Accessibilità, mobilità, vita indipendente, formazione inclusiva, lavoro, cultura, sport, turismo e buone pratiche in atto: su questi temi verte la consultazione pubblica aperta fino al 20 novembre dall’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità della Presidenza del Consiglio, cui tutti i cittadini e le cittadine possono contribuire, rispondendo sostanzialmente ad alcuni quesiti: quali sono le carenze o le criticità riscontrate rispetto ai temi proposti e quali miglioramenti o proposte si intende avanzare? Ci sono interventi normativi da adottare? E se sì, quali?*
Trenta giorni per fornire il proprio contributo o per segnalare buon pratiche sul proprio territorio: è l’opportunità che da ieri, 20 ottobre e fino al 20 novembre, l’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità della Presidenza del Consiglio ha offerto, tramite l’apertura di una consultazione pubblica, alle persone con disabilità e alle loro famiglie, ai rappresentanti delle Associazioni di persone con disabilità e delle loro famiglie anche a livello locale, a quelli delle Associazioni del Terzo Settore a livello nazionale o locale che si occupano di tematiche della disabilità ed erogano servizi sociali per le persone con disabilità e le loro famiglie, agli esponenti di Enti Pubblici a livello locale che si occupano di tematiche sociali e, in particolare, di politiche e servizi a sostegno delle persone con disabilità, a rappresentanti del settore economico privato, nonché a tutti coloro che intendano contribuire con proposte e suggerimenti.
Verso una piena inclusione delle persone con disabilità – Contributi, proposte e best practices per la piena inclusione delle persone con disabilità: questo il titolo scelto per la pubblica consultazione che, come spiegano dall’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità, «ha l’obiettivo di raccogliere contributi per realizzare una società pienamente inclusiva e in particolare relativamente a una serie di aree tematiche [le si vedano in calce, N.d.R.], alcune delle quali rappresentano gli assi portanti della Strategia Europea per i Diritti delle Persone con Disabilità 2021-2030, Atto che ispira molte delle misure trasversali del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e che troverà un quadro generale di riferimento normativo nella riforma riguardante la Legge Quadro sulla Disabilità, prevista dallo stesso PNRR».
«I contributi che saranno raccolti – aggiungono dall’Ufficio – potranno essere utili per la futura Conferenza Nazionale sulle Politiche per le Disabilità e per il Terzo Programma di Azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità e saranno quindi messi a disposizione dell’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità». (Stefano Borgato)
* Il presente testo è già stato pubblicato su Superando.it, il portale promosso dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), e viene qui ripreso, con lievi adattamenti al diverso contesto, per gentile concessione.
Tutte le informazioni relative alla consultazione pubblica, aperta fino al 20 novembre, e alle modalità di partecipazione sono disponibili a questo link.
I temi oggetto della consultazione pubblica
I partecipanti alla consultazione potranno offrire il proprio contributo in relazione a una o più delle seguenti aree tematiche:
1. Accessibilità: per accessibilità si intende l’insieme delle caratteristiche ambientali, strutturali e organizzative che, a prescindere dalla condizione della persona, consentono di usufruire di beni, luoghi e servizi. Il diritto all’accessibilità è strettamente connesso all’abbattimento di tutte le barriere, fisiche e non solo, che limitano o impediscono la piena inclusione delle persone con disabilità.
2. Mobilità all’interno dell’Unione Europea: le persone con disabilità hanno pari diritti a muoversi, risiedere liberamente e trasferirsi in un altro Paese. In tale contesto, entro la fine del 2023, la Commissione Europea proporrà una Carta Europea per le Disabilità per tutti i Paesi dell’Unione Europea, che faciliterà il riconoscimento reciproco dello status di disabilità tra gli Stati Membri.
3. Vita indipendente: la vita indipendente è l’insieme delle misure, dei servizi e dei sostegni che favoriscono percorsi di autonomia e il diritto delle persone con disabilità di scegliere dove e con chi vivere.
4. Percorsi formativi inclusivi: è necessario garantire l’inclusività nella formazione delle persone con disabilità, in modo da modernizzare e migliorare anche l’accesso e il diritto al lavoro. Il mercato del lavoro post pandemia richiede, infatti, nuove competenze e la necessità di una formazione continua e di qualità. In tal senso lo stesso Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede politiche di istruzione e formazione che siano in linea con le esigenze delle persone con disabilità e con il diritto all’inclusione scolastica.
5. Inclusione lavorativa di qualità: la partecipazione alla vita economica è il modo migliore per garantire autonomia e inclusione sociale per le persone con disabilità, favorendone la realizzazione personale e un percorso di vita indipendente. Saper riconoscere, nei luoghi di lavoro, il potenziale e i talenti delle persone con disabilità, genera benefici per la persona, per l’organizzazione e per la società nel suo insieme, rafforzandone la coesione. È inoltre necessario facilitare il lavoro autonomo e l’imprenditorialità anche per le persone con disabilità.
6. Cultura, sport e turismo accessibile: arte e cultura, sport, attività ricreative e turismo sono essenziali per la piena partecipazione alla vita sociale. È necessario, per il benessere della persona, favorire l’inclusione nello sport a partire dai livelli territoriali e amatoriali, e investire nello sviluppo del turismo accessibile.
7. Best Practices (Buone prassi): in quest’ultima sezione è possibile indicare altre aree tematiche e descrivere gli interventi ritenuti necessari per migliorare l’inclusione delle persone con disabilità. È inoltre possibile segnalare una buona prassi che ha consentito l’inclusione delle persone con disabilità.
Per ciascuna area tematica, tutti coloro che intendono partecipare alla consultazione potranno rispondere pubblicamente con un contributo massimo di 2.000 caratteri (spazi inclusi) rispondendo ai seguenti quesiti guida:
a) Quali sono le carenze o le criticità riscontrate rispetto ai temi proposti che si intendono evidenziare e quali miglioramenti o proposte si intende avanzare?
b) Ci sono interventi normativi da adottare? E se sì, quali?
Vedi anche:
Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità della Presidenza del Consiglio.
Ultimo aggiornamento il 21 Ottobre 2021 da Simona