della Federazione FISH*
Citata nell’àmbito di “Fuori le volpi dal pollaio!”, la campagna comunicativa-informativa promossa dal Movimento antiabilista e da PERSONE (Coordinamento nazionale contro la discriminazione delle persone con disabilità), la Federazione FISH replica agli Enti promotori ritenendo infondate e pretestuose le loro argomentazioni. Pubblichiamo il testo trasmessoci dalla Federazione stessa.

La FISH, Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie, già Federazione per il Superamento dell’Handicap, suo malgrado sente il dovere di intervenire per correggere le gravissime inesattezze diffuse dal post pubblicato su Facebook “Fuori le volpi dal pollaio” – parte di una campagna comunicativa promossa dal gruppo PERSONE [Coordinamento nazionale contro la discriminazione delle persone con disabilità, N.d.R.] e Movimento antiabilista, ripreso e pubblicato dal sito Informare un’H [“Fuori le volpi dal pollaio!”, una campagna sui conflitti di interesse presenti nell’Osservatorio Nazionale sulla Disabilità, N.d.R.]. Queste organizzazioni, con le loro ricostruzioni fantasmagoriche, stanno avvelenando il dibattito pubblico con narrazioni distorte e accuse senza alcun fondamento, mettendo in pericolo decenni di lotte per i diritti civili delle persone con disabilità. Non si tratta di giornalismo, ma di deliberata manipolazione: una campagna di disinformazione che stravolge la verità e offende l’intelligenza dei lettori.
Chi gioca con le parole sulle spalle delle persone con disabilità dimostra di non avere né credibilità né onestà intellettuale. La Federazione continuerà a difendere la verità, senza lasciarsi intimidire da chi preferisce la polemica sterile al confronto serio, costruttivo e propositivo.
C’è un altro aspetto che merita attenzione: queste organizzazioni non cercano dialogo, ma solo un attacco mirato e pretestuoso nei confronti della FISH. Infatti, la scelta di citare unicamente la nostra Federazione, tacendo volutamente sulle altre realtà che partecipano attivamente all’Osservatorio, non è un semplice lapsus, ma una precisa distorsione della verità. Siamo di fronte a un ben calcolato tentativo di delegittimazione. Si vuole far passare l’idea che la FISH sia l’unico attore coinvolto, quando sappiamo bene che nell’Osservatorio siedono molte altre realtà associative. Un’omissione che tradisce la natura pretestuosa dell’attacco. Se l’intento fosse stato realmente informativo o critico, si sarebbe dato spazio a tutte le voci istituzionali e associative coinvolte, nel rispetto della complessità che caratterizza ogni dibattito sulle politiche della disabilità. Invece, si è preferito puntare i riflettori su un’unica organizzazione: quella che da oltre trent’anni rappresenta con coerenza e determinazione i diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie.
Non è difficile comprendere il perché: la FISH, per la sua storia, la sua autorevolezza e la sua visibilità, diventa un bersaglio comodo per chi vuole colpire l’intero movimento senza doversi confrontare con la pluralità delle sue voci.
L’episodio più grave, in questo senso, è stato l’indegno attacco personale avanzato da “PERSONE” e rivolto a Salvatore Nocera, figura di indiscussa competenza e integrità nel campo dell’inclusione, strumentalmente presentato come “portavoce ufficiale” della Federazione con l’evidente intento di delegittimare sia la sua persona sia l’organizzazione che rappresenta [questo il testo di PERSONE: Il rinvio dell’attuazione della Riforma della disabilità e il “nuovo stabilizzatore d’umore”, questa la replica di Salvatore Nocera: «Non ho parlato a nome della FISH», Nocera risponde al Coordinamento PERSONE, N.d.R.]. Questa strategia rappresenta un chiaro tentativo, peraltro fallimentare, di intimidire figure come Nocera, che incarnano la rara combinazione di competenza giuridica e impegno civile autentico. Il metodo è trasparente nella sua artificiosità: si cerca di creare una falsa dicotomia tra il ruolo istituzionale che ricopre e le sue personali posizioni, come se l’una cosa dovesse necessariamente escludere l’altra.
Un’operazione che non solo fallisce nel suo intento coercitivo, ma che rivela soprattutto la povertà argomentativa di chi la mette in atto, incapace di confrontarsi sul merito delle questioni.
Ed è ancora evidente la contraddizione di fondo nell’approccio di “PERSONE”, riportato nel post di Facebook, nella scelta di utilizzare un linguaggio volutamente vago e allusivo, ricorrendo a metafore denigratorie come “volpi”, anziché avanzare accuse circostanziate e supportate da prove.
Se davvero esistessero irregolarità documentabili, verrebbero presentate con nomi e cognomi, fatti concreti e riferimenti precisi. Invece, questa strategia comunicativa punta deliberatamente a creare un clima di sospetto generalizzato, senza assumersi la responsabilità di affermazioni verificabili, dimostrando così la natura pretestuosa di attacchi che mirano più a diffondere malessere che a contribuire a un dibattito costruttivo.
Questa non è informazione, è propaganda!
Non è critica costruttiva, è strumentalizzazione!
La Federazione non chiede e non ha mai chiesto trattamenti di favore, ma esige che il dibattito si svolga su basi corrette e complete.
