Nei giorni scorsi è stato reso pubblico il report annuale 2024 di D.i.Re. – Donne in Rete contro la violenza con i dati sulle strutture e sui servizi offerti dalla Rete antiviolenza. Interpretiamo l’introduzione nel report di un capitolo dedicato alle donne con disabilità vittime di violenza come un segno tangibile della volontà politica della Rete D.i.Re. di prestare attenzione alle loro specifiche esigenze. E sebbene siano presenti alcune lacune, incoraggiamo la Rete D.i.Re. a proseguire nel cammino intrapreso.

Con cadenza annuale D.i.Re. – Donne in Rete contro la violenza pubblica un report coi dati delle proprie attività. Lo scorso anno abbiamo avuto modo di verificare se e come le donne con disabilità figurassero nel report annuale coi dati del 2023 (si legga il nostro approfondimento a questo link), ora facciamo la stessa cosa col report annuale coi dati del 2024 reso pubblico pochi giorni fa (questo nuovo report è liberamente disponibile in formato PDF al seguente link).
Qualche dato generale
Alla rilevazione hanno partecipato 77 dei 113 Centri antiviolenza della Rete (pari al 68% di essi), che gestiscono complessivamente 204 sportelli antiviolenza distribuiti su tutto il territorio nazionale, coprendo tutte le regioni fatta eccezione per il Molise. La rilevazione è stata condotta attraverso un questionario disponibile online, composto da sette sezioni, di cui una specificamente dedicata alle donne con disabilità. Nella nota metodologica è segnalato che i dati presentati non costituiscono un campione probabilistico.
La rilevazione registra un andamento in crescita delle donne accolte dai Centri antiviolenza della Rete: nel 2024 sono state accolte complessivamente 23.851 donne (mentre nel 2023 erano state 23.085), di cui 16.350 (16.453 nel 2023) sono donne “nuove” (che si sono rivolte ai Centri per la prima volta).
Dopo una parte introduttiva, il report è organizzato nei seguenti capitoli: I Centri della Rete; Le donne accolte; L’autore della violenza; Le Case rifugio; Le donne rifugiate/richiedenti asilo; Donne con disabilità; Nota metodologica. Ovviamente, pur essendo presente uno specifico capitolo dedicato alle donne con disabilità, abbiamo analizzato tutto il report per verificare se anche in altre parti dello stesso fossero presenti elementi utili alla nostra riflessione.
Le donne con disabilità nel report annuale 2024
Il primo riferimento alla disabilità lo troviamo nel capitolo dedicato ai Centri della Rete. In esso è indicato che «La Rete dei Centri può contare su 60 strutture di ospitalità (66 nel 2023)», ed anche che «I Centri della Rete sono quasi tutti accessibili (oltre 82%) a donne con disabilità motoria» (pag. 9). Un’infografica fornisce il valore assoluto: i Centri accessibili a donne con disabilità motoria sono 93. Tuttavia non è specificato come sono state fatte queste rilevazioni, né se chi le ha fatte avesse specifiche competenze in materia di accessibilità. È scritto inoltre che «La quasi totalità dei Centri (95,6% [pari a 108 in valore assoluto, N.d.R.]) aderisce a una rete territoriale (dei 5 Centri rimanenti 3 non sono in rete soltanto perché non esiste una rete)» (pag. 9). Il lavoro dei Centri si regge principalmente sul lavoro delle attiviste volontarie, che sono complessivamente 3.739, mentre quelle retribuite sono 1159. Le risorse economiche provenienti da soggetti pubblici sono largamente superiori a quelle di provenienza privata, ma risultano «ancora insufficienti nonostante si registrino ogni anno scostamenti positivi» (pag. 13).
