All’interno della più ampia iniziativa denominata “Violenza sulle donne. In che Stato siamo?”, D.i.Re – Donne in rete contro la violenza ha lanciato una nuova campagna di sensibilizzazione centrata sul tema “donne con disabilità e discriminazioni multiple”. La campagna è rivolta alla popolazione e alle istruzioni e si protrarrà sino all’8 marzo 2021.
È stata lanciata lo scorso 31 luglio e si protrarrà sino all’8 marzo 2021, la nuova campagna di sensibilizzazione realizzata da D.i.Re – Donne in rete contro la violenza, centrata sul tema “donne con disabilità e discriminazioni multiple”, e rivolta alla popolazione e alle istituzioni. Un comunicato stampa presenta il nuovo video che si colloca all’interno della più ampia iniziativa denominata “Violenza sulle donne. In che Stato siamo?”. Lo scopo dei diversi filmati realizzati nell’ambito della stessa consiste nel sollecitare lo Stato italiano ad applicare pienamente la Convenzione di Istanbul sulla violenza contro le donne e la violenza domestica, approvata dal Consiglio d’Europa nel 2011, ed entrata in vigore dal 2014. A tal proposito, il GREVIO (il Gruppo di esperti/e indipendenti responsabile del monitoraggio dell’attuazione Convenzione in questione), nel primo Rapporto di valutazione sulle misure poste in essere dall’Italia su questa materia (Rapporto reso pubblico lo scorso gennaio), ha dato al nostro Governo indicazioni precise in tal senso, ed in specifico anche sul contrasto alla violenza nei confronti delle donne con disabilità (come, a suo tempo, abbiamo illustrato nel seguente approfondimento).
«Per le donne con disabilità, come per tutte le donne esposte a discriminazioni multiple, la Convenzione di Istanbul resta in larga parte inattuata», osserva Elena Biaggioni, avvocata penalista e referente del Gruppo avvocate di D.i.Re, nel sintetizzare le conclusioni a cui è giunto il GREVIO.
Le donne con disabilità sono esposte a violenza più delle altre donne, e la campagna di D.i.Re riporta quelle che secondo il GREVIO sono le maggiori difficoltà che esse incontrano nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza:
«per le donne con disabilità è difficile riconoscere e denunciare la violenza subita;
persiste il rischio di essere stigmatizzate e non credute a causa di una generale mancanza di comprensione della loro esposizione alla violenza;
manca una formazione specifica degli operatori, in particolare nel sistema della giustizia, tra le forze dell’ordine e nei servizi sociali;
mancano informazioni accessibili e materiale informativo adeguato sui diritti delle vittime e sui servizi di supporto disponibili.»
In relazione a queste criticità il GREVIO ha espresso al Governo italiano le seguenti raccomandazioni:
«sviluppare e migliorare l’accessibilità dei servizi di protezione e di sostegno per questi gruppi di donne, compresi i materiali informativi relativi;
sostenere la ricerca e inserire indicatori specifici sulle discriminazioni multiple e intersezionali nella raccolta di dati relativi alla violenza contro le donne;
assicurare l’effettiva applicazione dell’obbligo di dovuta diligenza (due diligence) per prevenire, indagare, punire e risarcire adeguatamente le vittime appartenenti a questi gruppi di donne;
garantire che sia prestata particolare attenzione – da parte di tutte le istituzioni e servizi pubblici – alle esigenze delle donne vittime di violenza che sono o possono essere esposte anche a discriminazioni multiple o che sono rese vulnerabili da circostanze particolari, comprese, ma non solo, le donne e ragazze con disabilità.»
«Le politiche per affrontare la discriminazione intersezionale contro le donne con disabilità dovrebbero attingere da ricerche e dati che illustrino la prevalenza della violenza di genere tra questi gruppi di donne – spiega ancora Elena Biaggioni – e soprattutto dovrebbero tener conto delle conoscenze ed esperienze delle organizzazioni femminili che si occupano di violenza contro le donne, comprese le donne con disabilità».
In questo ultimo periodo anche altre iniziative, oltre a quella appena presentata, hanno avuto l’accortezza di considerare in modo specifico i diritti delle donne con disabilità e gli interventi mirati a renderli fruibili. Ciò è accaduto col documento “Impatto del Coronavirus in ottica di genere”, predisposto dal Gruppo sulla parità di genere dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile – ASviS (si legga, a tal proposito, la seguente nota informativa), e con il Position Paper intitolato “Il cambiamento che vogliamo. Proposte femministe a 25 anni da Pechino”, elaborato da un gruppo eterogeneo di 68 donne che sono intervenute come esperte, singole e/o in rappresentanza delle rispettive organizzazioni di appartenenza (complessivamente 45 enti), sotto il coordinamento di D.i.Re (del quale abbiamo riferito a questo link). Tre esempi di buona comunicazione da guardare con interesse e sincero apprezzamento. (Simona Lancioni)
Per approfondire:
D.i.Re – Donne in rete contro la violenza
Il comunicato stampa “Violenza sulle donne. In che Stato siamo? – Donne con disabilità e discriminazioni multiple”.
Il filmato “Violenza sulle donne. In che Stato siamo? – Donne con disabilità e discriminazioni multiple” (lunghezza: 1.07 minuti).
Simona Lancioni, Le valutazioni del GREVIO e la violenza sulle donne con disabilità, «Informare un’h», 24 maggio 2020.
Donata Pagetti, Inadeguate le misure per le donne con disabilità vittime di violenza. Ulteriore richiamo all’Italia, «Informare un’h», 19 febbraio 2020.
Simona Lancioni, Il cambiamento che vogliono le donne, «Informare un’h», 13 luglio 2020.
Simona Lancioni, Dopo Covid-19, un futuro sostenibile inclusivo delle donne con disabilità, «Informare un’h», 24 giugno 2020.
Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “La violenza nei confronti delle donne con disabilità”.
Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “Donne con disabilità”.
Ultimo aggiornamento il 3 Agosto 2020 da Simona