Frutto della collaborazione tra diversi enti, le “Linee guida per realizzare eventi inclusivi nelle OGR” (Officine Grandi Riparazioni di Torino) guardano all’evento dalla prospettiva dei suoi fruitori e della complessità che scaturisce dall’avere esigenze diverse e diversificate. Infatti, per fornire un servizio di qualità, non basta che i contenuti dell’evento siano elevati, occorre anche che i fruitori si sentano a proprio agio e siano messi in condizione di partecipare.
Il 5 dicembre scorso sono state presentate a Torino presso le OGR – Officine Grandi Riparazioni – le “Linee guida per realizzare eventi inclusivi nelle OGR”, una sorta di decalogo per l’accessibilità degli spazi e la fruibilità degli eventi per tutti. L’opera nasce dalla collaborazione di più enti: le OGR, la Fondazione CRT (Cassa di Risparmio di Torino), la Consulta per le Persone in Difficoltà e l’Istituto Italiano per il Turismo per Tutti. Le indicazioni non rigurdano solo le esigenze delle persone in difficoltà o con disabilità, ma anche delle persone anziane, delle famiglie con bambini, di chi si sposta portandosi dietro il proprio animale domestico, di chi ha allergie, intolleranze o specifiche esigenze dietetiche, etc. E anche l’accessibilità è intesa nel senso di piena partecipazione ma anche in termini di fruizione autonoma, di sicurezza, di comodità e piacevolezza.
Richiamando preliminarmente l’articolo 30 della Convenzione ONU sui dirtitti delle Persone con Disabilità (ratificata dall’Italia con la Legge 18/2009) che riconsce il diritto delle persone con disabilità a prendere parte su base di uguaglianza con gli altri alla vita culturale e ricreativa, agli svaghi ed allo sport, le Linee guida cercano di gurdare l’evento dalla prospettiva dei suoi fruitori e della complessità che scaturisce dall’avere esigenze diverse e diversificate.
Di quali eventi si parla? A titolo esemplificativo sono considerate le seguenti attività: mostre, esposizioni, convegni, fiere, sagre, concerti, spettacoli, eventi sportivi, rassegne, festival, cerimonie, celebrazioni, raduni, tornei, manifestazioni di qualsiasi tipo.
A quali prinicipi si ispirano? All’autonomia: ogni fruitore deve avere la possibilità di muoversi ed utilizzare spazi, servizi ed attrezzature in maniera il più possibile autonoma ed indipendente, senza dover chiedere aiuto a terze persone. All’auto-determinazione: fornire ai fruitori una descrizione chiara, dettagliata e affidabile delle condizioni e soluzioni di accessibilità e fuibilità li pette in condizione di valutare se l’ambiente è adeguato alle prorie esigenze e aspettative, e dunque di scegliere in merito. All’Universal Design (progettazione universale): che impone di ricercare soluzioni inclusive, e di evitare il più possbile quelle “dedicate” (considerate segreganti, escludenti e poco efficaci). Alla pluralità di soluzioni: consiste nel privileggiare soluzioni progettuali, comunicative e organizzative differenziate rispetto alle diversità e alle esigenze umane, che offrano la possibilità di scgliere tra le diverse modalità di fruizione quella più adatta alle propie esigenze. All’uso di un linguaggio corretto, classificato e degno: l’attenzione al linguaggio è parte integrante della cultura dell’inclusione. In conformità alla già citata Convenzione ONU le Linee guida suggriscono di usare l’espressione “persone con disabilità”, e propongno una lista di termini da evitare ma ancora utilizzati per designare persone con disabilità specifiche, proponendo per ciscuno di essi la variante accettata e corretta.
L’accessibilità universale ed inclusiva si applica a tutte le fasi organizzative e di realizazione degli eventi. La comunicazione e l’informazione sugli eventi stessi deve essere fornita in un linguaggio facile da leggere e da capire ed organizzata con criteri logici o cronologici, o comunque facilmente intuibili, con font agevolmente legibili, crontrasti cormatici efficaci, ed una dimensione del corpo del testo tale da consentirne una lettura agevole a chiunque. Ulteriori indicazioni sono individuate per la comunicazione tramite web, per quella cartacea, e per quella sul luogo dell’evento. In merito all’accoglienza sono fornite molte indicazioni, ad esempio, è previta la formazione del personale preposto sui principi dell’accoglienza inclusiva e sulle modalità di realzione più idonee nei confronti di persone con esigenze specifiche; è suggerito di predisporre un servizio di prestito di ausili per il movimento (carrozzine a ruote, deambulatori, passegini per bambini, sedili ripieghevoli); è consigliato di disporre una buona illuminazione per permettere al cliente con difficoltà uditiva di poter leggere dalle labbra del suo interlocutore ed una protezione dai rumori di fondo, e anche un ambiente silenzioso e tranquillo, al riparo dal rumore e dalla confusione, utile a chi ha bisongo di un momento di tranquillità (ad esempio, per assumere medicinali). È importante cercare di coinvolgere tutti anche nei laboratori e nelle attività dinamiche. Anche la pianificazione degli strumenti e delle procedure in caso di emergenza devono considerare e tutelare la sicurezza dei “soggetti più deboli” tendo conto delle diverse modalità di muoversi, comunicare, orientarsi e relazionarsi. E queste sono solo alcune delle indicazioni contenute nelle Linee guida.
Organizzare eventi è un’attività complessa perché richiede l’impiegno di molteplici competenze organizzative, relazionali, comunicative, logistiche, ecc. Tuttavia, non basta che i contenuti dell’evento siano elevati, occorre anche che i fruitori si sentano a proprio agio e siano messi in condizione di partecipare. Per questo uno strumento che invita a gurdare agli eventi a partire dalle diverse caratteristiche ed esigenze dei fruitori non è solo utile, è fondamentale per fornire un servizio di qualità. E già questa è un’argomentazione convincente per far tesoro delle indicazioni contenute nelle Linee guida. Ma ce n’è anche un’altra: chi non include discrimina, e discriminare non è una buona cosa.
Simona Lancioni
Responsabile del centro Informare un’h di Peccioli (PI)
Le “Linee guida per realizzare eventi inclusivi nelle OGR” sono scaricabili (in formato pdf) dal sito della Fondazione CRT.
Ultimo aggiornamento: 21 dicembre 2017