Se si vuole discutere delle politiche sulla disabilità, lo si faccia coinvolgendo tutti gli attori in campo, rispettando i fatti documentati e, soprattutto, senza trasformare le legittime battaglie per i diritti in un terreno di scontro politico.
Le persone con disabilità e le loro famiglie meritano ben altro che queste sterili polemiche. Meritano un confronto serio, trasparente e inclusivo, che la FISH continuerà a promuovere nonostante i tentativi di isolarla e screditarla.
Perché sui diritti fondamentali non si specula, non si mente e non si dividono le responsabilità a comodo.
La verità, per quanto scomoda, è sempre un’altra: uniti si vince, divisi si perde. E noi non abbiamo alcuna intenzione di perdere.
È falso sostenere che la FISH fosse a “conoscenza o complice” del differimento di un anno dell’applicazione, su tutto il territorio nazionale, del Decreto Legislativo 62/2024, applicativo della Legge Delega 227/2021 in materia di disabilità.
La Federazione non ha ricevuto alcuna comunicazione preventiva in merito e ha appreso la notizia esattamente come tutti gli altri soggetti coinvolti: attraverso i canali ufficiali dell’iter della commissione parlamentare.
Non vi è mai stato, da parte dell’Osservatorio o di qualsiasi altra istituzione, un confronto preliminare su questa decisione.
Pertanto, attribuire alla FISH una responsabilità – diretta o indiretta – è un’affermazione priva di qualsiasi base fattuale e gravemente fuorviante.
La FISH, da oltre trent’anni, opera sempre con trasparenza e rigore, nel pieno rispetto dei suoi principi fondativi: la tutela dei diritti, il confronto democratico e la partecipazione attiva alle politiche sulla disabilità.
Ogni sua presa di posizione è pubblica, documentata e coerente con questi valori. La Federazione non ha mai negoziato, e mai lo farà, i diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie.
Sostenere il contrario, senza portare alcuna prova concreta, non è solo un’inesattezza comunicativa, ma un attacco pretestuoso alla credibilità di un’organizzazione che rappresenta migliaia di persone con disabilità e famiglie.
Se l’intento del post pubblicato era sollevare criticità legate al differimento del Decreto Legislativo 62/2024, sarebbe stato sufficiente basarsi su fatti verificati e fonti certe – verbali delle riunioni dell’Osservatorio – anziché ricorrere a insinuazioni e supposizioni pretestuose.
La disinformazione, soprattutto quando riguarda temi sociali così sensibili, danneggia proprio le persone con disabilità: si alimentano discriminazioni, si ostacolano politiche inclusive e, in ultima analisi, si negano diritti umani fondamentali.
La FISH non si sottrae alle critiche, purché siano costruttive e fondate su dati reali. Continueremo a lavorare con determinazione per garantire che la voce delle persone con disabilità sia ascoltata, senza cedere a logiche divisive o a strumentalizzazioni. Chiediamo, però, che anche chi fa informazione assuma le proprie responsabilità, evitando di sostituire la verità dei fatti con narrazioni infondate e potenzialmente dannose.
Crediamo fermamente che solo attraverso un dibattito corretto, trasparente e rispettoso si possano davvero difendere i diritti di tutti. E su questo non transigiamo.
Per questo, la FISH non accetta narrazioni tossiche costruite su illazioni e supposizioni. Ormai abbiamo dimostrato con i fatti la nostra trasparenza e il nostro impegno. Chi diffonde accuse infondate non solo offende la nostra organizzazione, ma tradisce la fiducia di migliaia di persone con disabilità che ogni giorno lottano per i propri diritti.
In conclusione, la vera posta in gioco – quella che dovrebbe unire tutte le forze realmente impegnate nella difesa dei diritti – è la piena attuazione della rivoluzione rappresentata dal progetto di vita introdotto dalla Legge 227/2021.
Mentre alcuni sembrano preferire la polemica sterile e divisiva, il nostro impegno è rivolto a trasformare queste importanti conquiste legislative in tutele concrete e inoppugnabili, garantendo che i cittadini possano effettivamente esercitare i propri diritti senza dover ricorrere a estenuanti battaglie legali.
La differenza sostanziale sta proprio qui: tra chi lavora per costruire percorsi attuativi solidi e chi si limita a demolire senza proporre alternative; tra chi unisce le energie per superare gli ostacoli burocratici e chi invece disperde le forze in attacchi pretestuosi.
La FISH continuerà a vigilare perché questa importante riforma non venga sabotata né dall’interno né dall’esterno delle istituzioni, consapevole che le grandi conquiste sociali si difendono con il rigore giuridico e l’unità d’intenti. Non con sterili strumentalizzazioni.
Stando sempre, dalla parte delle persone con disabilità.
Senza ambiguità, senza compromessi. Perché sulla pelle delle persone con disabilità non si gioca!
* FISH, Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie, già Federazione per il Superamento dell’Handicap.
Vedi anche:
Pagina tematica dedicata al “Confronto sul rinvio della Riforma sulla disabilità” sul sito del Centro Informare un’h.
Ultimo aggiornamento il 26 Marzo 2025 da Simona