Nel capitolo dedicato alle donne accolte sono forniti questi dati: «Tre donne su quattro non hanno alcun tipo di disagio e/o dipendenza e, rispetto all’anno precedente, si osserva un aumento di quasi 5 punti percentuali. Meno del 5% delle donne accolte presenta qualche problema di dipendenza o disagio psichiatrico [l’infografica indica, per queste ultime, una percentuale del 4,9%, N.d.R.]. Il dato non rilevato per questo tipo di informazioni è alto ed è dovuto ad una difficoltà da parte dei centri a rilevarlo, legata alla riservatezza delle informazioni condivise dalla donna. Tuttavia, registriamo per questo dato un decremento significativo progressivo negli anni di qualche punto percentuale» (pag. 24). In relazione a questi aspetti, nel report non è presente alcun riferimento ai criteri di esclusione delle ospiti adottati dalle Case rifugio di cui riferiscono diversi rapporti Istat. Si veda, ad esempio: Le Case rifugio e le strutture residenziali non specializzate per le vittime di violenza – Anno 2023 (disponibile a questo link), da cui risulta che nel 2023 il 94,4% delle Case rifugio si è dotata di criteri di esclusione dall’accoglienza delle ospiti che, va sottolineato, sono in contrasto con i princìpi di uguaglianza e non discriminazione sanciti dall’articolo 4 della Convenzione di Istanbul (la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica). Entrando nel dettaglio, tra le donne escluse dalle Case rifugio vi sono quelle con disagio psichiatrico (non accolte dal 84,3% delle strutture) e quelle che fanno abuso di sostanze o hanno dipendenze (non accolte dal 85,6% delle case rifugio). A questo aspetto abbiamo dedicato uno specifico approfondimento denominato Dati Istat 2023: aumentano le Case rifugio che adottano criteri di esclusione delle ospiti, disponibile a questo link. È dunque abbastanza intuitivo ritenere che il «decremento significativo progressivo» di cui si parla nel report annuale sia collegato al fatto che queste donne non vengono accolte.
Un riferimento al disagio psichiatrico è contenuto anche nel capitolo dedicato agli autori della violenza, nel quale si precisa che soltanto il 4,9% «di loro presentano forme di disagio psichiatrico» (pag. 30).
Nel capitolo dedicato alle 60 Case rifugio di cui dispone D.i.Re. un’infografica segnala che il 48% di esse è accessibile a donne con disabilità (pag. 32), e tuttavia, anche in questo caso, non è indicato come sono state fatte queste rilevazioni. Da un ulteriore passaggio apprendiamo che «Nel 2024 sono state ospitate in Casa rifugio 946 donne di cui 621 “nuove” e 865 minori di cui 555 “nuovi”» (pag. 34), ed anche che «Ancora una volta il numero di posti letto risulta insufficiente tanto è vero che NON è stato possibile mettere in sicurezza 947 donne (673 nel 2023)» (pag. 34).
Veniamo ora al capitolo specificamente dedicato alle donne con disabilità. In esso è segnalato che «Le donne con disabilità, fisica sensoriale e/o motoria, incorrono in un duplice processo di discriminazione, che le vede discriminate in quanto disabili e in quanto donne» (pag. 41), ma non sono citate le donne con disabilità intellettiva e psichiatrica, sebbene anche queste siano esposte a discriminazione multipla. «Su 113 Centri che hanno partecipato alla rilevazione sono stati 49 che in totale hanno accolto donne con disabilità, di cui 43 hanno accolto donne “nuove”. Complessivamente 348 donne si sono rivolte a un Centro antiviolenza, di cui la maggior parte donne “nuove” (261)» (pag. 41). Riguardo alla distribuzione geografica dei Centri che hanno sostenuto le donne con disabilità è indicato che essi «sono dislocati principalmente al nord in Emilia Romagna, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria, Piemonte, Trentino Alto Adige, a seguire il centro con Marche, Toscana, Lazio e Umbria e le isole Sardegna e Sicilia. Il sud è rappresentato dall’Abruzzo» (pag. 41).
In un altro passaggio è indicato che «I Centri antiviolenza delle organizzazioni aderenti a D.i.Re, si sono attivati promuovendo azioni per garantire alle donne con disabilità percorsi di uscita dalla violenza. Quasi tutti i Centri (oltre 82%) sono accessibili alle donne con disabilità motoria che nel 2024 sono il 32% del totale delle nuove con disabilità. Si sono rivolte ai centri anche donne con disabilità intellettiva (20%) e donne con disabilità sensoriale (10%), mentre il 38% ha un’altra tipologia disabilità» (pag. 42). Anche in questa occasione non è specificato come e da chi sia stata rilevata l’accessibilità dei Centri. Inoltre, mentre nel capitolo dedicato alle donne rifugiate o richiedenti asilo sono forniti i dati percentuali sulle forme di violenza subite, questi dati non sono forniti (o rilevati?) per le donne con disabilità.
