di Carlo Hanau*
«La difesa della professionalità del TNPEE prevale sul “diritto di ogni bambino a ricevere interventi tempestivi, appropriati e di qualità”», osserva Carlo Hanau, presidente dell’Associazione APRI, commentando il recente documento di posizionamento elaborato dei Terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva in riferimento alla Linea Guida sull’autismo. Il testo è anche l’occasione per chiedere, ancora una volta, alle Istituzioni l’attuazione delle raccomandazioni su questa materia approvate dalla Camera dei deputati con una mozione del 2022.

Nel panel di esperti sulla Linea Guida sull’autismo c’è la Dott.ssa Concetta Cordò, Terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva (TNPEE) nell’ASL RM1 di Roma, a titolo personale, come sta scritto nel regolamento per entrare nel Panel. La Linea guida su bambini e adolescenti è uscita il 29 ottobre. Con un tempismo sorprendente, il 27 ottobre la Commissione dell’Albo ufficiale dei Terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, con sede a Cagliari e col supporto tecnico-scientifico della Commissione d’Albo nazionale, sente l’esigenza di rivendicare con un documento di posizionamento la loro competenza professionale due giorni prima della pubblicazione da parte dell’Istituto Superiore di Sanità della nuova edizione delle “Raccomandazioni della Linea Guida per la diagnosi e il trattamento di bambini e adolescenti con disturbo dello spettro autistico”.
In questo documento la difesa della professionalità del TNPEE prevale sul «diritto di ogni bambino a ricevere interventi tempestivi, appropriati e di qualità».
Nell’accorata difesa della propria professione, i TNPEE rivendicano di essere «pienamente titolati all’utilizzo del metodo cognitivo comportamentale…alla luce dei riferimenti evidenziati alle linee guida, alla normativa in vigore e al codice deontologico l’impiego di metodologie, strategie e tecniche abilitative e riabilitative ascrivibili ad interventi cognitivo-comportamentali non è solo legittimo, ma costituisce una componente fondamentale delle competenze specifiche che il TNPEE è tenuto a prendere in considerazione nella pianificazione e nell’implementazione dei percorsi di presa in carico precoce delle persone assistite in età evolutiva con disturbo dello spettro autistico», ma commettono un errore grave perché la linea guida a pag.146 precisa: «Il Panel della Linea Guida sulla diagnosi e trattamento del disturbo dello spettro autistico suggerisce di usare Cognitive Behavioral Therapy (CBT) in bambini e adolescenti con ASD con disturbo d’ansia e senza compromissione cognitiva significativa…Il Panel riconosce che le prove esaminate sono relative principalmente alla popolazione di bambini e adolescenti con età compresa tra i nove anni ai 17 anni…il Panel ritiene che l’intervento dovrebbe essere effettuato da psicoterapeuti adeguatamente formati in Cognitive Behavioral Therapy, in accordo alla normativa vigente».
Ma è possibile che abbiano sbagliato così grossolanamente? Facendo attenzione alle due precisazioni «con particolare riferimento agli interventi precoci nei disturbi dello spettro dell’autismo…si rileva che gli interventi di matrice cognitivo-comportamentale (sia comprensivi che focalizzati) fanno parte a pieno titolo delle alternative che il Terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva deve tenere in considerazione nella scelta della metodologia di intervento da utilizzare nei percorsi riabilitativi dedicati a persone in età evolutiva con diagnosi di disturbo dello spettro autistico», comprendiamo che il vero interesse dei TNPEE è per gli interventi precoci che la linea guida suggerisce essere di tipo comportamentale basati sull’analisi applicata del comportamento (ABA) o comportamentale naturalistici (ICEN), rispettivamente comprensivi e focalizzati.
Suggeriamo ai TNPEE e a chi volesse approfondire di leggere la Linea Guida soffermandosi in particolar modo sulla Tabella riassuntiva 13 di pag.194:

Così facendo potrebbero avere conferma che per il bene dei bambini sono necessari interventi precoci e intensivi basati sull’ABA e sull’ICEN e sarebbe necessaria una loro specializzazione come prescritto dalla Linea Guida: «il Panel ritiene che l’intervento ABA dovrebbe essere effettuato e coordinato da professionisti sanitari adeguatamente formati in analisi del comportamento»; e analogamente anche per l’intervento ICEN. Nondimeno importante la seguente indicazione: «il Panel, a tutela delle persone con autismo e delle loro famiglie, auspica iniziative istituzionali dirette a disciplinare il curriculum formativo delle professionalità abilitate all’esercizio degli interventi descritti nella presente LG».
Avendo fondato e diretto un master di primo livello sull’analisi del comportamento applicata all’autismo dall’Anno Accademico 2010-11 fino al 2015 nel DESU di UNIMORE [Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, N.d.R.] e avendo continuato a insegnarvi fino a tre anni fa devo dire che i TNPEE provenienti da diverse Università italiane che si iscrivevano non avevano formazione sull’ABA per l’autismo ma piuttosto su teorie e prassi antitetiche a quelle dell’ABA, come quelle psicodinamiche della madre-frigorifero, che vedevano nella madre affettivamente inadeguata la causa dell’autismo.
Invito pertanto le Autorità responsabili della formazione del personale che si fa carico dei casi di autismo a istituire corsi ufficiali universitari per la formazione degli operatori specializzati: Analista del comportamento, suo Assistente e Tecnico del comportamento. Questo risponderebbe alla sollecitazione ricevuta dalla Camera dei deputati il 3 Marzo 2022 che ha approvato all’unanimità la mozione 1-00597 «Lollobrigida, Meloni, Bellucci, Gemmato, Albano, Bignami, Bucalo, Butti, Caiata, Caretta, Ciaburro, Cirielli, De Toma, Deidda, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Ferro, Foti, Frassinetti, Galantino, Lucaselli, Mantovani, Maschio, Mollicone, Montaruli, Osnato, Prisco, Rampelli, Rizzetto, Rotelli, Giovanni Russo, Rachele Silvestri, Silvestroni, Trancassini, Varchi, Vinci, Zucconi» che al punto 14 impegnava il Governo a «porre in essere iniziative normative volte all’incremento del personale del Servizio sanitario nazionale preposto all’erogazione degli interventi di diagnosi e di trattamento dei disturbi dello spettro autistico in possesso di documentazione che attesti adeguata formazione teorica e pratica nella disciplina dell’analisi del comportamento secondo i processi supportati dal più alto grado di evidenza scientifica indicati dalla Evidence Based Medicine (Ebm) e in linea con quanto previsto dai criteri internazionali indicati dalla società scientifica internazionale di riferimento per la disciplina ovvero l’Association for Behavior Analysis International – Abai, criteri recepiti totalmente anche dalla federazione delle società scientifiche italiane Iacabai (Italy Associate Chapter of ABAI, fondata da Aiamc e Aarba) referente della società scientifica internazionale in Italia».
Si auspica che il nuovo Parlamento realizzi quanto sollecitato nella precedente legislatura da tutti i Deputati.
Per informazioni: apri.associazione.cimadori@gmail.com e hanau.carlo@gmail.com
* Presidente APRI (Associazione Cimadori per la ricerca italiana sulla sindrome di Down, l’autismo e il danno cerebrale), già docente di Programmazione e organizzazione dei servizi sociali e sanitari nelle Università di Modena e Reggio Emilia e di Bologna.
Ultimo aggiornamento il 7 Novembre 2025 da Simona