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Le autonomie dei giovani con disabilità: una mostra fotografica multisensoriale

Il 20 novembre il Centro Documentazione Handicap di Bologna ospiterà la mostra fotografica multisensoriale “PoV – Point of View”, dedicata alle autonomie e all’inserimento lavorativo dei giovani con disabilità, iniziativa promossa dalla Cooperativa Sociale IT2, con la collaborazione dei partner del progetto del Comune di Bologna “Periferie Inclusive”, realizzato da una rete di Enti del Terzo Settore.

Collage composto da diverse fotografie di persone impegnate in attività legate alla produzione mediatica, come la fotografia o la registrazione audio.

Sarà il Centro Documentazione Handicap di Bologna (Via Pirandello, 24, ore 17.30-21) ad ospitare il 20 novembre la mostra fotografica multisensoriale PoV – Point of View, dedicata alle autonomie e all’inserimento lavorativo dei giovani con disabilità.
Promossa dalla Cooperativa Sociale IT2 e nata all’interno del Laboratorio Occupazionale Verbena, l’esposizione è stata allestita con la collaborazione dei partner del progetto Periferie Inclusive, avviato dal Comune di Bologna con il sostegno del Ministero per le Disabilità, e realizzato da una rete di Enti del Terzo Settore (AccaparlanteCircolo La FattoriaCEPS-Centro Emiliano Progetti Sociali per la Trisomia 21 e Associazione Il Parco), per favorire l’autonomia, la partecipazione e l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità o fragilità.

«Attraverso questa mostra – spiegano i promotori – intendiamo ribadire una visione comune, ossia che l’inclusione nasce dal riconoscimento del valore e della prospettiva di ciascuno, e che l’arte è uno dei modi più potenti per renderla visibile. PoV – Point of View invita infatti a riflettere su come il punto di vista da cui osserviamo il mondo definisca i nostri confini, ma anche le possibilità di oltrepassarli. La mostra nasce quindi dal desiderio di esplorare prospettive nuove e autentiche, attraverso gesti creativi puri e immediati: fotografie realizzate da chi ha impugnato per la prima volta una macchina fotografica, suoni nati spontaneamente davanti a un microfono, materiali di recupero e aromi scelti per ispirazione».

Il percorso espositivo si articolerà in tre spazi simbolici, la testa, il cuore, le braccia e gambe – per rappresentare rispettivamente il pensiero, l’emozione e l’azione, il tutto attraverso un viaggio tra i sensi e le percezioni, per raccontare appunto il mondo da prospettive differenti, autentiche e personali.
L’esperienza si arricchirà inoltre della traduzione dei testi presenti in CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa), realizzati da un partecipante al percorso, con la supervisione del Progetto Calamaio della Cooperativa Accaparlante, integrando parole, simboli e immagini, per rendere la mostra accessibile e partecipata da tutti.
La visita del 20 novembre, infine, sarà accompagnata anche da un momento conviviale, un buffet curato dal Circolo La Fattoria, che offrirà l’occasione per condividere riflessioni ed esperienze in un clima informale e accogliente. (Stefano Borgato)

Per ulteriori informazioni: comunicazione@it2.it (Luigi Traisci); lucia.cominoli@accaparlante.it (Lucia Cominoli).

 

* Il presente testo è già stato pubblicato sulla testata «Superando», e viene qui ripreso, con lievi adattamenti al diverso contesto, per gentile concessione.

 

Ultimo aggiornamento il 11 Novembre 2025 da Simona