Sono invece presenti i dati relativi al tipo di legame con l’autore della violenza: «Tra le donne con disabilità che hanno avviato un percorso di uscita dalla violenza rivolgendosi ai Centri antiviolenza della Rete D.i.Re., il 91,5% ha subito violenza da una persona con cui hanno un legame affettivo importante. Nel 56,3% dei casi si tratta del partner, nel 17,2% si tratta di un ex partner, nel 18% un altro parente» (pag. 43).
Qualche osservazione conclusiva
È certamente apprezzabile che nelle sette sezioni del questionario di rilevazione ve ne fosse una specificamente dedicata alle donne con disabilità, e che nel nuovo report, a differenza di quello con i dati del 2023, sia stato introdotto un capitolo dedicato a loro. Tuttavia rispetto all’accessibilità dei Centri e delle Case rifugio si presenta un problema di attendibilità del dato perché il report non indica come questo dato sia stato rilevato. A tal proposito segnaliamo che tra gli allegati delle Linee di indirizzo Artemisia. Reti antiviolenza accessibili, vi è una scheda di auto-rilevazione accessibilità proposta ai servizi che accolgono le ragazze e le donne con disabilità affinché dispongano di parametri per valutare l’accessibilità dei servizi stessi, e sono forniti alcuni esempi di ambienti accessibili. Manca poi, come accennato, qualsiasi riferimento ai criteri di esclusione dall’accoglienza delle ospiti adottati dalla quasi totalità delle Care rifugio, che invece, essendo in contrasto con la Convenzione di Istanbul, andrebbero superati con urgenza, anche sfruttando la metodologia del lavoro di rete. Infine, nel report non è indicato se le operatrici dei Centri antiviolenza e delle Case rifugio abbiano ricevuto una formazione mirata anche sulle tematiche della disabilità. Riteniamo infatti che anche questo sia un aspetto imprescindibile per poter valutare se i servizi offerti siano realmente inclusivi per le donne con disabilità. Dunque proponiamo alla Rete D.i.Re., che nelle prossime rilevazioni vengono indicate: le modalità di rilevazione dell’accessibilità, le azioni volte all’eliminazione dei criteri di esclusione dall’accoglienza delle ospiti, i dati sulle tipologie di violenza subite dalle donne con disabilità accolte, e quelli sulla formazione delle operatrici in tema di disabilità.
Interpretiamo l’introduzione nel report di un capitolo dedicato alle donne con disabilità vittime di violenza come un segno tangibile della volontà politica della Rete D.i.Re di prestare attenzione alle loro specifiche esigenze. E sebbene, come abbiamo visto, siano presenti alcune lacune, incoraggiamo la Rete D.i.Re. a proseguire nel cammino intrapreso. Per promuovere l’accoglienza delle donne con disabilità vittime di violenza, il Centro Informare un’h ha recentemente dedicato un approfondimento ai Falsi miti sull’accoglienza delle donne con disabilità vittime di violenza. Con piacere ne facciamo dono alle operatrici della Rete D.i.Re., nella speranza che possa aiutarle nel loro virtuoso percorso inclusivo.
Simona Lancioni
Responsabile di Informare un’h – Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa)
Nota: la formattazione delle citazioni testuali è differente dall’originale.
Estremi dell’opera:
D.i.Re. – Donne in Rete contro la violenza, Report annuale 2024. Rilevazione dati, a cura di Paola Sdao e Sigrid Pisanu, [Roma], D.i.Re., luglio 2025, 45 pagine, formato PDF.
Vedi anche:
D.i.Re. – Donne in Rete contro la violenza.
Le donne con disabilità nel “Report annuale” D.i.Re. – Donne in Rete contro la violenza, «Informare un’h», 14 giugno 2024.
Rete D.i.Re, un’indagine sulla violenza nei confronti delle donne con disabilità, «Informare un’h», 23 febbraio 2023.
La nuova campagna di D.i.Re sulle discriminazioni multiple delle donne con disabilità, «Informare un’h», 3 agosto 2020.
I segni contro la violenza alle donne, «Informare un’h», 1° febbraio 2018.
Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “La violenza nei confronti delle donne con disabilità”.
Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “Donne con disabilità”.
Ultimo aggiornamento il 29 Luglio 2025 da Simona