associati e per giunta non “motu proprio”, bensì solo su impulso del Presidente della Federazione o della Giunta esecutiva. Quindi io ho scritto solo a titolo di libero cittadino.
Chiarito ciò, in uno Stato democratico ciascuno può esprimere liberamente il proprio pensiero, e quello espresso nel mio articolo era piuttosto preoccupato per le tante condizioni che debbono realizzarsi al fine di ottenere per tutti i milioni di persone con disabilità italiane un progetto di vita veramente “personalizzato e partecipato” soddisfacente. Tutte le condizioni da me elencate non volevano essere un “nuovo stabilizzatore d’umore”, come affermato nell’articolo del Coordinamento nazionale PERSONE, bensì un elenco di problemi che debbono essere affrontati e risolti per ottenere la piena attuazione del citato Decreto Legislativo n. 62. Piena attuazione alla quale teniamo tutti tantissimo, io compreso, perché è una grande novità. Novità, non tanto per la previsione normativa del progetto di vita indipendente, bensì per la sua strutturazione normativa molto dettagliata. Infatti già la Legge 162/1998 aveva introdotto la previsione del progetto di vita indipendente, una normativa molto applicata specie dall’ABC Sardegna (Associazione Bambini Cerebrolesi Sardegna, un’Associazione aderente alla FISH), che ha assicurato nel tempo decine di migliaia di buoni progetti di vita indipendente alle persone con disabilità della Sardegna. Ma questa norma dava sostanzialmente un primo finanziamento, e scarne indicazioni procedurali. Successivamente l’articolo 14 della Legge 328/2000 [Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, N.d.R.] ha previsto il diritto al progetto di vita, rafforzandolo con lo strumento dell’accordo di programma (articolo 19), che irrobustisce in concreto i diritti con tutte le sfaccettature per ogni singolo progetto. Va poi ricordato che la Regione Lombardia ha approvato la Legge Regionale n. 25 del 2022 [in materia di “Politiche di welfare sociale regionale per il riconoscimento del diritto alla vita indipendente e all’inclusione sociale di tutte le persone con disabilità”, N.d.R.] grazie all’infaticabile impegno della LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, nonché componente Lombarda della FISH), che nei contenuti ha in un certo modo anticipato quelli molto garantisti del Decreto Legislativo 62/2024. La LEDHA ha svolto un capillare lavoro formativo prima e dopo l’approvazione della Legge Regionale, in modo che vi fossero tutte le condizioni per la sua piena attuazione.
Pertanto il mio augurio, al termine del mio precedente articolo, era l’invito a tutte le Associazioni a collaborare col Governo per la piena e soddisfacente applicazione del Decreto Legislativo 62/2024.
Il medesimo augurio è contenuto sia nel citato articolo del Presidente della FISH, sia in un redazionale di «Superando», in cui sono riferite le parole di Gianfranco Salbini, Presidente dell’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), anch’essa un’Associazione aderente alla FISH [si riferisce al testo pubblicato il 26 febbraio 2025, dal titolo “Riforma della disabilità? L’importante è che non si torni indietro”, disponibile al seguente link, N.d.R.], che riporta un orientamento analogo a quello espresso della Ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli, la quale, in una recente intervista pubblicata sul magazine «Vita» [si riferisce al testo di Sara De Carli, “Riforma disabilità, avanti con il cambiamento: gli impegni della ministra Locatelli” del 21 febbraio 2025, disponibile a questo link, N.d.R.], ha affermato che «indietro non si torna» e che «proseguiamo in maniera progressiva proprio per poter risolvere man mano ogni nodo ed eventualmente anche per migliorare alcuni aspetti».
Di seguito i testi pubblicati dal Centro Informare un’h sul rinvio dell’applicazione della Riforma sulla disabilità.
Ciro Tarantino, Il gioco del silenzio, 19 febbraio 2025.
Comunicato congiunto di PERSONE (Coordinamento nazionale contro la discriminazione delle persone con disabilità), Movimento antiabilista e UNASAM (Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale), Adesso basta! Senza Riforma sulla disabilità non c’è futuro, 20 febbraio 2025.
Cecilia Marchisio, Chi ha paura dei progetti personalizzati?, 20 febbraio 2025.
Giampiero Griffo, Le voci dei diritti, 21 febbraio 2025.
Simona Lancioni, Il rinvio dell’attuazione della Riforma sulla disabilità e il conflitto di interessi, 23 febbraio 2025.
Natascia Curto, Il rinvio della Riforma sulla disabilità e l’esistente da salvaguardare, 24 febbraio 2025.
Il comunicato “Adesso basta! Senza Riforma sulla disabilità non c’è futuro” ora in linguaggio facile da leggere, 26 febbraio 2025.
PERSONE (Coordinamento nazionale contro la discriminazione delle persone con disabilità), Il rinvio dell’attuazione della Riforma della disabilità e il “nuovo stabilizzatore d’umore”, 26 febbraio 2025.
Ultimo aggiornamento il 28 Febbraio 2025 da Simona